<<Andiamo Styles esci da questa fottuta cella.>>
Ho le manette ancora sui polsi e guardo il mio amico biondo oltre le sbarre di quella stanza grigiastra e fredda, decido di alzarmi ma la pesantezza dell'alcol bevuto la scorsa notte è ancora intatto nel mio corpo.
<<C'hai messo molto, ti avevo avvisato ieri notte e mi hai fatto dormire in questa fottuta cella di merda.>>
Impreco avanzando le mani verso un signore abbastanza anziano vestito con una squallida camicia bianca abbottonata fino al collo e degli squallidi pantaloni neri.
Mi toglie le manette lasciandomi totalmente libero senza aggiungere alcuna parola.<<Come mai sei finito qui?>>
Mi chiede Niall avanzando verso l'uscita.<<Ti ho dato tutti i soldi che avevo e non sei venuto a prendermi prima, adesso zitto.>>
Lo zittisco prendendo bruscamente dalle sue mani le chiavi della mia auto.<<Tu non vieni.>>
Punto un dito contro la sua faccia inchiodandolo poco distante.<<Andiamo amico, non mi farai chiamare quel coglione di Louis?>>
Non mi è venuto a prendere prima è il minimo che posso fare per fargliela pagare.
<<Mi pare ovvio.>>
Prendo una sigaretta dall'ultimo pacchetto rimasto custodito nel cassetto anteriore del sedile posteriore inchinandomi leggermente per accenderla, prendendo poi il portafoglio posto due secondi fa nella mia tasca sbottando cento euro in contanti fuori dal finestrino.<<Arrangiati con questi, ti saluto.>>
Parto con la mia auto nera ricordandomi del mio appuntamento preso proprio ieri mattina con Cara.
Prendo la solita strada dalla prigione a casa ormai imparata a memoria non essendo la prima volta.
Appena arrivato a casa sento il cellulare squillare nella mia tasca, guardo la schermata leggendo il suo arrivo, mi sistemo i capelli con una mano rendendomi conto del segno delle manette ancora sui miei polsi.
Giro i tacchi sentendo il rumore del campanello d'ingresso, avanzando e aprendo la porta ritrovandomi la mia compagna dei giochi Cara.<<Sono venuta qui di nascosto perché i miei continuavano ad ordinarmi di studiare quindi facciamo veloce per favore.>>
Mi spiega togliendosi la giacca e tutto quello che la ricopriva, scoprendo un corpo totalmente magro e prosperoso ma d'altronde non mi sorprende avendolo visto circa quindici volte di seguito.
<<Sei pronta?>>
Le chiedo facendole strada verso l'ultimo piano.<<Come sempre.>>
JOLIE
<<Liam quante volte devo dirti di non toccare le mie cose?>>
Liam è il fratello più rompi palle della storia ed essendo solamente in due in casa senza genitori e parenti la mia vita è un disastro triplo.
Dopo la morte di mia mamma, mio papà alcolizzato com'era ha voluto lasciarci dopo poco tempo, avevo solamente tredici anni quando è successo mentre Liam diciotto e di conseguenza doveva essere molto più responsabile sotto il mio punto di vista e invece, quella responsabile ero io.
La cosa più brutta del vivere con lui è anche sopportare quei tre suoi amici che ogni notte arrivano a casa ubriachi fradici e devo sopportarli ogni santa volta, per colpa loro passo perfino notti in bianco nel sentire i versi di quelle prostitute o amiche che si scopano.
E poi c'è Harry.. Il suo migliore amico, lo odio, lui è così arrogante, strano e presuntuoso ma non capisco perché deve comportarsi male nei miei confronti, certi pomeriggi mi aiuta con ripetizioni di matematica preciso che lo fa soltanto per piacere visto che ho alcune lacune e nonostante tutto non lo fa perdendo tempo nel provarci o perfino nell'abusare del mio corpo, e credo sia andato in carcere più o meno una decina di volte ma ovviamente è uscito subito con tutti i soldi che si ritrova.
<<Jolie, non ti ho preso un bel niente non puoi accusarmi di averti rubato le sigarette,le mie!>>
Si, non sono mie ma le ho prese perché in questi giorni fuma davvero molto e non dovrebbe, per cui avevo deciso di aiutarlo a non farlo ma purtroppo sono uscita senza alcuna vincita.
<<Liam lo so che le hai rubate tu!>>
Rispondo alzandomi dal letto e precipitandomi in salotto ritrovandomi Liam, Louis e Niall come sempre d'altronde.
<<Che ne sai se non le ha rubate Harry ieri pomeriggio?>>
Mi chiede ridacchiando con l'Irlandese seduto accanto a lui.
<<Harry ieri non era qui, ha saltato le ripetizioni.>>
Non sono preoccupata quando dico quella frase, non lo sono affatto.
<<Lo sai che vi controllo vero? Devi dirmelo se ti tocca, lo sai che non è un tipo affidabile.>>
Mi dice avvicinandosi a me e guardandomi in modo severo.
<<Non mi piace, quindi potrei dirtelo subito.>>
In realtà Harry mi tocca il più delle volte ma io posso cavarmela e non voglio l'aiuto di Liam.
<<Bene.>>
Risponde sicuro sedendosi sullo stesso punto di prima.
<<Quando arriva? Sai devo ripetere matematica e lui fa sempre tardi e questa volta ho un appuntamento con Sofia.>>
Spiego cercando di non arrossire.Ma non per l'imbarazzo della domanda, figuriamoci.
<<Mi ha inviato un messaggio dieci minuti fa, ha detto che è vicino.>>
E appena Liam finisce di parlare sento la porta di ingresso aprirsi velocemente rivelando il solito ragazzo dai capelli lunghi e ricci, Harry.
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THE CHOSEN ONE.
FanfictionHarry Styles, la persona più crudele che io abbia mai conosciuto. Harry Styles mi ha reso la vita come l'inferno, e adesso? Adesso sono la sua prescelta e non potrò sfuggire al mio destino orribile. Fan fiction scritta da me con diritti riservati.