Salii in macchina di Harry, tirai su con il naso e poggiai la testa all'indietro sul sedile.
Non riuscivo a smettere di singhiozzare, io lo sapevo cazzo. Non doveva prendere la macchina, io me lo sentivo.
Porca puttana.
Mi girai verso Harry e aveva gli occhi rossi e lucidi, o aveva già pianto o lo stava per fare.
"Cosa ti ha detto la polizia?"
"Era in ambulanza e che probabilmente era già quasi arrivato all'ospedale ma non mi hanno detto niente."
"Ti hanno detto dove è successo?" Harry tirò su con il naso.
"Main street." Buttai lì. Harry annuì, io mi girai a guardare fuori dal finestrino.
Ad un certo punto ci fermammo in una colonna, alzai la testa e vidi un cartello con il nome della strada in cui eravamo. Era la strada dell'incidente.
C'erano poliziotti ovunque a cercare di dirigere il traffico dato che, così sembrava, l'incidente aveva bloccato quasi tutte le corsie.
Piano piano ci avvicinammo, guardai fuori dal finestrino e il mondo si bloccò.
La macchina di Niall era distrutta, si era praticamente accartocciata, era diventata praticamente minuscola.
Accanto alla macchina c'era un furgone ribaltato, messo male anche quello.
C'era un telo bianco per terra che copriva un corpo, il conducente del furgone che era balzato fuori dal veicolo.
La polizia stava attorno al corpo a scrivere alcune carte, altri attorno alla macchina di Niall.
Mi coprii gli occhi con le mani e iniziai a scuotere la testa.
"No no no," piagniucolai, "non può essere successo, no."
Iniziai un pianto isterico che fece iniziare a piangere anche Harry.
"Ti prego, ti prego, ti prego." Piansi più forte, "fa che Niall stia bene, ti prego non può succedere di nuovo."
Sentii una mano di Harry sulla mia testa, mi accarezzò i capelli e quando fummo fermi a un semaforo mi baciò la testa.
"Vedrai che se la caverà, è Niall, è forte."
**
Corsi alla reception dell'ospedale e quasi urlando mi rivolsi all'infermiera.
"Cerco Niall Horan è appena stato portato qui, la prego mi può dire dove si trov-"
"Mi scusi ma noi in queste situazioni possiamo dare informazioni solo ai familiari del pazien-"
"È il mio ragazzo la prego dov'è adesso?" Urlai con le lacrime sbattendo i pugni sul bancone.
L'infermiera diede un'occhiata a un dottore che fece per prendermi di peso ma Harry lo fermò, scusandosi per il mio comportamento.
"Asia asia asia." Disse Harry tenendomi ferma mentre mi dimenavo e piangevo.
"Amore, non fare così. Fai peggio, ti prego." Disse con la voce rotta dal pianto, con la mano teneva la mia testa stretta al suo petto e mi baciò i capelli.
Lo strinsi forte e pian piano iniziai a calmarmi.
"A-andiamo a sederci." Io annuii, lo presi per mano e ci dirigemmo verso i seggiolini, ce n'era una di libera quindi Harry mi fece sedere in braccio a lui.
Ero seduta nelle sue gambe e guardavo la gente in fila, chi piangeva, altri mezzi assonnati che chissà da quando erano lì ad aspettare una persona cara.