E parto da qui, da una fase importante della mia infanzia, prima di arrivare a quel momento, a quell'instante, a quella vita di certo non mia, non adatta a me, e soprattutto prima di arrivare a lei.
-Era notte fonda, vedevo mia madre davanti a me, era triste, aveva le lacrime agli occhi, e dietro di lei c'erano due valige.
Non capivo perché ne tanto meno mi rendevo conto di cosa, a quell'ora, stesse succedendo. E come potevo?avevo sette anni! troppo pochi per accorgermi di qualcosa..-Vivevo in una villetta con tutta la mia famiglia compresi di zii, cugini e nonni, occupavo il terzo e ultimo piano insieme ai miei fratelli, mamma e papà.
-Per la precisione ho due sorelle e un fratello. Il più grande ha 25 anni, si chiama Alexander, ma tutti noi lo chiamiamo Marlon.
Dopo di lui c'è lei, Pamela, 21 anni, la più pigra della famiglia.
Poi ci sono io, Mi chiamo Alejandro, attualmente sono un 19enne pieno di energia e speranza.
In fine c'è Katherine, la più piccola, beh, piccola si fa per dire; ormai ha 17 anni!
Mia madre si chiama Miriam, mentre mio papà Alex, ma di lui ne parlerò in seguito.-Ricordo di aver aperto gli occhi, non so bene che ore fossero, avevo freddo e sonno, mi girai verso la finestra e notai il portone del cortile aperto, delle valige sul marciapiede e mia madre che usciva.
Prima di chiudere il portone si girò verso casa, alzò la mano e salutò, quella fu l'ultima volta che la vidi.
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Una vida por delante.
Romance"Questa è la prima volta che ne parlo, sarà difficile, insomma, trovare le parole per descrivere tutto quello che ho sempre taciuto, i sentimenti di un cuore ormai infranto, ma con tanta voglia di ricominciare a battere." Alejandro un giovane ragazz...