Chapter 1

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-Arizonaaaa,è arrivato Matthew!- urla mio padre dalla cucina

-Arrivo!-scendo al piano di sotto dove trovo un Matthew raggiante,con gli occhi speranzosi di non essere trattato male come mio solito fare.
Appena entrati in auto posa le sue morbide labbra sulla mia guancia,e io cerco di sorriderli in ricambio.

-Come stai oggi?La professoressa Cooper ha detto che oggi inizieremo il nuovo esperimento di Biologia su..._

-Matt per favore, fammi il piacere di stare zitto. Come cazzo fai ad essere cosi raggiante di mattina?- gli rispondo
Decide di non ribattere,ormai erano tutti abituati al mio comportamento arrogante e menefreghista. Lui non se lo merita peró.
Da quando è morta mamma mi sfogo solo ed esclusivamente su di lui e non se lo merita, eccome se non se lo merita.
Quando mia madre è morta , Matthew ha sofferto insieme a me e non mi ha lasciato da sola nemmeno per un secondo. E io in fece di ricambiare il suo amore, lo respingo ogni volta che ne ho l'occasione e questo mi fa fottutamente male,perchè io lo amo.

Beh amare è una grossa parola, è da ormai è da un po' di tempo che tra me e Matt non c'è più quel fuoco della passione ,presente in tutte le normali coppie 16enni. Per esempio, io e lui non ci baciamo mai, nè tanto meno pomiciamo,facciamo sesso e altre cose simili. Anche perchè lui non pensa a queste cose.

Sono immersa nei miei pensieri quando vengo stravolta da uno scemo a cui evidentemente servono degli occhiali.

-Ma guarda dove cammini,sfigata- mi sento dire.
-Ok. Chi cazzo é questo?-penso continuando a camminare

- Hai perso la lingua?- dice, comincio a boccheggiare non trovando le parole per rispondere,nessuno mi aveva mai trattata così. Nel frattempo tutto il corridoio osserva la scena ridendo,commentando e riprendendo tutto con il cellulare. In poco tempo sento la vista annebbiarsi e gli occhi inumidirsi.

Che cazzo dei facendo.

- Oh poverina adesso va a piangere dalla mammina- ride. In quel momento la rabbia si impossessa di me, serró la mascella, mi giro di scatto e gli sganció un destro.

-Mia madre è morta bastardo- sputo. Mi rendo subito conto di ciò che ho appena fatto.

- Oh cazzo, stai bene?- Domando al ragazzo

-Anderson in presidenza, subito!- dice una voce alle mie spalle.

Mio padre mi ucciderá.
-Anderson,cosa ti sta succedendo?-dice sedendosi sulla sedia girevole
Non rispondo.
Non lo so nemmeno io cosa mi sta succedendo,e come se vivessi in un'altra dimensione,in un mondo non mio,un mondo che non mi appartiene,dove gli altri non ne fanno parte.
-Se ricapita un'episodio del genere saró costretta a espellerti-dice dispiaciuta.

Tutti sempre dispiaciuti perché non ho la madre. La gente mi rispetta solo per questo e la cosa é frustrante .
-Ho deciso di informare ugualmente tuo padre riguardo l'accaduto-spalanca gli occhi e annuisco.
Ritorno in classe sotto gli occhi curiosi dei miei compagni di classe.Furono le cinque ore piu lente della mia vita.L'ansia era troppo grande, esageratamente grande.

Cosa dirá mio padre?

Butto tutti gli appunti in modo disordinato all'interno dello zaino.
Arrivo finalmente a casa e trovo mio padre sul divano con aria piu pensierosa che incazzata.

-Papà posso spiegare- dico correndo verso di lui.

- Arizona siediti e ascoltami- mi limito a obbedire per non farlo arrabbiare ulteriormente.

- Vedi, è ormai da un anno che non ti riconosco piu, rispondi male, non mangi, ti isoli e direí anche che non hai i migliori voti scolastici- dice

-Arriva al punto-sono confusa...

- Andraì a stare un anno dalla zia Rose, credimi lo faccio per il tuo bene,ti farà bene cambiare ambiente.-dice veloce

Non potevo credere alle mie orecchie.

MINE||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora