Capitolo 2- Dolorosi ricordi

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Una volta a casa, Chris prese tutte le valige che possedeva e mise dentro tutto quello che poté, proprio come gli aveva detto Thomas. Evitò i vestiti eleganti, ma non fece a meno delle sue camicie. poi portò magliette, jeans, pantaloni...quasi tutto il suo guardaroba. Inoltre portò una quantità spropositata di sigarette. Non sapeva se avrebbe potuto comprarle. Quando finì di preparare le valige, andò in camera e uscì fuori al balcone che affacciava sul suo maestoso giardino. Prese una sigarette e l'accese per calmarsi. Era nervoso e irrequieto, ma anche eccitato per quello che gli sarebbe successo il giorno dopo. Non aveva mai pensato ad un mutamento del genere nella sua vita, ed era contento della piega che aveva preso la situazione. Pensò che avrebbe dovuto lasciarsi alle spalle tutti gli agi di cui beneficiava ma non ne fece un dramma, anzi. Poi pensò a suo padre. Era più che felice di andarsene da lui. Da quando sua madre e suo padre avevano divorziato, lui era diventato intrattabile e meschino con tutti. Aveva anche impedito alla madre di vederlo. Era da più di sei anni che non si sentivano. A volte gli mancava. I primi anni erano stati difficili senza la madre ma dopo si era abituato e aveva subito capito che non sarebbe voluto diventare come il padre. Non l'avrebbe permesso. Per questo aveva deciso di accettare quel programma, anche se non sapeva nulla e poteva rivelarsi una completa delusione. Voleva provarci comunque, però, dato che non aveva alternative migliori.

Come giustamente si aspettava, non si era sorpreso quando Jonathan entrando dalla porta di casa con un grande sorriso gli aveva detto:"Christopher! Figliolo! Ho pensato molto all'offerta dell'agente Thomas...direi che quest'esperienza possa aiutarti a crescere. Sono convinto che ritornerai da vero uomo qui!"
Che ipocrita! Prima non era d'accordo e poi quando aveva capito che non gli avrebbe fatto alcun male quella decisione, avevo detto sì. Con un grande sorriso, poi. Dopo aver recitato la parte del bravo padre, se n'era tornato a lavoro. A licenziare qualcun'altro forse. 

Mentre Chris pensava a tutto ciò, non si era accorto di aver finito la sigaretta. Adesso era rimasto solo con il filtro. Chiedendosi per quanto tempo fosse rimasto così, schiacciò il filtro nel posacenere e tornò in camera. Erano le 16.00 del pomeriggio. Mancavano tredici ore al suo volo. Si accorse di non aver pranzato quindi scese in cucina e pensò di cucinare qualcosa. Una volta arrivato in cucina, si fermò per ammirarla. Quel luogo gli sarebbe mancato. Cucinare lo aveva rilassato da sempre, era qualcosa che amava fare, e ogni volta che stava ai fornelli preparava sempre qualcosa di originale e buonissimo. Dato che era pomeriggio, però, optò per un sandwich. Non aveva neanche molta fame, probabilmente non avrebbe neanche cenato. Si avvicinò al grande frigorifero della cucina e lo aprì. Ci trovò dentro i più svariati ingredienti ma prese del formaggio e del prosciutto. Poi prese delle fette di pancarré e preparò due panini. Decise a quel punto di tostarli per renderli più croccanti e accese la macchina dei toast che si riscaldò in poco tempo e, in altrettanto poco tempo, i toast furono pronti per essere mangiati. Chris li mangiò velocemente, poi ripulì la cucina e bevve un bicchiere d'acqua. Poi ritornò in camera. Adesso la sua stanza era semivuota, c'erano solo mobili e armadi ma, al loro interno, non c'era nulla. Aveva anche tolto i poster delle sue band preferite, però quelli decise di non portarli. Si sarebbero sgualciti durante il viaggio. Mancava ancora moltissimo tempo per partire e Chris non sapeva davvero come intrattenersi. Prese il telefono e giocò un poco a quei giochi stupidi che ti friggono il cervello, ma si scocciò subito, quindi pensò a qualcos'altro da fare. Decise allora di leggere un libro e in contemporanea ascoltare un po' di musica. Era strano ma riusciva a fare entrambe le cose senza distrarsi dalla lettura e nel contempo beneficiare di buona musica. Ciò che stava ascoltando in questione erano i Pink Floyd. A sua madre piaceva ascoltarli e ricordava che quando giravano per la città con l'auto la madre aveva sempre un cd a portata di mano di quel gruppo. Un giorno allora ascoltavano Wish You Were Here, altre volte The Wall, ma molto spesso ascoltavano Dark Side Of The Moon, che era in assoluto il preferito della madre e anche il suo preferito. Lo rilassava completamente e lo mandava in un mondo tutto suo. Ricordava ancora le prime volte che la madre gli faceva ascoltare quei gruppi così vecchi ormai sciolti da tempo.

La musica suonava nell'auto dei Woods. Celine ascoltava incantata quelle note e ne fischiettava il ritmo. Non poteva certo eguagliare la splendida voce della donna che adesso cantava - o per meglio dire urlava- The Great Gig In The Sky.Di fianco a lei un ragazzino di dieci anni si lamentava di quella musica e insisteva nel voler mettere i rapper che tanto andavano di moda in quel periodo.

"Dai mamma, questi tipi sono dinosauri! Cambiamo cd!" 

La mamma allora rideva e per dispetto alzava il volume. A quel punto il bambino che altri non era Chris si tappava le orecchie e faceva il muso lungo. La mamma allora gli diceva con pazienza e amore:

"Chris un giorno mi ringrazierai e ascolterai anche tu queste canzoni e ti innamorerai come ho fatto io molto tempo fa. E poi, chissà, magari penserai anche a me!"

E a quel punto Celine dava una carezza affettuosa a Chris e lui lasciava cadere le mani e ascoltava, anche se con poca voglia, ciò che voleva la madre.

In quel momento lì, nella sua stanza, Chris stava ringraziando e pensando sua madre, mentre ascoltava Dark Side Of The Moon e nel frattempo leggeva. Non si era accorto che erano passate già due ore e che ormai erano le 18.00. Be' poco male. Decise di vedere un film. Il suo preferito. Ovvero V per Vendetta, amava moltissimo quel film, così lo prese dalla sua vasta collezione e mise play.
Quando il film finì Chris aveva un po' di sonno e quindi decise di sdraiarsi e ascoltare un altro po' di musica. Il suo genere preferito era il rock quindi decise di ascoltare i Linkin Park . Crawling gli riportò alla mente un episodio spiacevole di quando aveva dodici anni.

Celine sbatté la porta con furia. Chris non l'aveva mai vista così scura in volto e arrabbiata. Era dispiaciuto a vederla così e non sapeva che fare, ma era sicuro che in quella situazione c'entrasse suo padre. In quell'ultimo periodo era diventato un'altra persona. Completamente diversa dall'amorevole padre con cui aveva passato bei momenti. Certo, c'erano stati brutti momenti, forse molti in più rispetto a quelli belli, ma non se ne lamentava. Da poco era morto il suo nonno. Ovvero il padre di suo padre, e come discendenza quest'ultimo aveva ereditato la sua società di automobili ed era diventato ricchissimo. Chris a volte sentiva i loro litigi e la madre diceva spesso che Jonathan era diventato schifosamente ricco. Non sapeva perché la madre dicesse così. Infondo essere ricchi non era qualcosa di brutto, no? La madre era ancora arrabbiata e stava seduta a sorseggiare un po' di liquore. "E la mamma non beve mai." pensò Chris. A quel punto si sentì la porta aprirsi e fece il suo ingresso un altrettanto livido di rabbia, Jonathan Woods. Appena chiuse la porta si scagliò contro la moglie che prontamente disse a Chris di andare in camera sua. Chris obbedì ma poté comunque sentire tutto. Le urla erano altissime.

"Sei uno schifoso bastardo! Come hai potuto fare una cosa del genere! E tutto per un'eredità! Non ci posso credere che tu abbia quasi assassinato tuo padre!"
"Celine! Dannazione donna, vuoi capire che è meglio per noi avere quei soldi! Pensa a Christopher e a quanti benefici potrà ricavarne!"
"CHRIS NON HA BISOGNO DI TUTTO QUESTO! E SOPRATTUTTO NON HA BISOGNO DI TE E NEANCHE IO!" detto questo Celine aprì la porta e se ne andò.


Un mese dopo Celine e Jonathan Woods divorziarono ma Jonathan ebbe la meglio nell'udienza e spettò a lui crescere Chris.

Crawling ormai era giunta al termine da un pezzo, si erano susseguite moltissime canzoni dopo quella ma Chris non riusciva a smettere di ricordare. Adesso c'era una canzone allegra che non si addiceva per niente all'umore di Chris che decise di cambiarla. Stava piangendo e neanche se n'era reso conto. Guardò l'orologio. Erano le 9.30. Il giorno seguente avrebbe dovuto svegliarsi molto presto per farsi una doccia veloce e poi avrebbe dovuto prendere il jet. Così con le ultime lacrime silenziose che gli rigavano il viso, Chris si addormentò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 09, 2015 ⏰

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