Litigi

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Questo simbolo #### indica i flashback :)

"Orgoglio".

"Nikuz". Dice Bifur scandendo le parole.

"Dono".

"Dolek".

"Grazie".

"Dolzekh".

Ci troviamo a gambe incrociate sul pavimento di legno, uno di fronte all'altra. Da quando ho sentito Thorin parlarmi in Khuzdul, ho iniziato a voler imparare qualche parole di questa lingua. Bifur è certamente un bravo maestro, molto calmo e paziente, anche perchè questa lingua è composta di suoni duri e a volte di difficile pronuncia. Mi alleno costantemente anche con le armi: Kili mi insegna ad usare con precisione l'arco, mentre Thorin e Dwalin mi addestrano con la spada. Il prossimo passo potrebbe essere saperne maneggiare due come Fili, ma la cosa è difficile già con una. Inoltre cerco di rendermi utile anche in casa, pulendo e cucinando qualcosa.

Terminata la lezione di lingua, lascio Bifur al suo meritato riposo, mentre mi metto a riordinare. Ridacchio pensando alla scena di qualche giorno fa.


#####"Nao?"

"Dimmi Fili".

"Questi sono i vestiti da lavare".

Il biondo si avvicina a me con una montagna di abiti tra le sue braccia.

"Come scusa? Non ci penso nemmeno a mettere le mani tra i vostri vestiti sporchi. Una cosa è aiutare, una cosa è farvi da serva".

"Ma io non so come si fa".

"Due mani le hai e anche il sapone. Sono sicura che te la caverai".#####


Vedere tutti i nani seduti in riva al fiume a lavarsi i vestiti è stato esilarante. Non do la colpa a loro: è la loro cultura. L'uomo non si occupa di queste cose, a loro spetta la guerra e la protezione del popolo. Anche se Balin mi ha detto che molte donne sanno combattere, compresa la madre di Kili e Fili, Dis. I due fratelli mi hanno parlato molto di lei e del loro passato, mentre il resto dei nani mi raccontano le loro storie e tradizione durante i pasti. Adoro queste lezioni.

E poi ci sono gli animali. Beorn mi ha detto il nome di ciascuno e mi ha mostrato le sue terre. Io, da amante dei cavalli, sono rimasta estasiata. Un piccolo angolo di Paradiso.

"Thorin, non può farcela!". La voce di Dwalin rieccheggia nel corridoio.

Cerco di non ascoltare le loro parole, ma un commento mi gela.

"Naomi è inutile!"

Una fitta di umiliazione e vergogna mi coglie. Sento sussurrare qualcosa dal re prima che il nano tatuato esca dalla camera sbattendo la porta. Quando entra nella Sala, incontra il mio sguardo ferito. Non leggo pentimento nei suoi occhi e una furia cieca mi assale.

"E così non servirei a niente giusto?! Non ho già dimostrato abbastanza la mia lealtà?!"

Urlo avvicinandomi a lui.

"Non mi stupirei della tua morte".

"Pensi che non lo sappia?! Che non l'abbia valutato?! Come ognuno di voi ho rinunciato a ciò che amo per fare la cosa giusta!"

Le nostre urla hanno attirato i nani, che entrano dalla porta e Thorin, che arriva in Sala.

"Che succede?" Ci chiede con tono duro.

"Lo sai che succede! Te lo stava dicendo prima, vero?" Ribatto io con decisione.

Il silenzio scende su di noi, mentre gli altri non osano muovere un muscolo.

"Ciò che pretendo è il rispetto nei miei confronti, come io l'ho sempre avuto per voi e non accetterò più certi commenti da parte tua!" Punto il dito verso Dwalin, toccandogli l'ampio petto.

"Modera i toni ragazzina!".

"No! Sei solo un ottuso, che non vede oltre il proprio egoismo! E tu dovresti governare?!"

I suoi occhi furiosi saettano nei miei e sento qualcuno alle mie spalle trattenere il respiro. Il guerriero fa un passo indietro, come se, altrimenti, fosse tentato di tirarmi uno schiaffo.

"Sparisci dalla mia vista". Afferma Thorin avanzando e guardandomi in cagnesco.

"Come?!" Rispondo allibita.

"Fuori di qui". Sussurra minaccioso.

L'ultima cosa che vedo, prima che Kili mi porti fuori di forza, sono gli sguardi scioccati degli altri e quelli furiosi del re che mi fissano.

"Cosa vi salta in mente? Nessuno di voi ha mosso un dito per fermare Dwalin e perlopiù sono io quella che ci rimette?!" Sto letteralmente urlando contro Kili e le lacrime pungono i miei occhi.

"Hai sbagliato". Mi sussurra guardandomi.

"Cosa?! Ma siete tutti pazzi?!"

"Ti vuoi calmare?! Zitta e ascoltami. Dwalin si è comportato in modo indegno, ma non è ammissibile che una donna, perlopiù umana, parli così ad un nano del suo rango".

"Ma come ragionate?" Sono sull'orlo delle lacrime.

"Senti, hai ragione, va bene? Ma noi abbiamo una cultura che sancisce che ciò che hai fatto sia inammissibile".

In quel momento esce Thorin che mi guarda come se volesse uccidermi.

"Kili entra"

"Ma zio..."

"Ora".

Non oso sollevare lo sguardo, sapendo che non potrò sostenere il suo.

"Vedo che non hai imparato niente su di noi e la nostra legge".

"Se l'è meritato".

"E' stato inopportuno, non lo nego. Ma non avresti mai dovuto reagire così".

"Allora cacciami"

"Sarei tentato sai? Ma non lo farò. Ora entrerai e ti siederai in un angolo. Non voglio sentirti fiatare".

Obbedisco e, a testa bassa, entro nella sala. Gli altri mi fissano dispiaciuti, ma non possono opporsi al re. Mi siedo sul letto dove rimango tutto il giorno, mentre i nani, su ordine di Thorin, cercano di ignorarmi.

"Ti ho portato qualcosa" Mi dice Bofur avvicinandosi e dandomi un po' di minestra con il pane.

"Non finirai nei guai?"

"Thorin mi ha dato il consenso".

"Gli altri sono molto arrabbiati?"

"Se non conti Dwalin, no. Direi che sono dispiaciuti. Non mi fraintendere, ciò che hai fatto non è accettato da noi nani, ma ci fai tenerezza a stare seduta qui, come se fossi un fantasma".

Continuo a rimanere in silenzio per tutta la sera, fino a quando arriva Gandalf che vedendomi in quelle condizioni, chiede spiegazioni.

"Cos'è successo?" Chiede.

"E' la punizione al suo atto di insubordinazione". Gli risponde Thorin, prima di raccontargli della litigata con Dwalin.

"Questo è ridicolo! Lei ha reagito in modo impulsivo te lo concedo, ma non è solo sua la colpa"

"Come tratto i miei compagni non è affar tuo Gandalf e con questo il discorso è chiuso".

"Il tuo orgoglio sarà la tua rovina Thorin Scudodiquercia! Che cessi questa assurdità!".

La discussione tra i due continua, ma alla fine ho il permesso di potermi muovere, a condizione di comportarmi in modo adeguato e i nani iniziano, anche se con un po' di imbarazzo, a coinvolgermi nei discorsi e a cercare di tirarmi sù il morale.

Sono passati due giorni dall'accaduto e io non ho più parlato con Dwalin né con Thorin ed ora non è sicuramente il momento giusto. Domani ripartiremo per il viaggio, essendo io ormai guarita ed avendo raccolto abbastanza risorse. Beorn ci ha anche offerto dei cavalli, ma solo fino al limitare della nostra prossima tappa: Bosco Atro. Mi mancherà il mutatore di pelle e mi mancherà questo posto, ma è ora di continuare il cammino

La vita non è trovare te stesso. La vita è creare te stesso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora