Non ne potevo più. Mia madre non faceva altro che portare a casa un uomo diverso ogni giorno. Almeno potevano cercare di fare meno rumore.
Era l' inverno di qualche anno fa quando decise di mollare tutto e di iniziare ad assomigliarmi, a medesimarsi nella parte peggiore delle ragazze della mia eta'. Non gli fregava del suo divorzio,di avere una figlia accanto a lei e di avere gente che la poteva aiutare, no, mai; faceva come voleva lei, il mondo che si immaginava nella sua testa per lei si confondeva benissimo con il mondo reale, ecco perche' per lei esistevano solo cose come il sesso, l' alcool e gli anti depressivi.Non fumava;diceva che il fumo la avrebbe sciupata.Indossai la felpa, presi il telefono con gli auricolari e uscii di casa.
In cielo nuvole grigie e blu cobalto si abbracciavano creando un senso di inquietudine e mistero che faceva accapponare la pelle.
Sulle note di "Quadro al caffè" m'incamminai verso casa di Gabriele, il mio migliore amico.
La nostra amicizia era nata qualche anno prima: sono sempre stata una ragazza un po' asociale, che sta sempre sulle sue, a cui non importa nulla della gente. Un giorno stavo passeggiando per il bosco "delle Anime", chiamato così perché si sentono sempre dei passi che calpestano le foglie secche cadute dagli alberi. Ovviamente era una leggenda del posto e io, menefreghista qual ero, ci andavo ogni giorno per trovare un po' di pace.
Mentre mi dirigevo verso l'uscita sentii un fruscio dietro di me. Mi voltai ma non c'era nessuno.
"È solo il vento."
Dando ascolto alla mia mente proseguii per la mia strada quando le mie orecchie percepirono uno scalpiccìo.
Non feci in tempo a girarmi che qualcuno mi atterrò.
《Sei tu l'anima del bosco?》mi domandò la voce sconosciuta mentre premeva le sue ginocchia sulle mie costole.
《Ma che cosa ti sei fumato? Non vedi che sono di carne ed ossa come te? Levati da dosso che mi soffochi!》biascicai muovendo la testa in modo da scoprire il volto del mio aggressore.
《Dimostrami che sei umana.》
《Se non ti togli da sopra la mia schiena, come faccio?》dissi acida.
Appena lo sconosciuto si spostò da me, mi misi supina, mi alzai con un salto, gli tirai un calcio in mezzo alle gambe e me ne andai.
Mentre scavalcavo il muretto per uscire dal bosco qualcuno mi bloccò per un braccio: era ancora lo sconosciuto.
《Il calcio non ti è servito per vedere che sono viva?》chiesi scazzata.
《Oh si, è servito e come, ma volevo presentarmi. Piacere, Gabriele.》
《Effy.》
Da quell'episodio incominciammo a vederci quasi tutti i giorni e la nostra amicizia cresceva ogni giorno di più. Gabriele era il fratello che non avevo mai avuto.Arrivai dal mio migliore amico e bussai alla porta per farmi aprire. Dopo tre tocchi aprì ed io entrai in una nube di fumo che mi fece tossire.
《Porca puttana, aprite le finestre. Qui si soffoca.》gridai per sovrastare il volume della musica.
《Eff non rompere. Fuma e stai zitta.》disse Giacomo passandomi una canna.
Giacomo era il fratello di Gabriele. Erano molto legati e non li avevo mai visti litigare.
《Oh Eff, ti devo far sentire una canzone strafiga.》mi disse Gabriele cercando qualcosa su youtube." Non sento più il dolore
Non sento più il dolore
Non sento più il dolore
(Se Ser Trevis) Non sento più il dolore
(My Bro Gemitaiz)
Non sento più il dolore
Non sento più il dolore
No no no no no no (Mixer-T!)
Sercho
Oh mio Dio che swag c'ho
Lei vuole me mica il biondo dei One Direction
Vero artista ?Empsy esce?
Giovane leggenda cresce
Culto nelle cuffie sguardo in alto in strada quando esce
Baby dicevi non vado più via
Era una bugia
Il fatto è che la vita tua non è la mia
La mia stanza è un casino
La mia storia stessa cosa
Vengo solo a chi ho vicino
Ogni rima è omicidio
Non c'ho più giornate belle
Tranne quelle
Passate chiuso in studio a registrare perle
S E R
Dalle strade alle stelle
Non giocate col mio rap perchè
Tornate a casa sulle stampelle
Sto con quelli pazzi
Ignoranti, arroganti
Però tu sembra che stai succhiando un cazzo quando canti
Noi non rappiamo,
Noi rapiniamo
Scusa se ogni mia fottuta strofa è un gol del capitano
Questa è la mia storia
Resterà per sempre
Porta i fiori se muori o trova me
Fanculo chi mi odia
Non me ne frega niente
Parli troppo, non ti ascolto
Non sento più il dolore
Non sento più il dolore
Non sento più il dolore
No no no no no
Non sento più il dolore
Non sento più il dolore
Non sento più il dolore
No no no no no."Mi innamorai all'istante di quel cantante. Non era la solita voce da rapper tossico che aveva perso tutto, era una voce roca con striature di timido in mezzo, mi risultava simile, quasi vicina, accanto a me in quel momento. E poi le rime, wow erano qualcosa di troppo profondo, voleva come scappare, come avere una vita normale e invece no, non poteva perche' era ormai inabissato nel mare delle rime che probabilmente, e mi auguro per lui, lo accompagneranno fino alla morte. Quando un giorno potra' dire che le sue rime sono tornate utili a qualcuno,anzi no,a me, Eff, una stupida ragazza malandata in cerca di roba nuova da ascoltare. Chi era quel ragazzo?