Di fianco a noi, nella nostra palazzina, è venuta ad abitare una nuova famiglia; non sono italiani, forse russi.
Hanno due figli maschi più o meno della mia età e una femmina più piccola.
Sembrano simpatici e non eccessivamente sofisticati.
Il padre si sveglia alla buon'ora ogni mattina, viaggia in treno per raggiungere il lavoro.
La madre fa la sarta. Oggi vado da lei a provare un vestito che mia madre le ha commissionato. Vuole vedermi con la gonna. Non capisco per andare in quale posto.
È lungo. Non lo metterò mai.
A casa dei vicini c'è uno strano odore. Forse usano spezie per cucinare; il salotto ne è impregnato.
Anche il vestito a fiori che ho provato aveva lo stesso odore.
Uno dei figli maschi mi ha guardata di nascosto mentre mi sono spogliata.
L'ho visto.
Ho sfilato i jeans e lui era lì, dietro al paravento; ho visto la sua sagoma.
Ho sollevato la maglietta e sono rimasta in reggiseno.
Lui sempre lì, immobile.
Ho sentito il suo respiro sibilante.
Quando la stoffa leggera del vestito mi si è modellata addosso, sono uscita dalla stanza saltellando quasi dimenticandomi di lui.
L'ho notato qualche attimo dopo sporgere da dietro al paravento, sgattaiolando in cucina.
Adrian è piuttosto basso, scuro di capelli, per nulla invogliante ma, sapere che sbircia il mio corpo da dietro al paravento, mi fa sentire ambita più di un gioiello o di qualcosa di prezioso.
Ho notato il suo sguardo famelico quando è corso in cucina.
Poi mi sono cambiata, rientrando ancora nei miei jeans e fingendo di non averlo notato.
Ieri notte ho sognato Adrian dietro al paravento.
Il sogno è stato così reale che mi sono svegliata di soprassalto sudata e bagnata nelle mutandine.
Il desiderio è stato talmente forte da percepire la sua mano sul mio corpo.
Ho scoperto che ha due anni in meno di me.
Oggi mia madre mi ha costretto a tornare a casa loro a fare l'ultima prova del vestito.
Questa volta lui si è accorto di essere visto, ma non è rimasto immobile. Si è slacciato i pantaloni
Io non ho scrutato nulla; ho sentito solo il fruscio della stoffa ed ho immaginato qualcosa di malizioso.
Poi stessa scena del giorno prima, io con gli spilli puntati addosso dalla madre e lui che svicola verso la cucina.
È davvero goffo, ma lo spettacolo è stato impagabile!
Ho saputo dalla madre che partiranno il prossimo fine settimana per le vacanze pasquali.
Mi piacerebbe stare un po' sola con lui.
Oggi pomeriggio l'ho inviato a casa mia a studiare storia.
Stanno affrontando il tema delle guerre persiane, abbastanza affascinante.
Si e' presentato con il suo libro sotto al braccio come nella filastrocca di pinocchio.
Parla poco e gesticola spesso.
Mi ha chiesto dell'acqua e quando sono tornata con l'intera bottiglia, era sdraiato sul mio letto senza i pantaloni.
Non ho avuto paura.
Non ho fatto domande.
Mi sono avvicinata con l'intento di baciarlo.
Lui ha sposato il suo viso sul fianco destro verso il cuscino, ha socchiuso gli occhi e ha deviato la mia testa verso la parte bassa del suo corpo.
Dalle mutande blu scuro a vita bassa è spuntato verso l'alto la punta del suo grande membro rossa e lucida.
Ingolosita ho voluto sentirne l'odore e subito il sapore.
La sensazione è stata sgradevole, ma lui ha insistito ed io ho succhiato e leccato finché tutto avesse il sapore di fragola, che ho sempre in bocca mangiando le caramelle di gomma di papà.
Adrian ha sussultato ed ansimato solo al culmine del piacere schizzando sul mio viso quella gelatina viscida e salata.
Sono andata a lavarmi la faccia lasciandolo lì inerme, con la testa appoggiata sul cuscino, le mani sul membro oramai cascante e gli occhi ancora chiusi.
Sono tornata ed infastidita l'ho fatto alzare ed uscire.
Non mi è piaciuto per niente.
Nei giorni successivi ho sperato di non incontrarlo sul pianerottolo.
Fortunatamente i suoi genitori hanno preparato la partenza per le vacanze di Pasqua e qualche giorno dopo hanno lasciato l'appartamento per tornare in Russia dai parenti.
Io sto trascorrendo le feste pasquali a tavola tra pranzi cucinati dai miei nonni, nostri ospiti per l'occasione e giochi di società con cugini provenienti dalle case limitrofe alla nostra.
Vincenzo è il cugino vecchio di mia mamma.
È sposato e ha una figlia di 9 anni.
Lei è ancora molto infantile e pensa a giocare a bambole.
Io oggi le ho fatto fare un gioco.
Mi sono sdraiata sul letto e le ho detto di visitarmi.
Le ho fatto sentire il battito del cuore con la mano e ho provato subito una sensazione di calore in tutto il torace.
Poi le ho dato un fazzoletto inumidito di acqua di rosa e le ho indicato di procedere come se io fossi impossibilitata, lavandomi e profumandomi.
Lei si è mossa in modo un po' grezzo, ma io ho cercato di immaginarla diversa e l'ho spinta ad accarezzarmi nell'intimità.
Ho sentito il fazzoletto umido sfiorare la pelle e mi sono rannicchiata su me stessa.
Piano mi sono accartocciata e piano mi sono distesa, mentre lei si è apprestata a pulire in modo circolare il mio ciuffo di peli scuri arruffati.
E più lei ha bagnato il fazzoletto nuovamente nel profumo di rosa, più io ho trattenuto a fatica il gemito che ha accompagnato lo spruzzo di liquido dalla mia cavità.
Mi ha guardato chiedendomi se avessi fatto pipi e ha continuato a pulire con lo stesso, oramai intriso del mio fluido corporeo, fazzoletto di stoffa.
Mancano pochi giorni alla fine della scuola e anche quest'anno penso di essermela cavata senza esami a settembre.
Vado ancora dalla zia in collina per tutti i tre mesi estivi.
Sono contenta. Spero di rivedere i vecchi amici.
Spero di rivedere Alice!
Chissà quante novità ha da raccontarmi!
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DIARIO DI UNA ADOLESCENTE IRREQUIETA E PERVERSA
Teen FictionGiulia è una adolescente schiva, timida, nostalgica che odia l'ipocrisia e il conformismo. Sta sperimentando il desiderio, l'eccitazione, il risveglio dei sensi che la sua età porta con se. Le giornate si susseguono regolari e il passare delle setti...