Capitolo 7

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Ovviamente abbiamo passato una ventina di minuti seduti sul gradino di una casa riparati da un balcone sopra di noi, che idiota!. Abbiamo mangiato i nostri panini, il mio era buonissimo, e parlato tutto il tempo di storie paranormali, devo dire che la cosa mi stava interessando molto ma poi
"Il tempo si è calmato, dai alzati!" disse alzandosi e porgendomi la mano.
"No! mi stavo divertendo" dissi facendo il broncio come i bimbi.
"Dai alzati!" disse con una risatina, e riecco Mia che si incanta guardando il suo sorriso.
Camminnammo fino ad un porto cantando "Best friends" dei Janoskians, mi stavo divertendo veramente un sacco
"Ecco siamo arrivati!" Disse appoggiandosi sulla ringhiera che portava al panorama del mare *foto*. É davvero un luogo stupendo, poi con lui era tutto magico. Eccole, hanno preso vita le farfalle nello stomaco. Appoggiai anche io i gomiti sulla sbarra.
"Ti piace qui?"
"Si è stupendo! Dobbiamo rivenirci" dissi guardando il mare, era favoloso
"Cosa vorresti fare in futuro?" disse
"Non lo so, lascio tutto in mano al destino. Tu?"
"Attore. È sempre stato il mio sogno" disse accendendosi una sigaretta
"Non fumare, ti prego" dissi toccandogli la spalla
"No." Disse scuotendo la testa
"Vuoi fare un tiro?" disse mettendomi la sigaretta quasi in bocca
"Non fumo, grazie lo stesso" dissi spostandogli la mano
"Peccato!" disse alzando le spalle
Fuma cosí bene. La sue labbra. Amo i ragazzi che fumano, mi hanno sempre attratto, ecco perchè non volevo vederlo. É cosí bello. Non ho idea di cosa mi stia succeddendo ma non smetto di pensare a lui.
"Perchè mi guardi?"
"No, niente" dissi strofinandomi gli occhi.
"Va bene la spengo" disse gettandola nel mare
In realtà non volevo che la spegnesse, amavo vederlo mentre fumava.
"Ma non dovevi" dissi
"Sh" disse inzittendomi
"Grazie." dissi guardandolo negli occhi per poi appoggiare la mia testa sulla sua spalla
"Di cosa?" disse con una vocina dolce
"Di questo...insomma sei uno stronzo nato e fai tutto questo per me"
"Non mi devi ringraziare! Non faccio mai queste cose. Di solito le tratto male e poi ci facciamo una nottata e via" disse e mi appoggió la mani sui fianchi
Ci guardammo  negli occhi sorridendo.
"Aiutami a sedermi sulla ringhiera, sono idiota, non ci riesco" dissi ridendo. Mi prese la mano e con una spinta dai fianchi mi fece sedere. Non staccó la sua mano dalla mia. Incrociammo le mani e poi...

Believed.|| lorenzo paggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora