Capitolo 4

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Arrivata al bar noto che è lo stesso del giorno prima, dove sono andata con Nicole. E' rosso con un' insegna fuori con scritto "Gylian's". Deve essere suo, penso.

Prima di entrare mi guardo attorno. Nessuna traccia di Peter. Wow, mi ha ascoltato veramente.. .Miracolo!

Mi siedo in un angolo e ordino un the. 5 minuti dopo Gylian me lo ha già portato.

Noto che in un altro tavolo c'è un ragazzo che mi fissa. Dopo neanche un minuto me lo ritrovo davanti e chiede se può sedersi con me.

-Ciao, ti ho visto qui da sola e allora ho pensato che magari volevi compagnia- dice sorridente

Ha i capelli neri, gli occhi di un blu intenso e un sorriso bianchissimo. C'è anche qualche lentiggine sulle guance, ma si vedono poco.

-Mi chiamo Jonah-

-Ahm, io Meggie-

-Che bel nome-

-Grazie-

Cerco di non balbettare e di non diventare rossa, ma è difficile davanti ad un ragazzo così carino.

Jonah stà per cominciare a parlare quando arriva Gylian con un telefono in mano.

-E' per te, credo sia urgente-

Il ragazzo si alza e prende il telefono. Dopo un paio di minuti torna dicendo che se ne deve andare e che è stato un piacere fare la mia conoscenza.

Una volta che posso conoscere qualcuno che sembra simpatico se ne deve andare! Questa è sfortuna!

Dopo poco esco anch'io e torno in palestra. Appena varco la soglia tutti si girano a guardarmi. Vedo Nicole ai pesi e mi dirigo da lei.

-Eccoti qui, dov' eri finita?- chiede

-Ho avuto un incontro ravvicinato con una certa Jennifer e poi sono andata a prendere una boccata d' aria-

-Ah si, l' ho vista girare con un braccio fasciato- dice pensierosa

-Sai, sono andata al bar dove siamo andate ieri e ho incontrato un ragazzo-

-E come si chiama? -

-Jonah-

Nicole ride piano e continua gli esercizi

-Che c'è? - chiedo

-Niente niente-

In quel momento arriva Peter correndo e urlando i nostri nomi.

-Ma che hai! Calmati- urla Nicole

Fà un respiro profondo e dice -Hanno anticipato il Torneo- guarda me e poi torna a parlare con Nicole -Si faranno tra meno di una settimana-

-Cosa!?! - urla lei -Ma non possono farlo! Ci dobbiamo allenare! -

-Lo so! - risponde lui

Entrambi sembrano esasperati.

-Cos' è questo Torneo? - chiedo

Si girano a guardarmi nello stesso momento e tutto ad un tratto mi fanno paura.

-Secondo te che cavolo è un torneo? - urla Peter

-Di che cosa! - gli urlo di risposta

-Hey datti una calmata- risponde

-IO!? - chiedo incredula -Io mi devo dare una calmata?!-

Comincio ad avanzare lentamente verso di lui e Nicole si mette in mezzo prendendomi le braccia.

-Peter vattene! - ordina lei

Lui obbedisce come un cagnolino e se ne va con le mani nelle tasche dei pantaloni.

-E' sempre così irritante? - chiedo

-Fidati, di solito è anche peggio!- risponde sedendosi sul macchinario dei pesi

-Spiegami di questo torneo-

-Ogni due anni si fa un torneo dove i guerrieri si devono affrontare nei corpo a corpo e il vincitore riceve la fama di più forte e potrà aiutare a fabbricare le armi per un breve periodo, ma tutti lo fanno per la fama-

-Mi posso iscrivere? -

-Stai scherzando vero? - la sua non è proprio una domanda, ma un affermazione detta con il tono di uno che si è appena svegliato la mattina.

-No-

-Non puoi. Noi ci alleniamo tutta la vita e non siamo mai pronti quando arriva il torneo, figurati se fanno partecipare una che ha scoperto questo posto solo ieri-

-Grazie della considerazione. E se ce l' avessi nel sangue? -

-Tutti noi lo abbiamo nel sangue-

Sbuffo e la saluto. Voglio andare a casa e basta.

Durante il pomeriggio passato a casa sono stata tutto il tempo nella nostra palestra, sulla cyclet.

Alle 21 sono andata a letto, perché non avevo abbastanza forza nelle gambe per andare in un' altra stanza  a fare qualcos'altro.

La città segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora