1 Felina

676 59 67
                                    


Questo è il primo capitolo, spero vi piaccia.
Mi raccomando, commentate!

Correvo veloce nella foresta, il vento sferzava il mio manto grigio-striato. I miei occhi gialli, indagatori, non potevano far altro che ammirare il verde della stagione delle nuove foglie.
Si respirava un'atmosfera di libertà, mi sentivo me stessa immersa in quel meraviglioso spettacolo di vita.
Improvvisamente un fruscio attirò la mia attenzione, cercai di capire al più presto da dove provenisse. Le orecchie tese per captare segnali di vita, gli occhi intenti a osservare ogni minimo movimento dei i rovi delle felci... poi vidi l'autore del rumore: era un topo bianco, bianco come la neve.

I miei occhi si concentrarono su di esso, le mie orecchie si tesero ancora di più, per ascoltare i battiti del cuore della creaturina.
Ma ad un certo punto, un rumore, un rumore di croccantini appena versati, mi svegliò.

Il fresco sapore del bosco era stato sostituito al caldo tepore di una casa per bipedi. Il richiamo della mia padrona mi fece alzare riluttante dalla mia morbida cuccia rossa e così, mi diressi alla ciotola di crocchette.

Mangiai molto, fino a riempirmi la pancia. Poi, avendo recuperato un po' di energie, mi incamminai verso lo sportellino d'ingresso e d'uscita del nido per bipedi.

Appena uscii fuori venni investita immediatamente dal freddo e dal vento. Appena mi ripresi, feci la cosa che più preferivo in quelle fresche mattinate: arrampicarmi sopra la quercia appena fuori dal rifugio per bipedi, sistemarmi, e immaginare che quella quercia fosse l'albero più alto di tutto il mio territorio. Quel fatto, ora, mi fa capire quanto poco conoscessi il mondo.

Mentre osservavo tranquillamente dall'alto la distesa di rifugi per bipedi, la mia attenzione ricadde sul grande bosco situato alla mia destra, che sembrava quasi richiamarmi con i suoi flebili miagolii. Forse lì, avrei potuto trovare la felicità che non avrei mai potuto provare nel mio nido per bipedi...

Improvvisamente avvertii un movimento fugace con la coda dell'occhio sinistro. Mi voltai di scatto. questo fu ciò che vidi: un gatto paffuto con macchie bianche e arancioni che era appena entrato nel mio territorio, cercava di aprire lo sportellino ď ingresso della mia casa per bipedi. Capii subito le sue intenzioni: voleva rubarmi i croccantini.

Scesi quatta dall'albero; nessuno aveva il diritto di derubarmi! Il gatto grassottello non si era ancora accorto di nulla, anche se il vento era a suo favore. Era troppo tonto per sentire il mio odore.

Però mi avvicinai cercando ugualmente di mantenere un passo felpato. Quando gli fui a circa tre code di distanza, balzai lui addosso violentemente. Non volevo far lui male, perciò mi limitai ad aggredirlo con gli artigli ritratti.

A quel punto, il gatto rotolò a terra incredulo e prima che potesse rendersene conto, lo avevo già spedito terrorizzato nei cespugli.

**

Decisi di non tornare sopra l'albero, avevo un monte di voglia di chiacchierare con la mia migliore amica Grappina! A lei piaceva quando le raccontavo di come scacciavo i gatti paffutelli che cercavano da me una razione extra di crocchette! Ci divertivamo entrambe un mondo!

Mi incamminai verso il suo territorio situato situato ai margini del bosco, con il petto infuori, orgogliosa per l'ultimo avvenimento.

Invidiavo Grappina in tutto e per tutto, tranne per il fatto che i suoi padroni le avevano attorcigliato una cosa blu al collo, che chiamavano "collarino"; nonostante tutto siamo sempre state amiche del cuore. Nulla, se non la morte, ci avrebbe mai potute separare.

Attraversai vigile uno di quei sentieri grigi per bipedi. Lì di solito camminavano dei mostri giganteschi, brutti, ma non cattivi. Non cattivi in quella fase della mia vita, ma poi lo diventeranno, e riveleranno la loro vera identità, una volta per tutte.

La nascita di un nuovo Clan/È GIUGNO *_*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora