Chapter Two

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Harry's POV

Ed un'altra era andata. Un altro peso tolto. Però non mi sentivo sicuro. C'era qualcosa che mi tormentava. Era una nuova sensazione, simile a quella che avevo provato quando compii il mio primo omicidio. Era una sensazione ben conosciuta ma allo stesso tempo estranea. Perché da tempo non mi sentivo così.

Io ero abituato ad uccidere, non provavo nessun tipo di sentimento. I deboli provano sentimenti. Non uno come me: io sono la macchina perfetta per le uccisioni, sono il suo schiavetto personale, il suo robot che risponde automaticamente ad i suoi comandi.

Lui mi aveva reso in questo modo perché questo era il mio destino: uccidere e basta.

A che scopo? Solo per....?

Quante volte mi sono sentito fuori da questo mondo, estraneo, isolato, diverso ed emarginato. Come se la mia esistenza non avesse alcun senso. La mia vita è infatti un caso accidentale, può esserci come non esserci.

Chiusi con forza la porta di quell'edificio maledetto. E pensare che ero il figlio del direttore di questa merda. Un'altra delle cose che spingeva a vergognarmi di me stesso: alla fine io chi ero? Un essere tra tanti.

Sbuffai spazientito.

Non sapevo cosa fare, ogni giorno ed ogni notte la solita routine: bere, fumare, scopare troie nei night club quando mi andava, girare in moto..tutto per distrarmi. Da cosa? Dallo schifo che sono.

La mia mente ritornò a quello strano episodio in bagno: che cazzo ci faceva là? E soprattutto, chi era?

Non l'avevo mai vista in vita mia.

Nonostante fossi un assassino senza cuore, non avevo mai messo le mani addosso ad un bambino. Non oserei mai fare del male ad esseri così innocenti, così puri. Ho ucciso molte persone, di entrambi i sessi, per volere di lui, ma non ebbi mai il coraggio di porre fine alla vita di un bambino. Anzi, facevo di tutto pur di non incontrarli. Per non spaventarli.

E lei era scappata. Dopo aver visto ciò che ho fatto. Le ho urlato contro come un pazzo.

"Aveva gli occhi lucidi, come se stesse per piangere..per quel che ricordo forse erano chiari. Quei ricci.."

I miei pensieri vennero ridotti da un rumore improvviso. Mi misi all'erta. Rimasi paralizzato alla vista di un corpo in aria. Cadde a terra di fronte ai miei occhi. Mi avvicinai preoccupato. Cautamente toccai l'esile corpo e mi resi conto che si trattava di quello di una bambina. Lentamente le girai il viso.

《Porca troia》

Esclamai scioccato: il sangue partiva dalla testa incorniciandole il volto e sporcandole i capelli. Alzai lo sguardo sulla strada. Capii subito che era stata vittima di un incidente. Di sicuro gravissimo. Le due auto, all'inizio ferme, ripresero la marcia tranquillamente. Come se nulla fosse successo.

《Ehy, mi senti? Svegliati su!!》

Cercai di dirle ma invano. Non reagiva, sembrava immobilizzata. Una strana paura si impossessò del mio cuore: ma cosa mi stava capitando?

Harry Styles non prova nessun sentimento, bello o brutto che sia.

Feci l'unica cosa che mi sembrava giusta in quel momento: la presi in braccio e corsi. Raggiunsi velocemente l'entrata dell'edificio bianco, aprendola con tutta la forza che avevo in quel momento. Stavo cominciando a sudare, eppure faceva freddo quella notte.

《C'è nessuno? C'è qualcuno qui? E' un'emergenza! Ho bisogno di aiuto!!》

Urlai sperando che qualcuno venisse in soccorso. Accarezzai la chioma della piccolina che aveva la testa poggiata sul mio petto. Abbassai lo sguardo e notai che, nonostante fosse coperta di sangue quasi interamente, era bella.

Sentii un rumore di tacchi a spillo provenire nella mia direzione.

Aggrottai le sopracciglia nel vedere la regina delle oche e delle troie venirmi incontro con una strana espressione sul volto.

《Harry, che ci fai qui?》

Mi chiese Leila con fare civettuolo.

"Ma che si fuma?"

《Senti, non sono qui per te. Lei ha bisogno di aiuto, dov'è un cazzo di dottore in questo fottuto posto di merda?》

Risposi freddamente.

Lei aprì la bocca ma non uscì alcun suono.

Mi fece segno di proseguire verso sinistra, balbettando qualcosa su un certo dottor Williams.

Non ci pensai due volte e mi diressi dove mi aveva detto la bionda tinta.

Ebbi fortuna nel vedere un uomo in camice.

《Mi scusi..》

Quello che presumevo fosse il dottore che cercavo mi guardò attentamente e, accortosi della bambina, non esitò a farmi entrare. Poggiai il corpicino su un lettino di modo che il dottore potesse analizzare la ferita. Già ad occhio si notava che fosse profonda.

Mi sedetti nervoso. Mi morsi il labbro senza smettere di guardare il dottore che andava e veniva da lei con varie carte in mano e balbettando qualcosa per me incomprensibile. Sarà stato qualche termine scientifico ampolloso e difficile.

《Harry, dove l'hai trovata?》

Mi chiese ad un tratto l'uomo dalla lunga barba bianca.

Trasalii. Come faceva a conoscermi?

《Come fa a sapere chi sono?》

《Non si risponde ad una domanda con una domanda, però stavolta farò un'eccezione. Ti conosco perché sono stato io ad operarti una leggera appendicite quando avevi circa 12 anni》

E chi cazzo se lo ricordava? Ricordo solo di aver dormito per due giorni interi.

Mi alzai per avvicinarmi al lettino e vedere se lei fosse migliorata almeno un poco.

Aveva gli occhi chiusi, le labbra fine schiuse in una smorfia strana e sembrava che respirasse leggermente. Il cappotto grigio era macchiato di sangue nero ed anche i boccoli. Il viso era lindo e pulito.

Sembrava un angelo..un angioletto.

Solo in quel momento mi accorsi che era la stessa bambina che avevo "incontrato" in bagno.

"CAZZO! È LEI"

Pensai e strabuzzai gli occhi. Dire che ero sorpreso era una eufemismo.

《Harry, mi rispondi? Dove l'hai trovata?》

Mi ero dimenticato del vecchio.

《Beh..qua fuori, è stata vittima di un incidente. Credo che una macchina l'abbia scaraventata fuori dalla strada. Ha sbattuto duramente la testa e credo anche gli occhi. Non l'ho mai vista ma ho voluto aiutarla.》

Parlai velocemente ed in ansia.

《Che gesto nobile da parte tua. Degno di un cavaliere》

Rispose a mo' di battuta.

Riprese subito a parlare.

《Comunque la botta è stata grave. Ed ho capito che dovrò operarla. Al cervello precisamente. Ed analizzare meglio le conseguenza di questa ferita. Ma temo che..》

《Cosa?》

Il cuore cominciò a battere forte.

Ansia.

Paura.

Ma che..?

《Temo che la ragazzina possa perdere la vista》



Spazio Autrice

Salve a tutte, ecco il nuovo capitolo.

Adesso conosciamo anche un pochino il nostro Harold.

Devo dire che in alcuni punti è il mio alter ego maschile, lol.

Anyway, ringrazio tantissimo chi ha commentato nel prologo e nel primo capitolo ed anche chi ha solo votato.

Per me è molto, grazie ancora.

EnryTheLost

Buio || h.s. [au]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora