1. Trasferimento? Non se ne parla - Parte 1

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Cristina's Pov

"Gemma la vuoi piantare?!" dissi alla mia odiosa sorella gemella con la quale devo condividere la stanza che ora è piena di libri sparsi dappertutto.

"Cristina sto studiando. Tu puoi andare a fare shopping con le tue amiche" rispose con la testa china su un libro enorme. "Sono appena tornata e devo mettere le borse da qualche parte per poter mettere i vestiti nell'armadio" dissi agitando i sacchetti che avevo fra le mani.

Lei sbuffò e cominciò a raccogliere qualche libro.

Io appoggiai le borse e cominciai a svuotare l'armadio. Misi un po' di musica perché mi aiuta a rilassarmi ma dopo 30 secondi la musica di era fermata.

"Mi dici che problemi hai?" dissi a Gemma

"Sto studiando non riesco a concentrarmi se ascolti la musica, se vuoi farlo mettiti le cuffiette!!"

"Anche se per una volta non studi per tutto il santo giorno non muori mica eh!" risposi riaccendendo la musica

"Se voglio poter avere una carriera devo studiare, mica come te che pensi solo ad essere alla moda" rispose.

"Beh a me non me ne frega niente della tua stupida carriera. Mi frega invece di ascoltare la nuova canzone di Selena Gomez perché sicuramente domani se ne parlerà in classe e non voglio essere l'unica sfigata che non l'ha sentita"

"Sei sempre la solita" disse lasciando la stanza assieme a quello stupido libro.

Io ascoltai la nuova canzone che a dire la verità non era niente di che ma era Selenza Gomez quindi la canzone è la più bella che sia mai esistita.

Decido di leggere una rivista di musica per aggiornarmi quando mia madre apre la porta della stanza.

"Che vuoi?" dissi. "Primo non mi rispondi così, secondo io e tuo padre dobbiamo parlarvi" rispose mia madre

"Parlarvi? da quando io e Gemma abbiamo lo stesso trattamento?" chiesi continuando a sfogliare la rivista.

"Da sempre Cristina. E comunque scendi dal letto senza fare storie che vi dobbiamo parlare" disse chiudendo la porta dietro di sé.

Sbuffai e la seguì.

Quando arrivai in corridoio erano tutti seduti sul divano e sia mamma che papà avevano delle facce preoccupate.

"Forza diteci quello che dovete che ho di meglio da fare" dissi sedendomi.

I miei si guardarono, annuirono e mamma cominciò a parlare.

"Vostro padre ha trovato lavoro in un altra città" disse.

Altra città? Magari ci trasferiremo a Roma o in qualche altra città simile a Milano. Una città con nuovi negozi.

"Dove?" chiese Gemma

"In Puglia..."

Aspetta cosa? Puglia? Ma è lontanissimo e quelli parlano in un modo incomprensibile e i negozi alla moda non sono molti.

"... più di preciso a Castro"

Castro? Fantastico andremo a vivere in un paesino. Un paesino sperduto nel mezzo della Puglia senza neanche un centro commerciale o qualche via della moda.

"Io non vengo" dissi

"Cristina andremo tutti insieme" disse mio padre.

"Infatti andrete voi tre tutti insieme. In quel paesino non ci sarà un centro commerciale e cosa mi dici della metropolitana? Quel paese sarà talmente piccolo che a piedi lo puoi attraversare in 20 minuti" dissi.

Castro: il paese dove il tempo si è fermatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora