Mi rialzai di scatto, mentre i miei pensieri tornavano lucidi, fissando il demone pantera con uno sguardo tra l'incredulo e la rabbia cieca. Il segno che mi aveva lasciato alla base del collo bruciava, come se fosse stato impresso a fuoco sulla mia pelle, ma il suo sorriso divertito e compiaciuto mi corrodeva all'interno come acido.
- Mmh... è venuto meglio di quanto mi aspettassi, anche se devo ammettere che questa mossa si è rivelata un'arma a doppio taglio- commentò lui, per niente preoccupato di quello che stavo provando, o di quello che aveva appena fatto.
Con un ghigno ancora più ampio, fece un passo verso di me, portando i propri pollici sul bordo dei pantaloni, catturando per l'ennesima volta, contro ogni mia volontà, i miei occhi.
Lentamente calò il tessuto, scoprendo la sottile linea di peli scuri attorno alla spessa cicatrice, fino a rivelare quelli più fitti appena sopra al suo membro.
Non appena i pantaloni scesero ancora più in basso, distolsi lo sguardo, con le guance che si tinsero di rosso. Mi piantai le dita nel palmo della mano, tentando in tutti i modi di controllare il rancore che mi percorreva i nervi, in maniera quasi dolorosa.
- Ti stai imbarazzando? Eppure non mi sembravi tanto pudica, poco fa...- mormorò, avvicinandosi di più, finché non mi ritrovai con la schiena premuta contro la parete e lui ad un soffio da me, che mi bloccava ogni via di fuga.
Piegò la testa di lato, sfiorando le mie labbra con le sue e mi ghermì una mano, portandola all'altezza del suo inguine. Percepii le dita del demone guidare le mie contro la peluria riccia, poi avvolgerle attorno alla sua protuberanza dura e calda.
Il fiato mi si spezzò nei polmoni. Tentai di allontanarlo e di sciogliere quel contatto, ma lui mantenne la presa e mi baciò un'altra volta, iniziando a muovere i fianchi per far scivolare la sua erezione nella mia mano.
No... no... non potevo farmi incantare ancora... non potevo lasciare che facesse quello che voleva con me. Era già successo troppe volte. Con i miei genitori. Con Bram. Io non ero la brava ed educata ragazza che loro credevano. Non avrei lasciato che anche Daryk mi vedesse allo stesso modo.
Chiusi le palpebre e senza preavviso, strinsi i denti sul labbro inferiore del demone pantera. Percepii il sapore metallico e bollente del suo sangue sulla lingua, mentre un verso simile ad un ruggito di rabbia, si sollevava dalla sua gola.
Daryk si allontanò da me, portandosi il dorso della mano al labbro da cui colava una sottile linea rossa, fissandomi con uno sguardo pieno di odio che fece strisciare un brivido di paura lungo la mia schiena. Il suo corpo iniziò ad essere percorso dai violenti spasmi che annunciavano la sua imminente trasformazione. La sua pelle si tese, diventando più scura e i suoi denti divennero più grossi e affilati. Lo vidi cadere a carponi, mentre le sue dita si contraevano, artigliando la pietra del pavimento sotto di lui. Grossi artigli neri comparvero al posto delle sue unghie e la sua schiena s'inarcò. Un frastuono cupo, di centinaia di ossa che si spezzano, riempì il silenzio che si era creato, accompagnato dal rumore di uno strappo. La pelle del ragazzo parve squarciarsi, lasciando il posto al manto nero e lucido della pantera. La sua lunga e spessa coda sferzò l'aria, mentre i suoi occhi felini si piantavano su di me.
Io indietreggiai velocemente e mentre il demone balzava, chiusi la porta, proteggendomi con le sbarre di ferro. La serratura scattò, tornando ad imprigionarlo dentro quella cella. Il suo ruggito feroce si riversò tra le pareti e nel pavimento, facendolo vibrare.
- Ti meriti questa prigione e tutto quello che ti succederà- asserii freddamente, osservandolo camminare avanti e indietro, prima di voltarmi e tornare nella mia stanza, promettendo a me stessa che qualunque cosa fosse accaduta a quel demone, io non sarei più tornata laggiù.
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Juliet's Demon [ IN REVISIONE]
Werwolf"Tuttavia non tutti accettarono quella novità. Molti uomini ricordavano troppo bene le storie che venivano raccontate, di come quegli esseri popolassero i loro incubi. Ne erano spaventati... e la paura spesso tira fuori il peggio dalle persone..." J...