ONE SHOT 'YOU'RE MY END'

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'Lei fu l'addio che dalle mie labbra non ha mai preso forma, l'addio che lei mi rinfacció ed io gli respinsi di prepotenza indietro senza valutare l'evanescenza del mio orgoglio .
Ma la vita, adesso, per me é così; l'aspetto arrivare ogni giorno quasi come fosse un soldato in ritorno da una guerra, l'aspetto lí, seduto nell'angolo della mia finestra a leggere un libro che quasi mi parla di me e di lei, aspettarla senza regole, aspettarla ed amarla allo stesso modo, senza mai cambiarne traccia. La gente mi ripete che sono un pazzo, che aspettare a volte non ne vale la pena e che lei non tornerà mai. L'altro giorno, una donna entró in casa mia spontaneamente. Sai come risposi alla sua domanda <<Perché aspetti?>> ?
-Lei ha mai amato?-
Le chiesi socchiudendo piano il libro che mi tenevo stretto fra le mani.
-Sono stata sposata-
sussurró lei, colpita dalla mia domanda.
-Se suo marito la tradisse, smettereste subito di amarlo?-
-Lo odierei-
Mi rispose lei. Io le girai la faccia e mi rivolsi di nuovo verso la finestra.
Aprii il libro, cercai quella pagina, quelle righe che avevo sottolineato col pennerello rosso. Le porsi il libro, lo prese, si poggio' gli occhiali sugli occhi e incominciò a leggere a voce alta;
-Non si può odiare chi abbiamo amato. Gli possiamo cambiare il posto nel cuore, ma non possiamo eliminarlo così, distrattamente, come una linea storta dal nostro foglio. C'è gente che ama così tanto, che l'odio se lo scorda pure. Solo chi ama e ha saputo amare , adesso cerca a tutti i costi il modo per saper odiare. Ma il mondo non gira così, ci mette alternative ed opzioni a riguardo; una persona o l'odi o l'ami-
Chiuse il libro, mi guardò negli occhi, e mi sorrise.
Poi aprì bocca e iniziò a parlare.
-Anch'io, quand'ero ragazzina, ho avuto parecchie delusioni d'amore.-
Disse, a malincuore.
-Ha dimenticato?-
Le domandai, distratto.
-No, non ho dimenticato. Ma non l'ho aspettato più-
Disse lei, con gli occhi velati di tristezza. Volevo abbracciarla, sentire il suo profumo sotto le mie narici, volevo toccarle i capelli, sfiorarle le palpebre e asciugarle le lacrime. Quella donna aveva un'aria familiare. Allora l'abbracciai.
Poi le avvolsi le mani intorno ai fianchi, la fronte l'appoggiai contro la sua e la guardai intensamente negli occhi.
La riconobbi.
Era lei, la donna che avevo aspettato all'infinito, la donna che avrei riconosciuto anche fra milioni di occhi.
Non si possono scordare due paio d'occhi quando ti fanno fare il giro del mondo in un solo sguardo.
Le baciai le labbra. Erano uguali, stesso sapore. La baciai a lungo, senza voltarmi indietro nel passato ormai. A volte ,nella vita, il passato va riposto in una cassaforte e lasciarlo invecchiare. Inoltre ogni cosa é destinata ad invecchiare e perdere forma e elasticità.
Le toccai i capelli, erano diversi. Non eran piú biondi, erano quasi color cioccolato, ed erano più morbidi e lucenti.
Staccandomi dai suoi baci, affondai le mie narici nel suo petto, sentii il suo odore attraversarmi le narici e sospirai.
-mi sei mancata- sussurrai, ormai con le lacrime agli occhi.
Non parlava, se ne stava li' inerme, quasi come se si stesse difendendo dalla mia affermazione .
-ma ti ho aspettata senza amare nessun'altra.- replicai io, guardandola attentamente negli occhi. Sembrava ferita, pentita, aveva gli occhi di chi m'aveva tradito ma mi amava ancora.
-Non ti ho aspettato.
No, non l'ho fatto. Invece tu si, mi hai aspettata come mi avevi promesso; -ti aspetterò ogni giorno- .
Peró vedi, nella vita, ho fatto così tanti errori che adesso sono stanca farne e rifarne ancora. Così ho preferito fare la cosa più giusta che io potessi fare, ritornare da te che sei l'uomo che ho sempre amato.
L'ho capito , sai? Non sempre si può sfuggire dalle cose che amiamo.
Come fai a sfuggire ad una persona che strappa da sé ogni sentimento per dartelo in dono ?
Come sarei sfuggita a te?
- mi domandó, avvicinandosi alle mie labbra.
-Sei stata con altri uomini?-
Le domandai, finalmente, con le lacrime agli occhi.
-Sono separata da un anno e mezzo, ho due figli.-
Gli dissi, tutto d'un fiato, trascurando la parte più terribile.
Lui abbassò la testa annuendo.
Sembrava sconfitto, deluso,incapace di reagire.
-Uno é tuo, Joseph.-
Gli dissi, prendendo le sue mani.
Alzò il capo finalmente e sorrise, con gli occhi colmi di lacrime.
-Quando l'hai avuto?- domandai.
-Quando partisti per la guerra mi accorsi di esser rimasta incinta- disse.
-Perché non mi hai cercato per tutto questo tempo?- le domandai, con un ira incredibile dentro di me.
-Pensavo mi avessi dimenticata. Ma adesso sono qui, ti ho cercato.-
Disse, convinta della sua affermazione.
Incominciò a piangere, piangeva inesorabilmente.
-É uguale a te.-
sussurró lei al mio orecchio.
Poi le presi una mano e la portai sul mio cuore.
-Senti come mi batte forte il tuo cuore- gli dissi.
Poi lei alzò il volto e io la baciai.
Rimanemmo intrappolati in quei dieci minuti di passione, mancanza, amore, felicità e delusione.
-Ti amo, Joseph-
disse, ormai anche lei avvolta dalle mie e dalle sue lacrime.
-Ti amo anch'io, lo sai bene-
Risposi.
-Non avrai mai il coraggio di perdonarmi però, questo si che lo so.- rispose. Mi lasció le mani, mi guardó,, mi diede un ultimo bacio sulle labbra e aprí la porta per andarsene via.
-Resta.-
Dissi , tutto d'un fiato, prendendo la sua mano poggiata sulla maniglia della porta e lasciando il mio orgoglio anni luce dietro me stesso.
-Per questa notte, Joseph?-
Domandó lei, ormai in fin di speranze.
-Per questa vita, Margaret-'

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