Capitolo 5.

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Derek si avvicinò alla cella di Peter con occhi cupi «non è il momento per le tue cazzate.» disse stringendo i denti.

Peter aggrottò le sopracciglia ma non smise di sorridere «qual buon vento, allora, ti porta qui se non per far visita al tuo caro zietto?»

Il ragazzo si avvicinò un po' di più alle sbarre e abbassò la voce per rispondere: «la lupa del deserto. Ha in ostaggio Stiles e Malia.»

L'espressione sul volto di Peter mutò. Da strafottente passò a tesa.

«Malia?» chiese.

Derek annuì «quindi, se fossi così gentile da aiutarci a trovarli..»

Peter annuì.

«voglio quella donna morta tanto quanto voi.» disse.

Lydia fece un passo avanti «quindi, hai idea di dove potrebbero essere?»

L'uomo dietro le sbarre ci pensò un po' prima di rispondere, poi «questo non è l'unico sotterraneo. Ce n'è un altro, a cui si arriva tramite una cella. Ma non è una semplice cella, dicono che dentro ci sia l'essere sovrannaturale più pericoloso rinchiuso qui, ad Eichen.»

«un cerbero.» sussurrò Lydia.

«come?» chiese Scott, che fino a quel momento era rimasto in silenzio.

«è una specie di cane a tre teste, ne ho sentito parlare da un paio di infermiere quando sono stata qui. La sua cella è sempre controllata da un paio di guardie. E poi, una volta entrati, ammesso che riusciamo a combattere il cerbero,  ci vogliono le chiavi per entrare nel sotterraneo.» spiegò Lydia gesticolando.

«ci pensiamo noi alle guardie.» disse Braeden riferendosi a lei e Kira.

Derek annuì «Lydia, dov'è che si trova la cella?» chiese.

La ragazza fece spallucce.

«cella numero 897.» disse Peter.

Braeden lanciò un lungo sguardo a Derek e Scott sussurrò «sta attenta.» a Kira.

Poi entrambe le ragazze si allontanarono.

«chi ha le chiavi del sotterraneo?» chiese Lydia sospirando.

«il custode del reparto sovrannaturale.» rispose Peter.

Scott guardò i suoi compagni «ho un piano per attirarlo qui.»

«HEY!» gridò Peter al dott. Klaim, che era anche il fatidico custode.

L'uomo, che ti intimoriva al solo guardarlo, si voltò piano.

«c'è qualcosa che non va' nello scarico del mio gabinetto.» continuò zio Hale.

Klaim aggrottò le sopracciglia «ti sembro un idraulico io?» chiese con voce dura.

«mi sembri il responsabile di questi cessi che voi chiamate celle.» rispose Peter sorridendo sornione.

Il dottore digrignò i denti e strinse i pugni, poi entrò nella cella.

«fammi vedere cosa c'è che-» iniziò a dire Klaim ma poi si interruppe sentendo la porta sbattere.

Si voltò e vide Derek, che, prima nascosto dietro ad un muro, era uscito fuori e lo aveva intrappolato.

Klaim spalancò gli occhi e Peter, approfittando di questo shock, gli sfilò il mazzo di chiavi dalla tasca e lo passò attraverso le sbarre a Lydia, che lo prese al volo.

Il dottore prima si voltò verso Peter, poi verso Lydia «VOI!» esclamò.

Derek guardò suo zio negli occhi e annuì, il suo gesto venne ricambiato, allora Derek afferrò Scott per un braccio e lo trascinò via verso la cella del cerbero.

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