Non riuscivo a sopportare il fatto che Adam non mi parlasse più.
Era da una settimana ormai che questa storia andava avanti, e conviverci insieme di certo non aiutava.
In casa era come se io non ci fossi ed egli ogni volta che si accorgeva della mia presenza, nonostante cercassi di parlargli tirava dritto per la sua strada, fingendo che io fossi diventata trasparente.
Durante i pasti della giornata, nonostante si sedesse comunque accanto a me, non spiccicava una parola. E sono certa che se avessi preso un coltello dalla tavola avrei potuto tagliare una fetta della tensione che si sentiva nell'aria, e che di sicuro anche i suoi genitori avevano percepito.
Ormai era come se vivessimo in due parti differenti della città, opposte, collocate ai due estremi, ma la cruda verità era che convivevamo ancora insieme, sotto lo stesso tetto.
Non riuscivamo a coesistere più l'uno con l'altra. Quando io ero presente in una stanza lui era da tutt'altra parte. Quando entravo nella stanza dove si era accomodato, si alzava e usciva come se nulla fosse.
Possibile che fosse diventato così indifferente e apatico solo per Nove?
Forse solo perché Nove si era avvicinato a me per parlarmi Adam si era distaccato così tanto. Azione - reazione.
Ma che reazione esagerata però.
Più ci pensavo, più non riuscivo a trovare una risposta, più pensavo di dovermi mettere il cuore in pace. E alla fine questo fu ciò che cercai di fare, anche se senza successo.
Nonostante appartenessimo ormai a mondi diversi, la sorellina di Adam creava un ponte, un'unione tra noi due.
Non capivo come riuscisse a dividersi così bene tra me e lui, senza fare torto a nessuno.
Passava del tempo da me, poi tornava da lui e viceversa. E avevo creato un bel legame con lei, così piccola ma così pura nell'animo.
Era proprio vero: solo i bambini riescono ad amare nella forma più vera, senza farsi problemi di nessun tipo, e ne avevo davanti l'evidente dimostrazione.
Mi tornò in mente ciò che Adam aveva detto in proposito, la sua citazione filosofica che avevo trovato tanto fuori luogo e per cui lo avevo preso in giro; ma ormai era tutta acqua passata, e anche evaporata.Ero come sempre seduta nella solita panchina al solito posto. Era da qualche giorno che Nove non si faceva vedere, e sinceramente continuavo a chiedermi dove fosse, non che lo stessi cercando urgentemente.
Semplicemente, dopo averci parlato era come se si fosse volatilizzato nel nulla, sparito. Sembrava che lui e Adam si fossero quasi messi d'accordo per cercare di liquidarmi, prima avvicinandomi a loro e poi troncando di colpo i rapporti.
Avevo davvero un'influenza così negativa?
Avevo sempre avuto la paura di affezionarmi alle persone: se se ne fossero andate, se si fossero distaccate da me infatti sarebbe stato un duro, durissimo colpo.
Avevo maturato nel tempo l'idea che le persone che smettono di esserti amico in verità non lo sono mai state; perciò non mi meritavo di soffrire per la gente a cui avevo cercato di dare così tanto, ma da cui avevo ricevuto così poco.
Riflettere su questo mi sollevava il morale; ma nonostante ciò pensarci ancora mi avrebbe inevitabilmente fatta sentire peggio di quanto già ero, di come già mi sentivo.
Perciò frugai nella tasca dello zaino e ne estrassi gli auricolari; ne snodai gli intricati fili e me li infilai nelle orecchie; avviai una canzone dai ritmi incalzanti, dalle parole che colpiscono al petto chiunque la ascolti: Walk dei Pantera, che per l'occasione ci stava davvero benissimo.
Avevo davvero bisogno di carica in quel momento, perché la mia vita non stava andando esattamente come avrei voluto che andasse durante il periodo di permanenza negli Stati Uniti.
Chiusi gli occhi; mi lasciai andare riflettendo sulle parole della canzone.Can't you see I'm easily bothered by persistence
One step from lashing out at you...
You want in to get under my skin
And call yourself a friend
I've got more friends like you
What do I do?"Non riesci a vedere che sono facilmente
Infastidito dalla persistenza?
Manca poco che mi scagli contro di te...
Vuoi insinuarti sotto la mia pelle
E chiamarti amico
Io ho molti amici come te
Cosa faccio?"Esatto... Cosa avrei fatto ora?
Mi sentivo spaesata.
Questa situazione, questo rapporto di amore-odio che provavo verso Adam non poteva andare avanti.
Lui mi stava evitando per una ragione a mio avviso alquanto stupida, ma io continuavo comunque ad avere sensi di colpa.
Non poteva esistere il grigio in questa situazione. Io volevo solo o il bianco o il nero. Il volersi bene o il non volersi bene.
E volevo che questa situazione si sistemasse il prima possibile. Infondo, pensai, io volevo il bianco.
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Teal and Orange (sospeso)
RomanceNon mi sarei mai immaginata di imbattermi in un'insidia simile. Non mi sarei mai immaginata di venire notata da qualcuno. Non mi sarei mai immaginata di essere stata oggetto di così tanto amore e di così tanto odio. Non mi sarei mai immaginata di in...