Uscii dalla tana, i suoi rochi miagolii disperati giungevano fiochi, soffocati dalle felci e dalle fronde degli alberi.《Scappa! Ti hanno vista! Torna dai tuoi bipe...》
Quel che vidi mi fece capire che quel che era accaduto non fosse semplice come preparare un impacco, ma qualcosa di grave, molto più grave....Quel miagolio mi suonava familiare. Troppo familiare. Era quello di Grappina.
****
Calò totale il silenzio sulla piatta radura dinnanzi alla tana dello sciamano. Un silenzio agghiacciante, uno di quelli in cui non vorresti mai ritrovarti, un silenzio... che fu poi interrotto da un flebile miagolio fuoriuscito dal mio corpo:
《G-G-Grappina?》la chiamai.
Sapevo che non mi avrebbe mai potuto rispondere. Lo sapevo... eppure speravo, speravo con quella speranza che non muore mai potesse salvarmi dalľ oscurità... ma non lo fece; almeno per ora...Provai a muovere un passo, ma non ci riuscii; in quel momento volevo solo miagolare disperata.
Non avevo ancora osato uscire dalla tana. La paura che l'orribile verità potesse sbarrarmi la strada era molta, troppa. Avevo paura di quel che fuori avrei trovato: la prova tangibile dei miei timori.Ormai ero in zampe. Con le orecchie all'indietro, pronta ad un attacco da parte del mio animo. Dentro di me stavo combattendo, sì, combattendo da guerriera.
Vincere era il mio scopo, vincere la battaglia tra il dentro e il fuori. Sapevo che l'unico modo per vincere era uscire, DOVEVO uscire.Alla fine presi coraggio e uscii dalla tana.
Appena lo feci un fiume di sangue iniziò a scorrere denso sotto di me imbrattandomi il pelo delle zampe con il suo color rosso acceso, ero. tanto terrificata da non osare alzar lo sguardo, nemmeno per controllare la provenienza del sangue, anche se sapevo di chi fosse.
Uscii fuori dalla pozza color porpora con l'orrore negli occhi e immediatamente feci quello che mi aveva detto di fare la mia grande amica: correre, correre e tornare a casa...
Mentre fuggivo le felci ferivano il mio naso, ma a me non importava ciò, la mia mente era ancora fissa sulla pozza rossa, la sua lenta e impietosa avanzata d'orrore bloccava la mia visuale che non riusciva a vedervi oltre, come se la pozza fosse una barriera dinnanzi ai miei occhi.
Non può essere morta... È, è solamente ferita, poi quel sangue non è suo...
mi ripetevo nella testa quella frase da molto tempo, quando, mi resi conto che non potevo abbandonarla, come avrei fatto senza di lei?Le lacrime iniziarono a sgorgare dai miei occhi giallo-verdognoli, quando tremante mi voltai, dovevo tornare, dovevo salvarla, è stata una grande amica per me, che lei l'abbia voluto o no, io tornerò.
Il mio sguardo si riempì di una determinazione che non avrei mai creduto di possede; mentre, un' amara realtà, mi si parava davanti mostrandomi l'orrore che avevo osservato fino ai pochi secondi antecedenti.
Con evidente terrore tornai indietro, la radura sembrava più piatta che mai, e l'aria che emanava non era certo delle migliori; un "fiumiciattolo" di sangue scorreva placido verso il centro della radura a causa della leggera pendenza che non avevo prima notato.
Un'improvvisa tristezza si impossessò del mio animo: Grappina, l'amica che avevo tanto "amato" non sarebbe più esistita, mai più.
Non potremo più parlare isieme, le nostre chiacchierate, te le ricordi? Ci divertivamo moltissimo, eri sempre felice, ridevamo... condividevamo le crocchette migliori... È ingiusto! Tu non devi morire! Non puoi farlo! ...
Una lacrima mi rigò il muso ripensando a quei dolci ricordi, ne colarono a seguito molte altre dai miei occhi gialli che baluginavano di vita al verde della foresta.
Però mi feci una promessa, una promessa che avrei mantenuto a tutti i costi:
Non ti abbandonerò mai, Grappina...Un' ombra nera mi si parò davanti.
《 Che cosa ci fai qui?》 domandò un gatto soriano con tono duro; io non risposi, avevo il muso immerso completamente immezzo alla morbida pelliccia della mia dolce amica, (Grappina) per ascoltare il giovane gatto.
Non sapevo come avessi fatto a ritrovarmi accanto a lei, ma l'importante era non lasciarla, non lasciarla mai più.
Improvvisamente sentii dei denti afferrarmi per la collottola dolcemente, non avevo alcuna forza per reagire, la morte della mia amica mi aveva procurato una profonda ferita nelľ animo, quanto mi mancava...Grappina... Sussurrai a me stessa mentre sentivo il mio corpo allontanarsi sempre di più da quello freddo di Grappina, però nessuno poté sentirmi, nessuno poté percepire il mio dolore per la sua perdita.
Il silenzio avvolgeva i miei pensieri, i suoni del mondo circostante parevano attutiti da una coltre di nubi, nessun suono era presente, quanto avrei voluto sentire il dolce suono delle crocchette per risvegliarmi da quesť incubo crudele, mi sarei alzata e sarei andata a trovare la mia dolce amica tigrata...
L'ultima cosa che ricordai fu quando venni appoggiata su quel morbido giaciglio fresco, poi più niente... Oblio.
SEMI-RIASSUNTO
Quella voce era di Grappina.
Mi precipitai fuori dalla tana, quando, udii il suo roco miagolio che mi supplicava di tornare dai miei bipedi.
Fuggii nella foresta, ma poi, determinata, mi voltai e tornai indietro; dovevo tornare dalla mia amica.
****
Una figura nera mi si parò davanti; un gatto bonariamente mi afferrò per la collottola e mi adagiò su un muschioso giaciglio.
Mi addormentai. .NOTA AUTRICE * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
Cari lettori e care lettrici, scusate per la lunga attesa, ma eccovi un capitolo appena sfornato!Come vi è sembrato?
Ci ho messo tutta me stessa per scriverlo e ne vado anche fiera (lo confesso), quindi accetto anche critiche costruttive.
Un pò corto; che dite?
Dai! Aspetto commenti! voglio sapere le vostre opinioni!Grazie a tutti!
Ringrazio particolarmente i miei guerrieri-follower.Ciao! Al prossimo capitolo!
Alice777777
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La nascita di un nuovo Clan/È GIUGNO *_*
FanfictionIspirato a Warrior Cats. . Una gattina di nome Felina, è sempre vissuta con i bipedi, ma cosa le riserverà il futuro? Una profezia viene predetta nelle stelle. Estratto:...