Capitolo 01

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Lui alzò gli occhi davanti a sé e fu un attimo..
Un attimo pieno di ricordi.

Il povero Angus fu totalmente spiazzato da quella che definì una 'sorpresa'.
Infatti si ripetè continuamente per qualche minuto "che sorpresa, aspetta, forse sono sotto l'effetto di stupefacenti senza saperlo e ho le visioni".
Purtroppo per lui però, o per fortuna, non saprei dirlo, lo scopriremo più avanti, era tutto reale e lo capì dopo aver scosso la testa ed essersi dato un forte pizzicotto nel braccio e lei era ancora lì, non era una visione.
Il viso del ragazzo sbiancò, non credeva ai suoi occhi, non poteva credere di averla rivista lì, proprio in quel bar, dopo dieci lunghissimi anni che erano passati lentamente e in modo straziante per certi versi, proprio in quel posto dove si conobbero al tempo. Proprio in quel piccolo locale che gestiva insieme al nonno anni prima ed era più che sconvolto, non sapeva come comportarsi, come gestire quella situazione per lui diventata ormai insostenibile in soli due minuti.
Non aveva sue notizie da tempo e non sapeva cosa ne avesse fatto della sua vita, mentre Angus, era rimasto sempre e solo Angus, ad occuparsi di quella specie di baracca a Darwin, capoluogo dell'Australia del nord, quella città che aveva tanto amato quanto odiato. Non aveva concluso tutti quei progetti di cui parlava una volta, quando era un ragazzino con mille sogni nel cassetto, non ancora per lo meno.
Li aveva messi tutti da parte e con il tempo si erano riempiti di polvere, mai più portati alla luce.
Ha sempre pensato che non fosse mai troppo tardi per realizzare i propri sogni e forse aveva più che ragione ma questo l'avrebbe capito più avanti.
Il respiro sembrava mancargli, come se ci fossero state due grandi mani strette intorno al suo collo che avrebbero voluto soffocarlo, stringevano e stringevano, e non sapeva come liberarsi da quella orrenda sensazione di soffocamento.
Da quella morsa crudele che cercava di farlo crollare senza dargli il tempo di lottare contro quei sentimenti che aveva represso per anni.
La guardava, guardava i suoi capelli neri e lunghi che le scendevano morbidi sulle spalle come onde.
I suoi occhi marroni puntati in avanti, verso le sue piccole mani, che Angus, non faceva altro che ricordare tra le sue.
Scosse la testa per cacciare quei pensieri diventati quasi fastidiosi.
Decise, dopo una lunga lotta contro se stesso, di avvicinarsi al bancone dove stava appoggiata, ormai, quella che era diventata una donna. Una bellissima donna.
In fondo, aveva ormai venticinque anni.
"Lauren.." disse in un sussurro Angus ancora incredulo nel rivederla, la vedeva ancora come la bella ragazza che era anni prima, come la bella ragazza di cui si era follemente innamorato anche se non si era affatto innamorato della sua bellezza esteriore ma bensì di quella interiore che conobbe con il passare del tempo.
Non era cambiata, anzi, era più bella, molto più bella e lui si chiedeva, guardandola, se anche il carattere fosse rimasto invariato, perchè si sa, la gente cambia con il passare del tempo. Tutto cambia.

Tutti cambiano.

Tutti cambiamo, è una conseguenza.
È la conseguenza dovuta alle esperienze, alle delusioni, ai dolori, alle cose che ci fanno del male.
Alle persone che ci fanno del male.

"Angus, ciao..." la ragazza sorrise lievemente e si raddrizzò sulla sedia non appena lo vide, senza però togliere le braccia dal bancone e quando i loro sguardi si incrociarono, una specie di malinconia pervase il corpo e mente di Angus.
"Che ci fai qui..?" le chiese lui lasciando un sospiro che non si accorse di trattenere, si domandava cosa mai poteva averla spinta a tornare, dopo anni, e così, da un momento all'altro.

"Beh..non lo so, non chiedermelo per favore.." Lauren iniziò a guardarsi intorno, si sentiva completamente a disagio ed era strano, non lo era mai, le capitava solo con lui ed evidentemente dopo tutto quel tempo continuava ad esserlo solo e sempre con lui.
Si torturava le mani e inumidiva constantemente le labbra mentre le sue guance si tinsero di un rosso leggero che il ragazzo notò.
"Ti offro qualcosa da bere, ti va?" le propose, più che altro per toglierla da quell'imbarazzo, anche se secondo lui non avrebbe dovuto, prendendo allo stesso tempo la situazione in mano. Voleva capire cosa ci facesse lì, ancora una volta.
'Magari è soltanto un caso..' pensò Angus ma poi scosse la testa e scacciò quel pensiero 'no..è impossibile, non si finisce per caso in questo vecchio bar'.
Lei annuì e lui le diede un succo d'arancia, lei lo amava.
"Sei di nuovo all'avventura?" azzardò lui con l'ennesima domanda.
"Le avventure non vanno sempre a buon fine Angus" disse lei con lo sguardo chino e con il bicchiere contenente il succo fresco tra le mani. Aveva ragione e Angus lo sapeva benissimo, si era sentito l'avventura di qualche tempo, e questo faceva male, non voleva più ripensare a quelle brutte emozioni che gli avevano attanagliato il cuore per mesi..anni forse.
Forse quel dolore era ancora lì da qualche parte, ad aspettare di essere tirato fuori con la causa del suo essere.
"Come stai?" chiese lei alzando lo sguardo incontrando quello perso di lui che stringeva una bottiglia con una mano mentre l'altra era poggiata sul bancone, quasi a tenere il peso del suo corpo. Credeva che le sue gambe non avrebbero retto a lungo a causa del tremolìo.

"Non chiedermelo perchè non lo so.." se ne uscì lui usando le stesse parole udite poco prima risvegliandosi dai suoi pensieri.
Lauren aveva notato che ormai quel ragazzo diciassettenne che ricordava era diventato un uomo, un uomo molto bello, e quella barba, non molto lunga, che si era fatto crescere, gli stava divinamente, facendolo sembrare più maturo di quel che era una volta.
Lei annuì per l'ennesima volta, in un certo senso afflitta dalla sua reazione, si portò il bicchiere alle labbra ed iniziò a mandar giù il liquido fresco cercando di scacciare dalla sua mente quegli occhi azzurri che la stavano fissando.
I due restarono in silenzio, uno davanti all'altro, senza proferir parola per qualche minuto.
"Cosa hai fatto per tutto questo tempo?" domandò lui curioso ad un tratto, spezzando il silenzio che si era venuto a creare.
"Beh, ho viaggiato, ho studiato, ho fatto quel che volevo, i miei genitori alla fine si sono arresi al mio spirito ribelle" sorrise lievemente e poi continuò alzando lo sguardo verso di lui "e tu?".
"Sempre qui" alzò le spalle lui."Vuoi dire che non te ne sei mai andato da qui?".
"Mai..".
"I tuoi sogni.." le venne una stretta al cuore sapendo che lui era rimasto li e che aveva rinunciato a tutto quello che voleva fare.
"Infranti" disse lui con uno sguardo glaciale. Quelle poche parole sembravano rimbombare per tutto il locale e i due non sapevano cos'altro dirsi.
Angus si agitava sempre di più, era sempre stato un tipo irrequieto, specialmente davanti a situazioni del genere ma cercava spesso di non darlo a vedere.
"Tuo nonno Bob?" domandò lei con un certo luccichiò negli occhi e un sorriso nostalgico, quell'uomo aveva aiutato entrambi in molte occasioni e lei ne era molto affezionata, non vedeva l'ora di poterlo rivedere e riabbracciare, almeno avrebbe potuto ricordare qualcosa di bello in quella giornata così tempestosa, con Angus non andava affatto bene e non era di certo un segreto e così iniziò a guardarsi intorno cercando il caro Bob.
"È morto" rispose secco e irritato sistemandosi i capelli biondo cenere.
Il fatto che lei fosse lì, davanti ai suoi occhi, dopo tutto quel tempo, gli dava sui nervi.
"Ah..mi dispiace" disse lei sentendo qualche senso di colpa, non lo sapeva, se lo avesse saputo probabilmente sarebbe andata ai funerali del caro Bob, nonostante tutto, alla fine lui non c'entrava nulla con tutto ciò che era successo.
E a quella notizia, Lauren, si sentì il cuore tremare.
Come se una piccola parte del cuore si fosse staccata e fosse precipitata nell'oblìo, nel vuoto, in un dirupo immenso.
Perchè Bob era un pezzo del suo cuore. Del loro cuore.
"Ormai son passati cinque anni..non importa" rispose Angus cercando di sembrare indifferente.
"Si che importa, una persona solo perchè se ne va da un momento all'altro non significa che se ne va anche dal tuo cuore in un batter d'occhio" cercò lei di essere gentile ma Angus si arrabbiò, non era ancora pronto per parlarne, e poggiò la bottiglia di vetro sul bancone, con forza, quasi rischiando di romperla riducendola in mille frammenti e poi si chinò verso di lei incrociando così i loro sguardi "proprio tu vuoi farmi la lezione?" sussurrò quasi, le sue parole uscirono con un tale odio verso Lauren che lei si sentì soffocare, riuscì a sentire la tristezza e l'odio che aveva lasciato nel dolce Angus e non sapeva come incassare il colpo.
Anche i suoi occhi emanavano odio nel guardarla.
"Beh, credo che sia meglio andare" disse lei alzandosi dallo sgabello per poi prendere tutte le sue cose.
"Già.." lui sospirò asciugandosi le mani sudate sui suoi pantaloni, si stava tormentando il labbro, tipico segno di nervosismo.
"Ci ha fatto bene parlare dei dieci anni in cui non ci siamo visti..credo" Lauren cercò di sviare il discorso ma non faceva altro che finirci in mezzo ancora di più.
Non che avessero parlato chissà quanto, ma per il momento, quelle poche parole bastarono, bastarono a far capire ad entrambi che avevano perso molto l'uno dell'altro.
"Sarebbe stato meglio non averne parlato" disse con l'amaro in bocca.
Angus ne aveva abbastanza, ne aveva fin sopra le palle di tutta quella storia, era stanco di dover ritornare sempre al punto di partenza, avrebbe voluto soltanto dimenticare, andare avanti senza restare aggrappato al passato.
Senza nessuno che ce lo riportasse.

Tutti dovremmo lasciare il passato al passato, c'è un motivo se si chiama così.

Lei annuì ancora una volta e poi lasciò i soldi sul bancone per la bibita che aveva preso.
"Quello era offerto dalla casa.." Angus spinse i soldi indietro per ridarglieli con un espressione scontrosa in volto.
"Questa non è più casa mia da un sacco di tempo ormai. Arrivederci Angus" disse Lauren dopo aver dato l'ultimo sguardo a quell'uomo che in fondo le mancava ancora.

"E di chi è la colpa?" disse lui abbastanza forte da farsi sentire ma lei fece finta di niente e uscì subito dopo.
"Addio Lau.." sussurrò Angus per poi gettare con forza la bottiglia ormai vuota nel cestino.

Angolo autrice:

Ehilà! Eccomi qui con la nuova storia che avevo iniziato tempo fa. Spero vi piaccia, votate e commentate facendomi sapere che ne pensate. :-)

Torno per Te (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora