A differenza pel giorno precedente però quel giorno iniziammo a fare anche un po di compiti.
Avevamo quasi finito ed erano soltanto le 16.30, eravamo stati veloci.
Finito l'ultimo problema di matematica andammo in cucina a bere e decisi che quello era il momento giusto per parlare a Tom del mio sogno, un po mi vergognavo ma avevo bisogno di raccontarlo a qualcuno.Io: Tom?
T: dimmi
Io: posso raccontarti una cosa?
T: certamente
Io: ecco... beh il fatto è che da quasi una settimana faccio lo stesso sogno e non riesco a capirne il significato...
T: raccontaCosì iniziai a spiegare....
Era un edificio vecchio, grigio e abbandonato.
Ero in una città di cui non conoscevo il nome.
Io ero li, sola proprio come l'edificio che un tempo poteva essere stata una scuola oppure un palazzo.
Alla sola vista esso trasmetteva tristezza e un'immensa senso di solitudine.
Ed io ero li, ad osservarlo, davanti alla porta d'ingresso.
Dietro di me riuscivo a percepire gli strilli divertiti dei bambini, probabilmente in un parco, ed il rumore assordante del traffico.
Dove andavano tutti di fretta? Perché correvano?
Ero incuriosita da quel palazzo così decisi di entrare, solo per dare un'occhiata, poi sarei tornata i(ndietro.
Ma appena appoggiai la mano sulla maniglia vecchia e arrugginita sentii una voce alle mie spalle. Mi chiamava e mi applicava di non entrare. Mi diceva che avrei fatto un grande errore.
Io quella voce la conoscevo. Era quella voce che dava l'idea delle nuvole o della neve appena caduta.
Era Tom.Tom: che strano... perché proprio io venivo a chiamarti? E perché dicevo che "era pericoloso entrare"?
Non sapevo veramente quale fosse la motivazione così alzai semplicemente le spalle.
Tom: "strano... ma da tanto che ti piaccio mi sogni anche?"
Lo disse scherzando ma io mi ritrovai ad arrossire...
Tom: "perché hai la faccia tutta rossa? Non è che ti piaccio vero?"
Stava prendendo la sua cartella e il suo giubbotto
Io: "ma stai andando via?"
Tim era già alla porta e uscendo disse "si, sto tornano a casa.. comunque se ti piacessi sappi che avresti delle possibilità con me"Cosa? Avevo sentito bene? Che sfacciato, fa una mezza confessione andandosene!
Presi il telefono no e raccontai tutto ad Agata, per filo e per segno, dal sogno fino a quando Tom se n'era andato senza un motivo..
Cinque minuti dopo Agata era a casa mia, al settimo cielo.
Iniziò a spiegarmi che magari l'atteggiamento di Tom era per la paura della mia risposta. Forse aveva paura che a me non piacesse così disse che gli piacevo mentre stava chiudendo la porta per non farmi dire niente.
Questa cosa era strana, molto strana, ma forse vera.
Agata mi consigliò di scrivergli.17.19
"Ehi Tom?"La risposta arrivò una decina di minuti dopo
17.31
"Ciao Giada...
Io non ti piaccio vero?
Lo sapevo che dovevo fare a meno di dirtelo...
Beh ormai ciò che è fatto è fatto giusto? Quindi fai finta di non aver sentito niente..."Pensava davvero che lui non mi piacesse? Mi affrettai a rispondere...
17.33
"No, anzi...
A me piaci ma non sapevo come dirtelo..."Intanto mi ero resa conto che A) Tom mi piaceva veramente B) Agata stava saltando come una rana per tutta camera mia ancora più emozionata di me.
17.38
"Davvero ti piaccio?
Pensavo che non mi avresti più parlato!!!
Quindi...
vorresti stare con me?"17.39
"Si"Poi nessuno dei due scrisse niente.
Agata però non aveva smesso di saltare attirando l'attenzione anche di Lola che, incuriosita, venne in camera mia.** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** **
Ehi!!
Vi piace?
Mi scuso per l'assenza di ieri ma ho avuto molti impegni e non sono riuscita a scrivere...
Comunque se vi piace votate e commentate!