Sentivo la loro presenza dietro di me, anche se credevo di averli seminati. Schivai parecchie querce, nonostante le loro sagome mi risultassero sfuocate, e il respiro si faceva sempre più pesante.
Ma continuavo a correre, con il vento freddo di mezzanotte che mi sferzava il volto e mi seccava le labbra, senza cercare di pensare allo squarcio che mi si era aperto sulla pancia.
''Vogliamo solo parlare, fermati e non spareremo di nuovo'' stava urlando l'uomo che poco prima aveva puntato la pistola contro la testa e aveva premuto il grilletto. Ma non avevo intenzione di rallentare, perchè sapevo che se l'avessi fatto mi avrebbero freddata.
Così continuai a correre, con i capelli che creavano una specie di scia scura dietro la nuca, e il sangue che colava dalla gamba. La visione notturna non mi servì più quando notai dei lampioni in lontananza, affiancati ad un edificio pubblico. C'era una sola macchina parcheggiata al di fuori.
Mi feci forza, e mi imposi di andare più veloce dato che riuscivo a sentire gli svariati passi pesanti degli uomini che mi stavano rincorrendo farsi sempre più vicini. Era questione di sopravvivenza, o riuscivo a raggiungere quell'edificio oppure sarei morta.
Aumentai il ritmo, ormai i polmoni bruciavano a causa dell'aria troppo fredda,e sia la pancia che la gamba stavano minacciando di farmi cedere. Sboccai sulla strada così velocemente che credetti di non riuscire a fermarmi.
L'insegna sull'edificio diceva ''Clinica Veterinaria'' e ringraziai il cielo. La luci al neon sfarfallavano, ma mi permisero di vedere quattro figure armate fino ai denti uscire dal bosco e diminuire l'avanzata. Era come se avessero paura.
Tirai il maniglione e mi lanciai all'interno. Il locale era silenzioso, il banco della segreteria vuoto. Sbattei più volte le palpebre in preda al dolore, la vista si stava appannando.
Notai una luce accesa dopo l'unica porta che c'era, dentro a una stanza, al di la di un cancelletto.
Poi un signore con camice bianco, ma che a me parve rosa a causa della testa che mi girava, uscì dal retro della clinica e mi guardò con uno sguardo stravolto.
''Mi stanno seguendo, non ho molto tempo. La prego, sto cercando una persona'' dissi ansimando, una mano premuta sulla pancia in un tentativo vano di fermare l'emorragia. Mi accasciai sopra il cancelletto quando sentii dei passi venirmi incontro, scaltri.
''Sto cercando..'' ormai mi mancava del tutto il respiro. Pregavo per avere dell'aria. La vista era completamente offuscata, del tutto bianca. Dovevo resistere, feci per alzarmi ma ricaddi a terra.
''Sto cercando Scott'' sussurrai prima che il nero mi inghiottisse ''Scott McCall''
[Sono io]
Parto con il presupposto che questa ''cosa'' l'ho sognata, per cui spero di riuscire a sviluppare il mio sogno in maniera decente. Capitemi, guardo talmente tante puntate di teen wolf al giorno (ieri sono arrivata a dieci) che anche di notte il mio cervello ci pensa hah.
Comunque, questo prologo serve per introdurre la faccenda. Poi, nel prossimo capitolo che non tarderà ad arrivare, capirete meglio chi è la protagonista principale. Spero davvero che vi abbia incuriosito, se è così allora ditemi la vostra!
Un bacione,
-Leey
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Uncharted
Fanfiction''Quelle come lei sono rare. E si sa', quando qualcosa è raro, rischia di estinguersi'' {Diritti Riservati Based on Teen Wolf}