Guardai Mariana, non la vedo da tre giorni, da quando ci siamo svegliati nella camera da albergo. Le sorrido, lei mi fulmina con lo sguardo. Ci sediamo nella sala d'aspetto del giudice. Una ragazza esce e chiama i nostri nomi -Signori Lanzani potete entrare- Lei fulmina la ragazza con lo sguardo, lei sorride. -Candela!- L'altra scoppia a ridere -Scusa miss perfettina, ma questa me la meritavo- Dice l'altra. Le osservo e chiedo -Vi conoscete?- A rispondere è la ragazza, segretaria del giudice, mora, che fa cenno di si con la testa e mi spiega -Siamo sorelle. E lei è quella perfetta, quindi si merita questo momento!- Io sorrido. Mariana mi fulmina con lo sguardo. Entriamo nell'ufficio del giudice, senza fermarci in altre conversazioni. Il giudice ci accoglie con un gran sorriso e ci fa sedere. -Allora, ho controllato il vostro caso. Però mi dispiace deludervi che non potete divorziare prima di un anno di matrimonio- Tutte e due la guardiamo a bocca aperta. -No, io non penso stare con questo per un anno, ho una vita!- Dice lei, indicandomi. La guardo male. -Anche io avrei una vita, giudice Attias- Le dico. Lei fa cenno di no con la testa, e sembra che la tortura non sia finita. -In più, dovete vivere insieme- Ci dice, come se fosse una cosa naturale. -Fuori questione- Dice lei. Il giudice la guarda male -Avvocato Esposito, potrebbe trattenersi per i suoi casi? Le sarei grata- Mi giro verso di lei -Sei un avvocato?- Lei mi fulmina con lo sguardo, ma poi fa cenno di si con la testa. Adesso capivo tutte quelle obbiezioni, e quello strano modo di parlare. Mi giro nuovamente verso il giudice -Sicura non si possa fare nulla?- Chiedo per l'ultima volta, mostrando il mio sorriso più affascinante. Lei fa cenno di no con la testa. -Mi dispiace, la prossima volta ci penserei su due volte prima di ubriacarsi in discoteca a Las Vegas- Noi facciamo cenno di si con la testa, ci alziamo, la salutiamo ed usciamo. Candela ci aspetta lì fuori. -Allora come va?- Chiede appena ci vede uscire dall'ufficio del giudice. Mariana la guarda male e le chiede, incrociando le braccia al petto -Tu lo sapevi, vero?- Lei alza le spalle. Mariana la fulmina con lo sguardo. -Perché non me lo hai detto?- L'altra alza le spalle e dice -Quante volte mi hai trattata male dopo che ti ho chiesto aiuto?- Mariana la fulmina, un'altra volta, con lo sguardo, ma invece di continuare la discussione con la sorella, preferisce iniziarne una con me. -Vieni tu da me o io da te?- Io la guardo in modo strano -In che senso, siamo sposati da meno di una settimana, ma hai ragione, non abbiamo fatto la luna di miele- Le dico. Lei mi da uno schiaffo su una guancia, che diventa subito rossa. Metto la mano sulla guancia e me l'accarezzo -Fai l'avvocato o la lottatrice?- Le chiedo, è forte. Lei mi guarda male -Faccio corsi di difesa personale- Mi informa, o meglio mi avverte. Sospiro e mi scuso -Era solo una battuta, scusa- Lei fa cenno di si con la testa, mi guarda e mi chiede -Allora?- Io sospiro e le dico -Vieni tu da me, a casa mia ho tutto, anche il mio ufficio, non posso portarmi tutto dietro- E le do il mio indirizzo, prima di uscire, da quel momento non ero più scapolo, e non vivevo più da solo, per lo meno mia madre e mia sorella dovevano essere felici, anche se si sarebbero arrabbiate perché non le ho invitate al matrimonio. Va be, mi sarei inventato una scusa, penso mettendo in moto.
(Ho deciso di fare una maratona per l'inizio di questa storia, spero vi vada bene, spero di arrivare al capitolo 5, ma non sono sicura, non vi arrabbiate se non ci riesco)
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Ti amerò per sempre. Laliter
FanfictionLali e Peter non si conoscono...affatto, ma un giorno, si ritrovano in un letto di un albergo, completamente nudi, e...sposati. Loro due conducono vite completamente diverse, e da quel momento, si vedono costrette ad unirle, e a dover convivere per...