Capitolo 2

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Narra Lali:
La mia cabriolet si ferma d'avanti il cancello di una villa stupenda. Ok, questo non me lo aspettavo, "che sia anche lui un avvocato?" Mi chiedo. Mi avvicino al cancello, e suono il citofono. -Chi è?- Mi chiede la sua voce roca. Mi viene da sorridere. -Tua moglie- Gli rispondo io, togliendomi gli occhiali, lui mi apre il cancello. Entro. è tutto molto...bianco. Constato. Parcheggio l'auto in quello che mi sembra un buon posto. Peter esce di casa, vestito in modo molto curato, penso che lo abbia sempre fatto, ma che fossi troppo impegnata a divorziare per accorgermene. -Buon giorno moglie- Mi saluta lui. Io sospiro . Lui mi apre la portiera, da vero cavaliere. E mi tende la mano, per farmi scendere. Gli sorrido, è la prima volta che si comporta in modo così...strano, quasi da marito. -Com'è andata?- Gli sorrido e gli rispondo -Bene- Lui nota le mie valige. Alza un sopracciglio. Io sorrido leggermente imbarazzata, ma devo avvertirlo che non era finita lì -Ti avverto, quella non è tutta la roba, presto arriverà un camion, ci sono molte cose di cui non posso fare a meno- Lui mi sorride, fa cenno di no con la testa e mi spiega -Realmente mi aspettavo più roba, e che tu facessi ritardo. Invece sei una persona molto puntuale, signora Esposito- Alzo un sopracciglio, lui mi sorride e mi chiede -Preferisci signora Lanzani?- Lo guardo male, scuoto la testa e gli dico -Preferisco i nomi. O i soprannomi, a me mi chiamano Lali- Lui mi sorride, e mi porge la mano -Allora, visto che il primo incontro è stato...molto inusuale, che ne dici di presentarci di nuovo?- Mi propone, io faccio cenno di si con la testa, gli prendo la mano e gli dico -Non potrei essere più d'accordo- Lui mi sorride ampiamente, mostrando dei denti bianchissimi, quasi perle. Non mi sarei meravigliata a vedere dei denti d'oro, era ricco...Io ricambio il sorriso. -Allora, piacere, io sono Juan Pedro Lanzani, detto anche Peter, tuo marito!- Si presenta. Mi mordo il labbro, e mi presento a mia volta -Mariana Esposito, detta Lali, tua moglie, il piacere è tutto mio- Lui scoppia a ridere -Come no, so che mi odi- Mi dice, io alzo le spalle e gli ricordo -Faccio l'avvocato, odio un mucchio di persone. Fai l'avvocato anche tu?- Gli chiedo, lui nega col capo. -Ma andiamo a parlarne in casa- Mi dice e mi indica la strada. La sua casa è enorme, ancora più enorme dall'interno e più bella. Ha un salotto molto ampio, con un lampadario gigante che penzola dal soffitto, e penso sia fatto di cristalli ed oro, ed è pulitissimo. Il salotto è pieno di arredi esteri, italiani, taelandesi, indiani e anche africani, niente che proviene da un negozietto di cinesi, quello non è il mio posto, lo sento, mi sento un pesce fuor d'acqua. -Siediti dove vuoi- La sua voce interrompe i miei pensieri. Gli sorrido. E guardo il bellissimo divano in pelle, bianco, sicuramente costosissimo. Lo guardo e gli chiedo -Sicuro, sono molto imbranata, potrei fare danni- Lui fa cenno di no con la testa e mi dice -Lali, è un divano, che vuoi che sia?- Si per lui, non per una comune mortale, e non quel tipo di divano, comunque. Mi siedo, con cautela. Lui invece va in cucina e porta due tazze di caffè, nero, il mio preferito. Si siede anche lui sul divano, con una tazza in mano. Guardo la tazza che giace sul tavolino. -Lali, se si macchina non fa niente, te lo ho detto- Faccio cenno di no con la testa, preferisco rinunciare al caffè che dovergli qualcosa. Così decido di cambiare tema -Allora, che lavoro fai?- Lui mi sorride e si arrende -Hai mai perso un caso in vita tua?- Mi chiede. Faccio cenno di si con la testa, -Si, ma solo all'inizio- Lui scoppia a ridere. -Me lo aspettavo- Sospira e finalmente mi risponde -Sono un impresario- Io lo guardo stupita -E la tua impresa a molto successo, da quello che vedo- Constato. Lui fa cenno di si con la testa. Sento il campanello suonare, va ad aprire lui, ma prima mi chiede -Se è un tuo ex che faccio?- Io sorrido e gli dico -Lo affronti, non ho ex di cui vada molto fiera- Scoppiamo entrambi a ridere, stiamo diventando amici, non me lo aspettavo. Sento che apre la porta e chiedere -Che diamine fai tu qui?-


Ti amerò per sempre. LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora