Capitolo 3

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Non capisco cos'è successo. Sarà una delle sue ex? Mi alzo dal divano e mi avvicino alla porta. Riesco ad intravedere una bella bionda, semi coperta da Peter. Lei mi nota. Peter si gira, sospira e ci presenta -Eugenia, lei è Lali, mia moglie. Lali, lei è mia sorella minore, Eugenia- Lei entra dalla porta e mi scruta. Non la giudico, l'avrei fatto anche io se mio fratello apparirebbe con una moglie da un momento all'altro, sopratutto per come si sono svolti i fatti. Ma lei mi sorprende, sorridendomi ed abbracciandomi -Benvenuata in famiglia- Io non capisco nulla, "possibile che le piaccia l'idea che suo fratello si sia sposato con una perfetta sconosciuta, tutto per i folli effetti dell'alcol?" Mi viene da chiedermi. Quando si scansa dall'abbraccio si gira verso il fratello e gli dice -Ti perdono per non avermi invitata al matrimonio, ma ancora non capisco il perché si sia dovuto svolgere tutto così in fretta- Ora capisco, gli ha mentito. Prima che Peter possa rispondere, il citofono suona di nuovo, salvandolo. Lui risponde poi si gira verso di me e mi avverte -Per te- Io alzo un sopracciglio. Lui mi sorride e mi spiega -Il camion del trasferimento amore- Faccio cenno di si con la testa. Mi da un po' sui nervi che mi abbia chiamato "amore" e che menta alla sua famiglia, usando me, ma a me non deve interessare, è solo un anno. Qualcuno bussa di nuovo alla porta, lui apre. -Sorpresa- Urla Cande e mi viene ad abbracciare. Dietro di Lei ci sono Rochi, Gas, Pablo e Nico, un po' spaesati. Giuro che ora la strozzo. -Cande, ora ti strozzo- La avverto. Lei scoppia a ridere. -Sei così simpatica- Dice staccandosi da me. Eugenia guarda Peter e gli chiede -Loro?- Peter sorride, e fa l'occhiolino a mia sorella. -Voi vi siete messi d'accordo contro di me, vero?- Gli chiedo. Lui alza le spalle -Ma no amore- Mi assicura facendo una faccia d'angelo. Lo fulmino con lo sguardo. Eugenia non capisce ancora nulla. Cande sorride e dice -Bene ragazzi, lui è Peter, il marito di Lali- Tutti gli sguardi passarono da Peter a me, tornarono a lui per analizzarlo e poi a me, tutti sguardi interrogativi. Sorrisi, mi aspettavo che avrei dovuto dare una spiegazione, solo non così presto. Peter mi si avvicinò e mi sussurro -Se fai il mio gioco, nessuno giudicherà te, ne me- Io lo guardai male, però mi vidi costretta ad accettare. Sospirai e feci cenno di si con la testa lui sorrise. -Bene, che ne dite di accomodarci in salotto, così ci spieghiamo?- Tutti annuirono e ci dirigemmo in salotto. 


Ti amerò per sempre. LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora