Capitolo 5

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Rimanemmo da soli io e Lali. La guardai, e le sorrisi, lei era seduta sul divano. -Da quanto vi siete lasciati?- Lei non mi guarda, io mi siedo accanto a lei, e le metto un braccio in torno alle spalle, lei si lascia abbracciare. -Il giorno prima in cui ci siamo conosciuti. Ero lì per distrarmi. L'idea era di andare a letto con un ragazzo, senza compromessi, non mi era mai capitato. Ero sempre stata la figlia premurosa, la fidanzata perfetta, la sorella presente e la studentessa modello. Mi ero stancata. Ho esagerato con l'alcol. Poi ho visto un bel ragazzo nella folla. Mi sono avvicinata, e siamo finiti in una camera d'albergo, sposati. Ecco come finisce la mia storia penosa- Io le sorrido. Stranamente me lo ero aspettato. Sapevo fosse una ragazza intelligente, molto corretta, e sicuramente non una ragazza da una notte e via. -Ed è vero che ti ha lasciato per un'altra?- Lei fa cenno di si con la testa, e mi spiega -Per Rochi, la ragazza bionda- Io strabuzzo gli occhi, Lali era una delle ragazze più carine che avessi mai visto, non potevo capire come facesse un ragazzo a lasciarla. Era tutto ciò che un uomo potesse desiderare.

Sento dei rumori strani provenire dalla cucina. Guardo l'ora, sono le 2 e 30 del mattino. Prendo la prima cosa che mi capita sotto mano, che in questo caso è un ombrello, e mi avvio, con passo lento e silenzioso, in cucina. Ciò che vedo, quando arrivo, mi spiazza. Penso sia solo una visione stupenda, non può certamente essere la realtà. Vedo Lali, coi capelli sciolti, che le candono in avanti, completamente nuda, coperta da una piccola ed insignificante camicia da notte, che è anche trasparente, almeno se la metti d'avanti alla luce del frigorifero diventa così, e lo spettacolo è più che stupefacente. Lascio cadere l'ombrello, e lei si gira verso di me, senza nemmeno coprirsi, forse non se ne è accorta. Mi sorride leggermente in imbarazzo e dice -Scusa, sono abituata a lavorare fino a tardi, e mangiare ad ore improbabili- Sta cercando di scusarsi? E di cosa? Dell'erezione che mi ha provocato? Ricambio il suo sorriso, faccio cenno di no con la testa -Non preoccuparti, mi sono solo spaventato, sono abituato a vivere da solo- Le spiego. Lei sposto lo sguardo da me, all'ombrello che ho lasciato cadere. Sorrido leggermente in imbarazzo, e mi passo la mano fra i capelli. Lei mi fissa, in modo strano. Le sorrido. -Perché mi guardi in quel modo?- Le chiedo, il suo sguardo mi fa sentire troppo sotto i riflettori, e quello lo odio. Lei mi sorride, e le sue guance si colorano leggermente di rosso. -è che sei mezzo nudo- Mi risponde. Io mi guardo, sono solo in boxer, abbastanza attillati, dovevo ammetterlo. E si potevano vedere i miei tatuaggi, in risalto sotto la luce fioca che proveniva dal frigorifero. -Tu sei completamente...nuda- Le faccio notare. Lei si affretta a coprirsi, con quello che si può dire coprirsi, si vedeva ancora tutto. Sorrisi, e faccio cenno di no con la testa -Non funziona- Le dico. Lei sbuffa, chiude il frigorifero ed esce dalla cucina, supera il salotto, ed arriva alle scale. -Aspetta- Le dico, lei si gira e mi guarda, con le braccia conserte al petto. Le sorrido, si sta nascondendo nell'oscurità. Non so veramente cosa dirle. -Sei molto bella- Mi lascio sfuggire. Le sue guance si sono colorate di rosso, ci potrei scommettere, e sapere che sono io il motivo, mi fa sorridere.


Ti amerò per sempre. LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora