~2.

4.9K 184 46
                                    

"Ecco, lui è mio figlio Dylan!"- disse Patrik mettendo una mano sulla spalla del ragazzo che avevamo difronte.

Alto, moro, capelli un po' scompigliati, occhi che ti lasciano senza fiato, proprio come il padre, dei nei sul viso che lo rendo misterioso e affascinate allo stesso tempo, un naso all'insù che sa tanto di latin lover, e delle labbra ne tanto carnose ne tanto sottili ma che sembrano morbide. Indossava una felpa blu con il cappuccio e dei jeans un po' lenti.

"Piacere, io sono Jasmine, loro sono Christian e Alexis."-disse mia madre porgendogli la mano ma lui non si mosse nemmeno di un millimetro.
Mi madre ritrasse la mano imbarazzata.

"Dylan avanti, non fare il maleducato!"- disse Patrik rinproverandolo.
Il ragazzo guardò suo padre e poi tornó con lo sguardo su di noi.

"Piacere sono Dylan"-si mise le mani in tasca. "Ora posso riandare in camera a rifarmi i cazzi miei?"-disse rivolgendosi in modo scontroso al padre.

Rimasi letteralmente a bocca aperta guardo il ragazzo che con molta disinvoltura ritornò in camera sua e sbattendo forte la porta, la sbatte talmente forte che chiusi gli occhi per riaprili subito dopo.

"Dovete scusarlo.. Lui non è più lo stesso da quando io e la mia ex moglie ci siamo separati, a lui non è andata a genio questa cosa.. È scontroso con tutti ma gli passerà.."-si scusò. Si vede che è molto dispiaciuto dal comportamento del figlio.

Io avevo paura proprio di questo. Dopo tutto la mia agitazione ci stava.

Io e mia madre sorridemmo per tranquillizzarlo.

"Quale è la mia stanza?"-scappò Christian dal nulla.

"Ci sono delle camere di sopra, scegliete pure quella che volete.. dopo vi porterò in camera la vostra roba. Io e vostra madre abbiamo la camera qui di sotto" dissi indicando una porta vicino alla TV che non avevo notato prima.

Io e mio fratello salimmo le scale e lui subito andò diritto ad una porta, l'aprì e scrutò l'intero.

"Questa sarà la mia camera."-mi disse. Mi avvicinai e la scrutai meglio, non era ne tanto grande ne tanto piccola. Il letto era da un lato e sopra c'erano delle mensole, al lato del letto c'era una finestra e l'armadio e all'opposto del letto una scrivania. I muri anche qui erano rigorosamente bianchi. Era adatta per lui.

"È perfetta per te!"-dissi sorridendo. Lui non rispose, entrò in camera e chiuse la porta lasciandomi li fuori come un pesce lesso.
Sospirai e alzai gli occhi al cielo. Mi incamminai nel corridoio e c'erano rimaste quattro porte.. Indugiai un po' su quale aprire. Da una proveniva della musica e di sicuro era quella di quel ragazzo, accanto a quella c'era un'altra porta e per nessun motivo al mondo sarei andata lì dentro.

Così andai verso una delle altre due, contai mentalmente fino a tre e aprì ma.. niente, era il bagno. La richiusi e mi misi a ridere ma smisi subito perché non vorrei che pensassero che sono pazza. Andai alla porta opposta di questa, l'apri e mi ritrovai di fronte un altro bagno. Spalancai gli occhi.

'Ma ci sono più bagni che camere in questa casa?' pensai sconcertata. Ma poi capì che non era una brutta cosa avere un bagno in più. Nella vecchia casa avevo solo un bagno e quando ci andava Christian ci stava ore e ore e dovevo sempre urlargli per farlo uscire, ma la stessa cosa facevo io e lui mi urlava. Non avevo mai l'occasione di farmi un bagno rilassante e in piena tranquillità.

Rimase l'ultima porta, quella affianco alla stanza del ragazzo.. Aspetta, come si chiamava? D..Daniel?.. No.. David?! no nemmeno.. Ah si, Dylan. Insomma affianco alla sua, incrocia lei dita mentre spinsi la maniglia verso il basso e finalmente mi ritrovai una camera.

Tirai un sospiro di sollievo. Qui il letto era la centro della stanza e c'era una finestra proprio sopra al letto, e dalla finestra si vedeva la strada e gli alberi e c'era anche il tetto. 'Fantastico! La camera che ho sempre desiderato!' esultai mentalmente. Poi per il resto a sinistra c'era la scrivania con delle mensole sopra e destra l'armadio.

Mi buttai a peso morto sul letto e devo dire che era davvero comodo, i cuscini soffici, dove la testa sprofonda, proprio come piacciono a me.

Mi rilassai completamente quando senti un urlo provenire dalla stanza accanto. Balzai a sedere sul letto, ma solo ora mi resi conto che era un cantante che urlava, era una canzone punk/rock di quelle pieni di urli, chitarra e batterie.

Penso che non sarà facile vivere con questo ragazzo. Non sarà facile per niente.

--
Ecco qui il secondo capitolo.. spero vi piaccia :)

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora