Capitolo 16

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La fronte di Emma si corrugò, da qualche giorno Ary aveva preso l'abitudine di portarle lui il cibo, sostituendo Eev e Otte in quel compito, e non era mai successo nulla di diverso da solito, ma quella mela aveva decisamente qualcosa di strano. Se la rigirò fra le dita mentre gli altri si buttavano sulla carcassa che aveva portato l'Alfa, intenti a cibarsi.
Sulla buccia verde c'erano delle incisioni non molto profonde, che ben presto capì fossero delle scritte.
La calligrafia era terribile, ma in qualche modo riuscì a carpire il messaggio: stanotte stai con me.
Si guardò intorno, dubbiosa, di Ary ovviamente non c'era traccia. Bli le sorrise felice come suo solito mentre con gli altri due cuccioli si spartiva le interiora dell'animale morto. Non c'era stata una notte in cui non aveva dormito con lui e gli altri cuccioli, da quando li aveva incontrati; un po' la impensieriva abbandonarli, seppur per una nottata.
Non sapeva cosa passasse per la mente di Ary, ma non la preoccupava più di troppo: dalla sera in cui era scappata si erano finalmente capiti, sotterrando l'ascia di guerra.

Ary non le rivolse parola per tutto il giorno, anzi, non si fece proprio vedere. Così, Emma si coricò con i cuccioli, come suo solito. Bli le abbracciava la testa, Isa dormiva sempre sprofondando il volto sul suo petto e Fre le si incastrava fra le gambe. La faceva sempre sorridere pensare che quegli undicenni fossero fisicamente quasi dei neo adulti e mentalmente dei bambini cocciuti. Carezzò i capelli a spazzola di Isa, cullandola nel sonno profondo, poi, nel buio del capanno abbandonato in cui si erano rifugiati con il resto del branco, vide due occhi rossi brillare. Alzò il busto, facendo attenzione a non svegliare i cuccioli, ma, ovviamente, tutti e tre aprirono subito gli occhi.

«Te ne vuoi andare di nuovo?» mormorò Bli, assonnato.

«Dormite.»

Emma non si stupì nel veder crollare ipnotizzati i tre cuccioli a quel semplice comando di Ary. Lui le porse una mano per aiutarla ad alzarsi e la condusse fuori. Senza dire nulla si arrampicò sul tetto malfermo della fatiscente costruzione, ed Emma lo seguì, con qualche difficoltà. In cima al tetto l'aria era così gelida da farle battere subito i denti nonostante la felpa. Ary, in piedi su di una semplice trave con niente più di dei pantaloncini e una T-shirt, la vide sfregarsi le braccia e la raggiunse. La spinse a sedersi in terra con la sua solita delicatezza da elefante, le si affiancò e le passò un braccio sopra le spalle, stringendola a sé e poggiandole il mento sopra la testa.

Non disse nulla, ma Emma lo sentì dopo un po' affondare il volto nei capelli, esattamente come faceva Bli prima di addormentarsi. «Ok, cos'hai?» domandò, sorpresa dal comportamento dell'altro.

«Non li sento più» disse Ary dopo un po', con un dolore nella voce che Emma non gli avrebbe mai imputato.

Storse la bocca, a disagio. «Non credo di capire.»

Lui scosse la testa. «Eev e Otte,» iniziò, parlando a fatica, «non li sento più.»

Emma aveva già notato lo sguardo che Ary rivolgeva al cielo quando sua sorella e l'amico erano insieme e immaginava che lui potesse aver sviluppato una sorta di gelosia, ma la piega dura che aveva assunto la sua bocca si addiceva più a un prigioniero sotto tortura che a un fratello possessivo. Chiese altre spiegazioni e lui sofferente le illustrò come avvertisse sempre la presenza di tutti gli altri membri del branco, in particolare quella della sorella e dell'amico, descrivendo quella sensazione come dei fili che partivano dal suo stesso corpo e si collegavano a quello degli altri. Aggiunse poi, così rammaricato da farle tenerezza, che da qualche giorno i fili con Eev e Otte fossero diventati praticamente inesistenti, fino ad arrivare a quella mattina in cui aveva avvertito chiaramente lo strappo. «...e fa male da morire» confessò, prendendo fiato. «Mi sento come se mi avessero tagliato una mano e il mio istinto volesse correre a riprendersela.» Puntò Emma coi suoi occhi rossi, triste. «Ma se seguissi il mio istinto farei loro del male e non voglio.»

L'umana dal passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora