Capitolo 1

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Greta si svegliò con un sussulto, dopo uno di quegli stupidi sogni in cui pare di cadere. Guardò l'orologo, erano le 3:50, avrebbe dovuto alzarsi solo un'ora dopo per prepararsi al viaggio di quel giorno: doveva andare ad Amsterdam, la nuova città in cui avrebbe vissuto, forse solo per 2 settimane, o forse per 3 mesi, chissà, ma comunque si sarebbe trasferita lì. Si alzò in quel momento, andò in bagno e subito si avviò verso la cucina per prepararsi un tazzone di caffè, come faceva ogni mattina.

Una volta ponta per uscire, anche se con mezz'ora di anticipo, prese le chiavi dell'appartamento, il cellulare, le chiavi della macchina e uscì.

Come faceva sempre quando se ne andava da una città, lasciò le chiavi al primo vagabondo che trovò per strada, indicandogli la via di casa. Egli le sorrise, sorpreso, e cominciò a correre verso la sua nuova abitazione, mentre Greta si incamminava per prendere la macchina e, in pochissimo tempo, si ritrovò immersa nel traffico Londinese.

Finalmente arrivò all'aeroporto senza sapere in che modo. Lasciò la macchina che aveva affittato pochi giorni fa per sostituire la sua, la quale era stata venduta dalla ragazza. Infine fece controlli e cose varie per arrivare all'imbarco in orario.

Così salì sull'aereo, che era ormai una cosa abitudinale per lei, e si sedette al suo posto, 29A. Aveva preso il posto al finestrino perchè amava osservare il mondo da così in alto quando non dormiva.

Il viaggio passò in fretta, così come era stato previsto da Greta.

Una volta uscita dall'aeroporto, come al solito, non c'era nessuno ad aspettarla e questa cosa, ogni volta che viaggiava, la deludeva come se fosse inaspettata, pur non essendolo.

Si diresse al noleggio auto e si fermò davanti al bancone. Il ragazzo che stava di fronte a Greta aveva circa la sua età. Si ritrovava in faccia un'espressione annoiata e, dopo un breve sospiro, cominciò:-Buongiorno, cosa desidera?- dal suo tono si poteva capire che non aveva nessuna voglia di ascoltarla, ma rispose lo stesso con il suo tipico entusiasmo:

-vorrei una macchina qualsiasi, possibilmente la meno cara.-

-Per quanti giorni le serve?-

-Umh.. Emh..- "Merda", pensò. Non aveva pensato a cercare una macchina da comprare, perciò non sapeva quando sarebbe riuscita ad averla -emh.. una settimana(?)-

-Una settimana?-

-Sì. Una settimana..- rispose incerta alla stupida domanda del ragazzo dietro al bancone

-Bene, allora..- il tipo fece i suoi calcoli e le sue cose al computer e infine pronunciò la cifra -sono 160-

-Emh.. sì, emh, okay.- tirò fuori il Bancomat e pagò. Le diede le chiavi della macchina mentre le indicava il posteggio e la salutò per poi tornare a sedersi e riimmergersi nella sua noiosa vita.


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