Capitolo 23 - Halloween

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Capitolo 23 - Halloween


I miei giorni in giro per il mondo stanno per terminare. Con l'arrivo del freddo, il cappotto che porto comincia a sembrare meno strano, meno aria-da-barbone.

Più di una volta, negli ultimi tempi, qualcuno comincia ad incrociare il mio sguardo, ed è solo la mia prontezza di riflessi a farmi girare abbastanza in fretta da far sì che quando lo sconosciuto torna a guardare, veda solo la mia schiena e pensi che la faccia da mostro è stata frutto della sua immaginazione.

Non posso più correre rischi del genere.

Inizio a uscire più tardi, quando le strade e la metro sono meno affollate, quando c'è meno probabilità di essere beccato. Ma non è la stessa cosa. Dovrò rinunciare ad uscire, almeno fino a primavera.

Sarà un lungo inverno, ma almeno oggi posso uscire senza paura. È uno di quei giorni dell'anno in cui nessuno si soffermerà troppo a guardarmi: è Halloween.

È sempre stata la mia festività preferita e continua ad esserlo, perché questa notte, per la prima volta dopo molti mesi, tutto sarà normale. Io sarò normale. Tutti penseranno che la mia faccia sia una maschera.

Non che pensi davvero che proprio stanotte conoscerò la ragazza che romperà l'incantesimo. No. Voglio solo parlare con una ragazza, magari ballare con lei e stare tra le sue braccia, anche se solo per una notte.

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Sono in piedi davanti a una scuola in cui c'è una festa. È la quinta festa che incrocio, ma sulle altre c'era scritto: 'PER FAVORE, NIENTE TRAVESTIMENTI CHE FANNO PAURA'. Non voglio sentirmi dire che la mia faccia è troppo disgustosa.

Questa dev'essere una scuola privata perché i ragazzi sembrano tutti tirati a lucido, ma non è una scuola come la Tuttle, una di quelle che contano.

Dalla porta della palestra riesco a vedere la gente che balla in una stanza dalle luci soffuse. Alcuni stanno in gruppo, altri da soli. Fuori, una ragazza vende biglietti senza chiedere carte d'identità. La festa perfetta per imbucarsi.

Perché allora non sto entrando?

Rimango a pochi metri di distanza dalla bigliettaia, che è vestita da Dorothy del Mago di Oz però con i capelli color magenta e tatuaggi. Guardo le persone, soprattutto le ragazze, che entrano. Nessuno si ferma troppo a guardarmi, per cui è okay.

Mi metto a identificarne i diversi tipi: le cheerleader e i giovani detentori di fondi fiduciari, i politici del futuro e quelli del presente, gli atleti, e i ragazzi che vanno a scuola solo per polemizzare. E poi ci sono quelli che non appartengono a nessun gruppo.

Rimango in piedi vicino alla porta, a guardarli, a lungo.

"Bel costume."

Il dj ha messo Moster Mash e alcuni hanno cominciato a ballare.

"Ehi, parlo con te. Hai un costume veramente figo." È la ragazza che vende i biglietti. Dorothy. Intorno a lei si è creato il vuoto perché tutti sono entrati. Siamo soli.

"Ah, grazie" borbotto. È la prima volta che parlo con qualcuno della mia età da mesi. "Anche il tuo è figo."

"Grazie." Sorride e si alza in piedi lasciandomi vedere le calze a rete. "L'ho chiamato 'In Kansas non ci torno di certo'."

Rido. "I tatuaggi sono veri?"

"No, ma i capelli li ho tinti sul serio. Non ho ancora detto a mia madre che la tintura durerà un mese. È convinta che sia uno spray. Ci sarà da ridere al settantacinquesimo compleanno di mia nonna la prossima settimana."Rido. Non è niente male e con quelle calze a rete ha le gambe sexy.

Beastly || Zayn Malik [INTERROTTA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora