Capitolo 17- Se saprai Aspettare

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"Sirius Orion Black! Traditore del tuo sangue, feccia che disonora la casa dei miei padri, dove credi di andare?!" Il viso livido e fortemente accigliato della signora Black, trascolora dal rosso cadmio chiaro al terra di Siena bruciata passando per alcune divertenti sfumature di verde bosco. Credo che abbia intuito che il numero inappropriato di valigie del suo primogenito nasconda un secondo fine. L'espressione rilassata sul viso di Sirius non potrebbe creare un contrasto più netto. Il mio sguardo saetta da madre a figlio ad una rapiditá che non credevo possibile, ho peró modo di constatare che entrambi assomiglino l'uno a l'altra più di quanto abbiano il coraggio di ammettere, per esempio: la carnagione chiara, i capelli corvini, gli occhi chiari, viso affilato, il naso all'insù, per non parlare della capacità che hanno entrambi di ignorare completamente l'opinione dell'altro. "Con un pó di fortuna, il più lontano possibile da qui" Completa Sirius stringendo la cinghia di un'enorme tracolla che trasporta su una spalla. La signora Black sta per urlare una probabile offesa, quando il tempestivo intervento di James riesce a a tirare Sirius fuori dai guai, letteralmente. Difatti lo strattona per un braccio, trascinandolo fuori dall'uscio di casa Black mentre io, con un calcio ben piazzato, riesco a chiudere la porta. Ad attenderci, sul ciglio del vialetto di fronte, scorgo Andromeda, in abiti Babbani sportivi, con i capelli castani raccolti in una treccia. Si è offerta di accompagnarci ed aiutarci con i bagagli, offerta che Sirius ha accettato di buon grado, sia per la simpatia che prova verso Andromeda, sia per il fatto che quest'ultima si sia offerta di occuparsi di qualcosa che Sirius detesta fare. Inevitabilmente abbasso lo sguardo alla vista di Nymphadora, in piedi accanto alla madre. È sempre buona norma, quando si parla di Nymphadora, specificare il colore dei suoi capelli, che oggi sono corti fino alle spalle, ondulati ed azzurro cielo. Sento il suo sguardo puntato su di me e la cosa mi rende nervoso e non poco, avverto immediatamente un caldo terribile, che non ha nulla a che fare con il meteo, anzi, la giornata è molto fredda, per essere in Aprile. Il cuore pulsa rapidamente ed ogni mio movimento è scandito meccanicamente dalle pulsazioni. Non mi rendo conto dei movimenti che faccio. Sono assente. Sono su un pianeta lontano miliardi di anni luce. "Moony, riprenditi. Ti stanno fissando tutti" Mi avverte James sussurrando a mezza voce, io mi riscuoto con un brivido che mi costringe ad eseguire un movimento con le spalle, degno di un contorsionista provetto. Due risate seguono il mio gesto: la prima è rumorosa, prorompente, simile ad un latrato, è quella di Sirius; la seconda è argentina, una risata quasi soffocata, ma tremendamente sincera. Inconfondibile, è la sua.
Non abbiamo proferito parola, riguardo al bacio, ieri sera, ci siamo osservati in silenzio, come se fossimo stati due perfetti estranei. Come se fosse stato il nostro primo incontro ed in un certo senso, lo è stato.
Impieghiamo venti minuti a piedi per raggiungere la cara vecchia King's Cross, poco interessanti se non per le battute sussurrate a mezza voce di James e Sirius, che sono quasi certo siano riferite a me. Essendo Domenica non c'è molta affluenza di persone lungo le strade, specialmente data l'ora.
Avverto lo sguardo costante di lei su di me. Io lo evito accuratamente, fingendo di essere molto interessato al panorama circostante, costituito da casupole perlopiù in rovina, di cui non mi interessa un, come ho sentito dire ai Babbani, fico secco.
"Moony, cosa succederà ora? Insomma fra te e insomma...lei?" Chiede Sirius dandomi delle sonore gomitate ed ammiccando in direzione di Tonks, al momento impegnata in un'accesa discussione con sua madre, nella quale James tenta di inserirsi esprimendo la propria opinione. Io scrollo le spalle sconsolato, non ho idea di cosa potrebbe succedere. Insomma credo che dovremmo chiudere qui la nostra storia e dimenticare tutto. Sempre amesso che un bacio, a quanto pare molto lungo, suggelli l'inizio di una storia ufficiale. Ed ammesso che lei pensi che sia una storia ufficiale. Ed io cosa ne penso? Al momento sono confuso. Non vorrei dovermi separare o dover allontanare volontariamente la prima ragazza a cui ho dato un bacio ma...insomma...io so cosa sono, ne ho tristemente preso atto, ed è inutile farsi illusioni, perchè dovrei mettere a rischio la vita di un'altra innocente? Perchè tu la ami.
No, che non la amo. Stà zitta incorporea voce della ragione, per una volta potresti avere torto. Io non la amo, voglio dire, forse provo dell'affetto ma amarla...lo escludo completamente. Di certo deliri, incorporea voce della ragione, devi essere pazza.
Sei tu, ad essere pazzo. Pazzo di lei. Non è vero, ma come ti viene in mente?! Lei è troppo giovane per me ed io sono...non sono la persona che lei si meriterebbe.
Ed è proprio per questo che la ami, perchè vuoi proteggerla, desideri solo la sua felicità.
Assolutamente no. Io non posso essermi innamorato di lei, insomma no, non qui, non lei, non adesso... E poi, se lo fossi, proverei dei sintomi, che io invece non ho!
Allora come spieghi il cuore che batte all'impazzata, i brividi e i Pixie della Cornovaglia nello stomaco, ogni volta che la incontri?
Già, come li spiego? Un momento...sto, davvero, intrattenendo un'accesa discussione con la voce incorporea all'interno della mia mente? Forse sto davvero perdendo il lume della ragione. È come se la mia lucidità si fosse misteriosamente dissolta nel nulla, seguita a ruota dal mio buon senso. Che cosa mi sta succedendo? Ho, per caso, contratto la Spruzzolosi o qualche altra grave malattia? Dovrei rivolgermi ad un Guaritore? Per la barba arricciata di Merlino, che confusione!
Sono talmente immerso nei miei pensieri da non essermi accorto del fatto che abbiamo raggiunto la barriera Indisegnabile dei binario 9 e tre quarti. È il momento di accomiatarsi. Il momento di prendere atto della realtà, non vivo in una fiaba babbana, non esiste cura al morso di un lupo mannaro, un suo bacio non spezzerà l'incantesimo come nelle fiabe babbane, nelle quali le belle ragazze, come lei, si innamorano di mostri potenzialmente omicidi, come me. "Grazie dell'aiuto, Dromeda. Ci rivediamo, eh?! Non farti mettere i piedi in testa da Bellatrix!" Raccomanda Sirius abbracciando la cugina con un sorriso sincero "Ci proveró, ma non posso prometterlo. E tu, cerca di non combinare troppi guai" Andromeda strizza l'occhio ridendo "Ci proveró, ma non posso prometterlo" Anche io, James e Nymphadora ci aggreghiamo alla risata generale. Andromeda si allontana da noi, quasi intuendo la delicatezza del momento. Osservo Tonks abbracciare forte sia Sirius che James ed una strana sensazione, per niente bella, compare nel mio stomaco. "Allora, ciao Tonks. Fà la brava" Raccomanda James sparendo attraverso il passaggio per raggiungere il binario.
Siamo soli. La stazione è pressocchè deserta. È il momento della veritá. Mi fissa intensamente, con quei suoi occhioni scuri.
"Bhe, Nymphadora..." Lei si irridisce sentendomi chiamarla per nome "Non chiamarmi, Nymphadora" Mi rimprovera automaticamente. Al suo rimprovero segue un'imbarazzante pausa, durante la quale le mie guancie si tingono di rosso, come i suoi capelli. In mente mi balena un'idea stravagante "Allora, potrei chiamarti Dora?" Mi sorprendo a chiedere, trovando il coraggio da qualche angolo rosso-oro del mio cervello. Lei sorride ed arrosisce, senza alcun apparente ragione "Nessuno mi chiama così" Spiega osservando ostinatamente le proprie scarpe "Allora sarai la mia Dora". Mi chiedo da dove io stia estrapolando tutto questo spirito d'iniziativa. Un altro silenzio goffo e imbarazzato aleggia fra noi. Nessuno dei due intende proferire parola ma, per una volta, credo di dover essere io a fare il primo passo, d'altronde sono o non sono un Grifondoro? "Dicevo...Dora, credo, che questo putroppo...sia un addio" Sputo fuori le parole controvoglia, mi costringo a dirle. Le sue labbra si incurvano in un ghigno, degno della sua carica di Malandrina Onoraria. Si avvicina al mio collo, posso sentire il suo respiro "Sai...in Maggio [mese corretto] compiró dieci anni. Il prossimo anno ne compiró undici...e tu sai cosa succede ai ragazzini maghi quando compiono undici anni vero?!" Annuisco silenziosamente "Ci rivedremo fra due anni, Lupin. Se saprai aspettare..."








#SpazioAutrice
Ta-daaaan! Sipario! Ed anche Il ragazzo che quando c'era luna piena...è giunta al termine. Ma niente panico! Non dovrete aspettare (come Remus) per conoscere il seguito. Vi basterà cercare la mia storia (che ho appena pubblicato) Two of Us! Fatemi sapere come avete trovato questa e cosa ne pensate di Two of Us...intanto
For ever and always be a potterhead!
I solemnly swear that i am up to no good !

Il ragazzo che quando c'era luna piena...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora