20. mamma

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Ero ancora li che lo fissavo.
Sarebbe rimasto li a dormire???
Mi rigiravo tra le mani la collana che lui mi aveva regalato. Era stupenda.
Lo guardai.
"Hai già chiesto a mio padre?" Glie lo chiesi come se fosse la cosa più naturale al mondo.
"Certamente, anzi, se lo vuoi proprio sapere, è stato lui ad avere questa idea."
"Fantastico! Ora però avrei una cosa da fare se non ti dispiace..."
"Certo. Io vado un po di là con tuo padre, è tornato, chiamami quando hai finito".

Mi ero ricordata della lettera. Mia madre mi aveva scritto. Aveva scritto per ME. Sua figlia.

Iniziai a leggere...

Carissima mia,
Ti chiederai perché io stia scrivendo proprio a te e proprio ora. Beh il fatto è semplice: tu sei mia figlia e io, tua madre, volevo farti un regalo speciale. Quando tu leggerai questa lettera probabilmente sarai già abbastanza grande. Volevo raccontarti un po di cose. Beh non c'è molto da dire in realtà. Io ti ho sentita crescere e tu hai sentito me fin dal primo momento, mi ricordo che tuo padre era felicissimo quando seppe che saresti nata. Questa lettera ti sarà consegnata al tuo compleanno quindi, per prima cosa, voglio farti gli auguri, qualunque sia la tua età in questo momento. Voglio dirti anche che ti ho fatto un piccolo regalo, lo tiene tuo padre, lui ti spiegherà la sua storia. È una cosa molto speciale e quindi ti chiedo si trattarla con assoluta cautela, era molto importante per me e spero che lo sarà anche per te. Era il mio porta fortuna e il mio oggetto preferito e non me ne separavo mai. Spero che regalandolo a te tu possa sempre avere una parte di me da tenerti accanto. Voglio che tu nella vita prenda scelte sagge ma voglio anche che tu ti diverta. Mi auguro che troverai molte persone gentili e disponibili. Ma la vita non è sempre rose e fiori, quindi stai attenta e ragiona, pensa prima di agire.
Beh penso che sia ora di lasciarti, ti auguro il meglio cara mia. Vai da tuo padre e abbi cura di ciò che ti regalo.
Con affetto,
Mamma.

Non era molto lunga ma la rilessi decine di volte, mi accorsi che una lacrima rigava la mia guancia.
La sua calligrafia era dolce e calma, molto bella.
Ripiegai la lettera e la riposi nella busta che era sul mio comodino.

Andai da mio padre e gli chiesi il regalo da parte di mia madre.
Mi consegnò un piccolo sacchetto di velluto bianco. Al suo interno c'era un anello.

"Questo, cara Giada, fu l'anello che regalai a tua madre il giorno che le chiesi se avesse voluto passare la sua vita accanto a me. Per tua madre era molto importante, lo tenne fino alla tua nascita. Poi decise di scriverti una lettera e di regalarti il suo anello più caro. Sappi che era un oggetto molto importante per tua madre quindi trattalo con cura.
Ora puoi pure andare a fare due chiacchiere con Tom."
Mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò.
L'anello era semplice ma di un'infinita bellezza.
Lo infilati subito e da quel giorno non lo tolsi più per nessun motivo.
Quando entrai in camera mia trovai Tom sul mio letto, che guardava la mia camera.
Si accorse che stavo piangendo così mi abbracciò e restammo li per un po, senza dire niente.

Scusate per l'assenza ma sono stata un po impegnata in questo periodo.
Spero che il capitolo vi piaccia. Beh se è così votate e commentate!

i sogni non si avverano da soliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora