Eccomi, manca solo un mese alla fine della scuola, il mio incubo peggiore stava per svanire; le settimane monotone passate ad aspettare il sabato stavano per trasformarsi in una costante sensazione di euforia e voglia di vivere.
In un monotono giorno di fine maggio, sto nel pullman per tornare a casa. Il pullman, come al solito è così pieno che a malapena si respira. Cerco di spostarmi per arrivare verso il fondo, e stranamente ci riesco. Noto un ragazzo alto, molto magro e con l'aria distinta. Ha i lineamenti asiatici, quegli occhi a mandorla della quale io ne vado tanto pazza, un colore verde tendente al nocciola; una bocca carnosa ed una pelle candida che sembra di porcellana. Sono impietrita, non riesco a staccargli gli occhi da dosso. Purtroppo è arrivata la sua fermata, sta scendendo. Chissà se lo rivedrò ancora.