Quel momento.

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è mezzanotte, non riesco a dormire. L'unica cosa che riesco a fare... è pensare, si, pensare. Pensare a quanto può essere brutto il mondo, a quanto può essere maligno, a quanto può ucciderti... stavo male. Ma pensavo a lui, a quel figlio di puttana così stronzo ma così dolce... mi portava all'inferno ma mi portava con lui. era la mia morte ma la mia salvezza. lui, solo lui.

E mentre sono qui a letto ad ascoltare la musica guardando la pioggia alla finestra...scoppio in lacrime.

Mi fa sentire bene. Non mi è mai dispiaciuta la pioggia, o i temporali, riflettono spesso il mio umore. li trovo affascinanti, soprattutto la notte, mi rilassa ascoltare il tonfo pesante e soffocato dei tuoni, o vedere i lampi che crepano il cielo. Amo il suono della pioggia che cade sui tetti delle case, sull'asfalto e sui prati, che bagna e lava via tutto. è un rumore sordo, pesante, malinconico, che richiama persino un certo pentimento, una tristezza mortale per quell'effimera illusione infetta e piena d'angoscia.

Adoro l'odore della pioggia, forte e pungente, che ti riempie i polmoni. Quando il temporale se ne va è tutto così calmo, così silenzioso e tranquillo. Ed insieme a lui se ne vanno anche i miei pensieri, le mie preoccupazioni.

Ma certe persone no, sono sempre li.

Non me ne dimentico, restano lì. posso far finta di dimenticarmene, posso ignorare il fatto che non facciano più parte delle mie giornate, che se ne siano andate, ma rimangono sempre li da qualche parte. è così difficile lasciar andare perché avevi quella persona che era diventata davvero un grande pezzo della tua vita, una persona che riusciva ad accendere fuochi anche nelle parti più buie di te, e quest'ultima per qualche ragione ora se ne è andata, lasciandoti bruciare.

E ci speri che ritorni, ma sperare è la pena di chi non sa rinunciare. Resta solo nella tua memoria, e i ricordi sono delle cose pericolose, li giri li rigiri, arrivi a conoscerne ogni lato ed ogni angolo, ma riesci sempre e comunque a trovare quel bordo che alla fine ti taglia.

I ricordi sono dei pensieri appesi ad un filo. Sono fantasmi impressi nella memoria, residui di quello che hai vissuto. Sono un qualcosa che abbiamo avuto in passato, ma che non possiamo più riavere. Alcuni sono positivi e ti scaldano il cuore, altri delle volte te lo spezzano quasi, sono come schegge, più tenti di rimuoverli più diventano profondi.

Piove ancora... mi vesto, prendo della roba e scendo... corro in quel posto magnifico dove mi portò la pima volta. Dove mi baciò la prima volta... dove lo vidi l'ultima volta.

camminavo e camminavo... con la canzone che preferivo negli auricolari, una sigaretta e le lacrime che segnavano il volto... lo rigavano come la pioggia sulle foglie.

Quasi arrivata, mancava poco... in lontananza vidi un ombra. Un ragazzo, era tutto scuro e non riuscivo a capire chi fosse. Mi avvicinai e lo riconobbi, era lui. Quel ragazzo che tanto amavo era li. Nel nostro posto.

mi vide e mi venne incontro, io mi volta e me ne andai... ma era più veloce e più forte, mi fermò, mi prese in braccio e mi portò la. Dopo tutto quel tempo senza di lui, che sembrava un'eternità, la prima cosa che mi disse fu...

"non voglio amarti. ma lo faccio."

purtroppo è una frase vera, soprattutto quando c'è di mezzo un amore non corrisposto, ami anche se sai che proverai un dolore assurdo...

"Avrei potuto innamorarmi del facile e dell'immediato, della superficialità e della ragione. Ma ho deciso di innamorarmi di te, nonostante tutte le difficoltà che ci sono, nonostante le facili possibilità che avrei avuto se avessi scelto diversamente, nonostante il male, nonostante il tuo non provare nulla. Avrei potuto innamorarmi di una persona vicino a me, di qualcuno che avrei potuto vedere e baciare tutti i giorni. Avrei potuto innamorarmi di qualcuno che mi voleva con ogni parte di sé stesso. Avrei potuto innamorarmi di qualcuno che avrebbe desiderato il mio cuore come io desideravo il suo. Avrei potuto, ma non l'ho fatto, perché ci sei tu dall'altra parte."
Rimase li, A fissarmi... con quei occhi così misteriosi, così pieni di terrore, di paura.. ma di cosa aveva paura?
"ho paura." Mi disse, aveva pura.. ma di cosa.
"Ho paura che tu te ne possa andare via del tutto da me, ho paura della solitudine.
Si, la mia più grande paura è la solitudine. Il timore di trascorrere una vita solamente in compagnia di me stesso, confinato nella monotonia, in un freddo distacco con gli altri, nell'inquietudine di addormentarmi ogni sera solo, senza una persona al mio fianco che mi stringa alla notte. Sono sempre stato la persona che consola gli altri, che rassicura chi è sconfortato,  convincendo che non serve a nulla essere tristi, ripeto sempre a tutti di resistere fino alla fine, che c'è la si può fare, e poi sono proprio io il primo che incasina tutto davanti alle difficoltà, che si chiude in camera, come se quello che dicessi agli altri non valesse mai per me. Ed ho paura, paura di tutto questo, perché sono una persona difficile da capire, ci vuole pazienza con me, e molto spesso le persone non hanno tempo da perdere nemmeno per sé stesse."
Commossa lo guardai e in quel momento capii che lui era l'uomo della mia vita..
Lo abbraccia forte da rompergli le ossa ma così forte da aggiustargli il cuore.
Lo amavo, lo amo, è mio.
Mi avvicinai al suo orecchio... e le parole uscirono spontane.
"Ti amo."
Un Ti amo sincero... vero.
Lui mi guardò e mi bacio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 05, 2015 ⏰

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