"Questa cosa me la pagherete ragazzi eh, finalmente che mi ero decisa di farmi avanti con Daniel ed eravamo sul procinto di baciarci, VOI, avete rovinato tutto."-disse Crystal infuriata mentre ingranava una marcia in più dell'auto.
Era scomparsa con Daniel, Holland infatti l'ha chiamata al cellulare per sapere dove fosse finita e le raccontó anche di quello che successe all'interno del pub.
Shelley era sparita dal nulla, quale ragazza non la capisco. Vedi il tuo ragazzo che fa a botte e non lo fermi? Bah.
Dylan sbuffò seccato nel sedile accanto al mio.
Mi girai verso di lui e notai, nella penombra il suo zigomo gonfio.
Mi fa male vederlo in questo stato e non capisco perché abbia reagito così.
In questo momento so solo una cosa, so solo che ho un mal di testa tremendo e che a malapena riesco a tenere gli occhi aperti.
In un batter d'occhio Crystal raggiunse casa mia.
"Grazie Crystal e scusa.."-dissi scendendo dalla macchina.
Feci appena in tempo a chiudere lo sportello che lei ripartì subito.
Rimasi male del suo comportamento ma in fondo la capivo. Forse avrei reagito anche io nella stessa maniera.
"Ti muovi a rientrare i casa? Guarda che ti lascio chiusa fuori."-disse Dylan che ormai era davanti alla porta aperta di casa.
Con molta fatica lo raggiunsi, la mia testa era per i cavoli suoi e connettevo ben poco i miei movimenti con il cervello. Tutto mi sembrava a rallentatore.
Entrai in casa e chiusi la porta alle mie spalle, tolsi la giacca e andai in cucina dove si era diretto Dylan.
Si era messo a sedere su una sedia, quasi completamente steso e con le braccia incrociate e guardava un punto non ben definito della stanza.
Sotto la luce riuscì finalmente a vedere le sue reali condizioni, mi avvicinai a lui piano e lo scrutai attentamente.
Lui si voltò verso di me, aveva uno sguardo di ghiaccio, tenebroso, metteva paura. Feci un passo indietro abbassando lo sguardo.
"Che hai da guardare?"-mi chiese scontroso.
Lo guardai male.
"Guardavo come ti sei ridotto.. Te ne ha date di stanza ragione, eh Cody?"-mi misi a ridere. E cosa meno inzeccata in quel momento lo era.
"Sì ma ne ha prese altrettante quel bastardo.."-disse scuotendo la testa e un ghigno comparve sul suo volto.
"Perché?"-mi guardò.
"Perché cosa?"
"Perché vi siete presi a pugni così dal nulla? Perché?"-disse sospirando infine.
"Lo avevo avvisato di starti lontana ma lui non mi ha dato ascolto e se l'è solo cercata."-disse facendo spallucce.
Odio quando fa così. Odio il modo in cui ha detto questa cosa come se niente fosse, come se tutto fosse normale.
Chiusi gli occhi e ispirai profondamente per calmarmi. Non avevo voglia di buttare su una lite, non mi sentivo nelle condizioni adatte. Avevo solo una gran voglia di andare a letto.
Ma non potevo andare a letto senza aver prima controllato e forse, anche medicato le ferite di Dylan.
Andai verso il bagno e presi del disinfettante e del cotone e tornai la in cucina dove Dylan era sempre nella stessa posizione.
Mi guardò per un attimo e poi guardò quello che avevi in mano.
"Che intenzioni hai?"-disse sgarbato.
"Secondo te? Non puoi andare a letto in queste condizioni senza almeno.."-non finì la frase.
"Non mi importa. Non voglio essere medicato, sto bene."-disse alzandosi ma non so, con quale forza, lo rimisi a sedere premendolo per le spalle.
Mi fulminó.
"Alexis."-disse soltanto con fare minaccioso.
"Dylan."-replicai con lo stesso tono.
Poggiai nella tavola il cotone e ne presi un pezzetto, ci versai sopra un po' di disinfettante e poi mi avvicinai cautamente al viso di Dylan che rimase immobile a sedere.
Gli tamponai delicatamente il labbro spaccato, e lo vidi muoversi nervosamente.
"So che brucia, mai fai l'uomo."-dissi prendendolo in giro.
Mi guardò ma non disse nulla. Mentre continuavo a medicarlo il suo sguardo era sempre puntato su di me, e certe volte ricambiavo lo sguardo.
Mi metteva agitazione, ansia ma cercai in tutti i modi di non darlo a vedere.
Mi stava scrutando, analizzando l'anima, aveva uno sguardo intimidatorio ma sembrava non farlo apposta. Era così penetrante.
Finì di medicarlo e buttai via il cotone utilizzato nel cestino. Dylan mi fissava in continuazione.
"Che ho fatto ora? Avanti dillo.. tanto ormai.."-dissi mettendo le mani sui fianchi e spostando il peso da una gamba all'altra.
La mia testa continuava a farmi brutti scherzi, delle fitte incontrollabili certe volte mi facevano chiudere gli occhi per il dolore.
Il rumore della sedia mi riportò sulla terra. Dylan si era alzato e venne verso di me.
Continuava a guardarmi con quegli occhi così.. non ci sono parole per descriverli.
Socchiusi la bocca leggermente, mi mancava il respiro ad averlo così vicino.
Poggiò una mano sulla mia guancia e si avvicinò terribilmente a te.Ogni singola parte del mio corpo iniziò a tremare, sopratutto le gambe.
Già ero instabile di mio quella sera, poi la sua vicinanza non mi aiutava.Iniziai a respirare affannosamente.
"Hai dei bellissimi occhi, sai?"-disse infine guardandomi dritta negli occhi.
Persi un battito del cuore e poi sembrò come impazzito. Iniziò a battere alla velocità della luce, se non mi davo una calmata avrei avuto un infarto.
Non dissi nulla. Ero come diventata muta ad un tratto, non riuscivo ad articolare niente. Ero come paralizzata e ipnotizzata allo stesso tempo.
Mi sta mandando in una confusione totale. Dylan è diventato qualcosa che nemmeno io mi sarei immaginata diventasse.
Sentivo il suo respiro confondersi con il mio, ma ero troppo presa dai suoi occhi per rendermi conto che i nostri nasi si sfioravano.
Chiusi gli occhi, per non so quale motivo e poi sentì qualcosa premere sulle mie labbra.
Aprì gli occhi terrorizzata. Non potevo credere a questo, non può succedere davvero.
Dylan mi stava baciando.
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DA DA DAAA DAAAAANN
Allora cosa ne pensate?
Io, mi scuso se prima non vi avvisato, ma a me non riescono le storie corte, nel senso che io adesso non ho in mente una fine per la storia, scrivo capitolo giorno dopo giorno con le prime idee che mi vengono in mente, non so quando finirà, non sono brava a raccontare le cose in pochi capitoli.. spero soltanto che la storia non vi venga annoia, ditemi se lo diventa così cerco di rimediare.
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My StepBrother. // Dylan O'Brien
Novela JuvenilUn ragazzo e una ragazza costretti a diventare una specie di fratelli. Litigano ogni santo giorno, ma con il passare del tempo l'affetto si crea, diventano amici.. o forse qualcosa di più. Alexis Grey e Dylan O'Brien. Cover by @onedxsweet I comport...