Capitolo 43

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Il giorno dopo mi svegliai nervoso. Greta era già sveglia, si stava pettinando.
-Buon giorno, sei più nervosa di me.
-Certo che sono nervosa, Antony.
Bussarono alla porta, era Albe.
-Antony sei pronto?
-Ecco mi devo vestire.
-Ancora? Che palle, ti aspetto di sotto, facciamo colazione al bar.
Mi alzai, mi cambiai e andai in bagno a lavarmi la faccia.

Scesi di sotto e Greta era a fare colazione.
-Noi andiamo, a dopo! Virginia comportati bene.
Salutò Albe.
-Buona fortuna, Antony.
Mi disse Greta prima che uscissi. Le sorrisi.

Arrivammo al Network e ci spiegarono un po'.
-Partirete alla fine dell'estate, così non vi disturbiamo, dovete prendere sul serio questa possibilità.
Albe era molto eccitato, ascoltava con attenzione. Il suo sogno era sempre stato quello di fare l'attore.
Alla fine mi feci avanti.
-Posso fare una domanda?
-Sì Antony, parla.
Mi incitò il ragazzo del Network.
-Perché non posso portare Greta?
-Te lo abbiamo già spiegato.
-Ma non ha senso, vi prego.
I ragazzi del Network si scambiarono degli sguardi di intesa.
-Antony, ti diciamo solo questo. O Greta o Los Angeles e tutta la fama che vuoi, sta a te decidere... bene la riunione è finita!

Tutti si alzarono ma io rimasi immobile. Albe appoggiò una mano sulla mia spalla.
-Dai, Antony.
Mi incitò Alberico.
-Non possono chiedermi questo.

GRETA POVS

Ero fuori in giardino quando mi chiamò Matteo.
-Ehi.
-Oh amò, come stai?
Sospirai.
-Hai presente il film, Matteo?
-Quello che hanno offerto a Lorenzo?
-Sì.
Gli spiegai tutto.
-Ma che dici? Non ha senso!
-Lo so ma è così, sai in questo momento avrei bisogno di quegli abbracci che sai dare solo tu.
-Greta, non dirmi così che prendo e parto anche subito.
Sorrisi. Guardai dentro casa e vidi la porta aprirsi.
-I ragazzi sono tornati.
-Ok, torna presto, ti voglio bene.
-Anch'io.

Entrai in casa e l'espressione di Antony non prometteva niente di buono.
-Che ti hanno detto?
-Vi lascio soli.
Alberico diede una pacca sul petto ad Antony e andò con Michele.
-Allora?
Antony deglutì e distolse lo sguardo.
-Hanno detto che devo scegliere tra te e loro.
Fissai in un altro punto che non fosse Antony.
-Vai.
Antony mi guardò non capendo.
-Come?
Balbettò.
-Vai Antony, davvero, questa è una grande opportunità.
Sentii un peso al cuore. Cercai di sorridere e di trattenere le lacrime.
-Non puoi sprecarla, davvero, ora vado un attimo in camera.
Salii in camera e scoppiai a piangere.

ANTONY POVS

La porta della nostra stanza era chiusa, ma passando lì vicino sentii i singhiozzi e i pianti di Greta. Mi appoggiai alla porta e scesi lentamente sedendomi sul pavimento. Non potevo vederla così, e non era nemmeno arrabbiata con me, era solo... triste.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora