CAPITOLO 1

716 22 3
                                    

È lunedì mattina.
Apro gli occhi, il sole che entra dalla finestra mi colpisce il viso, mi giro su un fianco e guardo il letto vuoto di mia sorella che, data l'ora, deve già essere a scuola.
Mi concedo ancora qualche minuto per godere della morbidezza del mio cuscino, mentre penso alle cose che ho da fare oggi. Le solite cose, aggiungerei. Studio e allenamento.
Decido che è ora di abbandonare il mio confortevole giaciglio, mi stiracchio e finalmente mi alzo.
La casa è vuota. Mio padre, come sempre, è a lavoro. Mia madre sarà sicuramente andata ad accompagnare quella piccola peste di mio fratello a scuola.
Raggiungo la cucina e mi preparo una calda ciotola di latte, senza la quale non potrei mai iniziare la mia giornata. Guardo l'orologio, sono quasi le 9:00. Mi dico che per le 9:30 devo essere pronta e iniziare a studiare. Prima però ho bisogno di un bel bagno caldo. Vado in bagno, apro l'acqua e mentre aspetto che la vasca si riempi, inizio a spogliarmi.
Mi guardo allo specchio che riflette la mia intera figura. Ed eccomi qui: Alyssa, 20 anni suonati, magra, altezza 1.60, capelli castani e ondulati che non hanno senso alcuno, occhi azzurri (la parte preferita del mio corpo), studentessa universitaria, ballerina, lettrice incallita e fan sfegatata di Tiziano Ferro. Sì, Tiziano Ferro, quello di Latina, quello delle Sere Nere, quello gay, l'unico uomo in grado di farmi sorridere con un niente, l'unico in grado di capirmi davvero, l'unico che riesce a farmi sentire vera, viva...che riesce a farmi sentire speciale per quello che sono, senza dover essere nulla di più.
Mi riscuoto dalle mie riflessioni mattutine e mi accorgo che la vasca è ormai piena, quindi entro in acqua e mi concedo qualche minuto di rilassamento totale. Forse più di qualche minuto.
Quando capisco che il mio tempo per rilassarmi si è ormai concluso, esco dalla vasca, mi asciugo e mi rivesto con una delle mie amate e comodissime tute. Mi guardo intorno e il bagno è un vero disastro. Cerco di risistemare tutto alla meno peggio (le pulizie di casa proprio non fanno per me) e torno nella mia stanza, finalmente pronta per iniziare a studiare.
Sono le 9:45. I miei buoni propositi di iniziare a studiare entro le 9:30 sono falliti e mia madre non è ancora tornata a casa. Deve essersi fermata a fare spese.
Mi siedo alla mia scrivania, accendo il pc, accedo alla mia piattaforma, stampo le dispense del giorno e inizio a studiare.
Tutto procede alla grande fin quando non sento il campanello suonare insistentemente.
《Chi diavolo è a quest'ora?!》grido rivolta a nessuno.
Spazientita vado alla porta, apro e mi trovo davanti la faccia sorridente del postino: 《Buongiorno signorina, questa è per lei》.
《Grazie》dico, chiudendogli la porta in faccia.
Lo so, sono stata scortese e maleducata, ma non posso farci niente, mi innervosisco quando mi interrompono mentre studio.
Sto per tornare nella mia stanza quando mi rendo conto di avere ancora la busta consegnatami dal postino in mano. La guardo, è per mio padre. La metto sul tavolo. Non apro mai la posta se non è indirizzata a me, e poi quella sarà sicuramente una bolletta o roba del genere, quindi nulla di interessante.
Torno nella mia stanza a studiare, inconsapevole e del tutto ignara che il contenuto di quella busta avrebbe cambiato completamente la mia vita.

Amore, gioia, dolore...tutto!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora