Nagatobimaru. Il leggendario Demone dell'Infinito. Responsabile di tutte le guerre e le pestilenze degli ultimi...uhm...diecimila anni?
Confinato in un'anima umana dalla Morte stessa, con lo scopo di non farlo uscire mai più. Purtroppo però, la morte di Marco aveva annullato il suo legame con la vita terrena, quindi Nagatobimaru poteva uscire: ma il corpo del ragazzo era troppo debole per contenere la sua forza.
Nir, il Seppellitore, lo sapeva. Quindi condusse il ragazzo direttamente nei Campi Elisi. La Morte lo avrebbe giudicato.
-Ben svegliato Marco...- disse l'essere bendato.
-C-Cos...come sono finito qui?- chiese intontito, rialzandosi dal terreno erboso.
-Fai sempre le stesse domande, dovresti imparare più argomenti di conversazione...comunque, è un piacere presentarti uno dei Grandi Esseri...la Morte!- disse quello che ormai si era capito essere più di un semplice essere bendato. Sollevò le mani in aria. Un piccolo sorriso comparve sul volto di Nir.
Un enorme scrivania di legno, alta circa 30 metri, era solo l'appoggio per l'entità più temuta del mondo.
La Morte scriveva su un foglio di carta che continuava a crearsi, mentre tutt'intorno si poteva osservare un immenso giardino verde.
-Ehm, scusi Eccellenza...questo ragazzo vorrebbe parlarle...- disse con tono basso Nir, teletrasportandosi assieme a Marco sopra la scrivania.
La Morte alzò la mano scheletrica.
Nir intuì che aveva acconsentito, quindi fece avvicinare Marco, il quale chiese:- Perché sono morto? Cosa sono diventato prima, quando questa mummia...-.
-Non chiamarmi mummia! Il mio nome è Nir!- urlò l'essere bendato.
-Va bene...quando "Nir" mi ha toccato?- terminò il ragazzo.
La Morte si limitò a sollevare il gigantesco foglio. Non vi era scritto da nessuna parte "Marco Lucarelli" o "Incidente aereo".
-Vuol dire che...non era previsto che io morissi?- disse sbigottito Marco.
-Questa è tutta colpa di Nagatobimaru...l'essere che hai dentro di te.- spiegò Nir.
-Quindi? Chi è questo Nag-coso?Posso tornare in vita?- chiese speranzoso Marco.
-Purtoppo, Nagatobimaru è un demone millenario molto potente...non possiamo lasciarti andare così: ormai il Sigillo è rotto. Quindi, non potresti neanche andare in Paradiso o negli Inferi. In entrambi subiresti una morte dolorosa, appunto per via dell'essere che sta dentro di te.- continuò Nir.
La Morte fece un cenno.
-Però...esiste un'alternativa. Possiamo addestrarti per controllare il Sigillo Arcano. Diventerai uno degli inviati da Sua Eccelenza: un Mietitore!- disse Nir, cercando di convincere Marco ad accettare questo fato, mantenendo un sorriso.
-Cioè...dovrei uccidere altre persone? Come dovrebbe aiutarmi?-.
-Semplice. Ogni anima che catturerai ti donerà parte della sua essenza. Quando ne avrai abbastanza potrai riuscire a sviluppare i tuoi poteri e a controllare Nagat...- ma fu interrotto da Marco:-Okay okay...basta che smetti di pronunciare quel nome. Senti, non so cosa vogliate farmi fare, ma se serve per gestire questo demone, lo farò.-.
Nir assunse un'espressione soddisfatta, anche se era difficile notarla per via delle bende. Però l'occhio blu ghiaccio assunse una colorazione vivace.
-Vieni con me...- disse allungando la mano. Marco l'afferrò saldamente è i due scomparirono in una nuvola di polvere.
La Morte rimase lì, a scrivere nomi su nomi.-Stan Tuner...sindaco di Springfield.
Deve morire di infarto.- disse Viktor.
Shaco entrò quindi nell'abitazione della vittima passando semplicemente attraverso le pareti.
I due erano in America. Grazie ai vari poteri concessi ai Mietitori, era molto facile spostarsi ovunque. Ovviamente ogni volta che usavano trucchetti come il teletrasporto, richiamavano demoni e angeli.
Shaco iniziò a cercare la vittima. Trovò il sindaco al piano di sopra, steso nel letto con una giovane ragazza. Bé, Shaco era sicuro che lei non era la moglie. Nel taccuino infatti vi era scritto che il sindaco era stato condannato alla morte dopo i suoi numerosi adulteri.
-200? Wow, questo tizio si dà da fare...- commentò Shaco, facendo sbuffare Viktor anche se quest'ultimo era fuori dall'edificio.
Il Mietitore biondo aspettò un buon momento: il sindaco si alzava, andava in bagno, si vestiva, ma doveva uscire da lì. Finalmente decise di andarsi a prendere un caffè.
Shaco lo segui mentre scendeva le scale: voleva fare una bella scena.
-Stan Tuner.- disse rivelandosi all'umano - È giunta la tua ora. Abbraccia l'oscurità e saluta questa vita!- disse il Mietitore alzando la falce. Rese la sua voce un po' più...oscura.
Il sindaco ebbe così tanta paura che svenne, portandosi dietro la brocca di vetro che conteneva il caffè.
-Bé, il mio lavoro è finito.- disse Shaco avvicinandosi al corpo del sindaco. L'infarto lo aveva avuto davvero.
Ma proprio mentre il biondo cercava di prendere l'anima del sindaco, una luce accecante lo costrinse a girarsi:-Lurido Eretico. Accetta la mia luce e muori.-.Un secondo dopo l'intera cucina di investita da un'esplosione fortissima e luminosa. Shaco sarebbe morto se non fosse stato per Viktor, che aveva eretto una barriera buia tra lui e l'evidente Angelo.
-Non potete competere con me. Io sono un Angelo, voi siete solo feccia.- disse l'essere alzandosi in volo e compiendo alcune giravolte acrobatiche. Splendide ali bianche piumate. Un volto illuminato, assieme ai capelli dorati e agli occhi.
L'armatura che indossava sembrava essere molto moderna. Un sorrisetto si poteva distinguere da molto lontano.
L'Angelo stava preparando una pioggia di proiettili di luce, ma qualcosa lo faceva distrarre.
Un'aura molto potente. Quasi unica.
Un altro mietitore era apparso sul campo di battaglia.
-"Il Fantasma Umano"...al vostro servizio -.Nel Sottomondo il tempo scorreva a circa un decimo di quello terrestre. Era per evitare l'ammassarsi di anime umane: ecco perché Marco era da solo nell'Obitorio.
Comunque, grazie al tempo extra, riuscì ad allenarsi molto duramente. Nonostante fosse umano, nella sua vita aveva mantenuto un'attenzione particolare alla forma fisica. Praticamente l'addestramento era una sorta di strana palestra. Ora doveva imparare, una volta indossato il lungo mantello nero, ad aprire le ali, a colpire con una falce e ad attivare il Sigillo. Già, questa fu la parte più difficile. Appena ci provava, Nagatobimaru usciva con tutta la sua forza, non riuscendo a rimanere per più di dieci secondi. Inoltre, ogni volta il Demone consumava tutte le energie vitali del suo "padrone".
-È sempre meglio di niente...- disse Nir.
Tuttavia ormai era pronto.
Migliorare con il tempo era l'unica alternativa per Marco, che già non poteva allenarsi per più di 2 giorni terrestri. Quindi, Nir lo lasciò andare con un carico di fiducia.
-Se la caverà?- chiese una figura nell'ombra.
-Ne sono certo.- rispose Nir.
-Nagatobimaru è molto pericoloso...sei consapevole di ciò che potrebbe fare al pianeta?- disse un'altra figura.
-Sono stato io a rinchiuderlo. Se non sapessi di cosa è capace oggi non sarei qui. È anche vero che non pensavo che sarebbe uscito così in fretta.- disse concludendo Nir, avviandosi verso l'Obitorio.
STAI LEGGENDO
Il Fantasma Umano
FantasyRoma, epoca moderna. Uno spaventoso incidente aereo sconvolge gran parte della metropoli, uccidendo più di 6000 persone in quattro ore. Marco, uno dei morti, si risveglia nell'Obitorio, luogo di accoglienza per chi passa a miglior vita. Non volendo...