«Io ti amo»

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Ciao, sono Giorgia, ho vent'anni, e amo Il Volo. Non sono una di quelle fan che li adora dal duemilanove, perché li ho conosciuti a Sanremo: già, Sanremo, non potrò mai dimenticare la sera della loro prima esibizione su quel palco tanto bramato e acclamato dagli italiani. Undici Febbraio, ventesimo compleanno del "bello" del trio, Gianluca Ginoble, scendono gli scalini fino ad arrivare lì, sopra quel palco, e dopo una lunga serie di auguri e presentazioni, parte la base della loro canzone. Si chiama "Grande Amore", già l'introduzione mi mette i brividi. Ecco che sento una voce, una voce calda, sensuale e passionale, la voce di Gianluca: «Chiudo gli occhi e penso a lei, il profumo dolce della pelle sua, è una voce dentro che mi sta portando dove nasce il sole». Poi, quasi cullata da questa voce, vengo svegliata dalla voce di Ignazio, una voce tosta, capace di svegliarti da ogni incubo: «Sole sono le parole, ma se vanno scritte tutto può cambiare, senza più timore te lo voglio urlare, questo grande amore». Io ero molto presa, concentrata, ed ero anche strana agli occhi dei miei familiari, loro sanno che ho sempre odiato questo genere musicale, ma in quel momento non riuscivo a pensarci, ero come stregata da quelle voci; poi uno scoppio, il mio cuore si si mette a battere forte appena canta lui, quello con le caratteristiche da classico tenore, Piero: «Dimmi perché quando penso, penso solo a te. Dimmi perché quando vedo, vedo solo te. Dimmi perché quando credo, credo solo in te, grande amore». A quel ritornello, ero già in un altro mondo, come se mi avessero catapultato su un altro pianeta, un pianeta dove c'eravamo solo io e Piero. Perché dopo quell'esibizione, ho capito di essere innamorata di quel ragazzo, siciliano come me, e con un gran cuore.

Peccato però, che il giorno dopo mi dovetti svegliare presto per andare all'università, facoltà di lingue orientali; mi piace l'Asia, è un continente tutto da scoprire, vorrei tanto visitarlo. Quel giorno, durante il viaggio in autobus, ascoltai e riascoltai il loro inedito, la canzone che mi aveva tolto la maschera da ragazza forte, quella che mi fece accasciare a terra dalle lacrime di commozione, perché i loro acuti arrivano al cuore, soprattutto quelli del mio amato ragazzo occhialuto.

Insomma, passa una settimana ed erano già diventati i miei idoli, li avevo conosciuti meglio. Poi arriva il mio compleanno, che di solito non festeggio mai se non con la mia migliore amica, perché mi sento sempre sola. Di solito non mi fanno nemmeno regali, ma d'altronde, mi basta solamente che qualcuno mi voglia bene, per il resto ci sono i miei idoli. Ma quest'anno no, quest'anno dentro quel pacco regalo trovai una cosa che mai avrei pensato di avere in mano, sapete cosa? Un biglietto per il LORO concerto. Non riuscivo a realizzare che li avrei visti e avrei pianto sotto quel palco, e i mesi trascorrevano molto più sereni con questo pensiero, ma avevo anche ansia.

Dopo tanta attesa però, è arrivato il grande giorno. Le gambe tremavano, sembravano non far parte di me, ma sono riuscita ad entrare, e cosi, si spensero le luci in un attimo e la magia ebbe inizio.

Eccoli salire, entra prima Gianluca, con quell'aria americana che riporta a miti come Elvis Presley, mentre canta sulle note de "Il Mondo" una canzone che grazie a loro è passata anche ad un pubblico giovane; poi Ignazio, con quella voce graffiante che rompe le righe, quella voce che ti prepara ad ascoltare quella che viene dopo, quella di Piero. Appena lo vedo, sento le mie guance andare a fuoco, nessuno mai mi ha fatto questo effetto, ma stranamente lui me lo fa.

Dopo due ore che sembrano esser volate, il concerto finisce e io con qualche ragazza conosciuta li, decidiamo di andare a mangiare in un ristorante. Optiamo per un antipasto ed un primo, il nostro stomaco è già stato saziato dalle voci dei tre. Mentre mangiamo, sentiamo delle urla provenire dalla porta d'ingresso del locale, e no, non posso crederci, sono nello stesso ristorante dove cenano i ragazzi de Il Volo, e tu guarda, ironia della sorte, sono pure seduta al tavolo accanto al loro. Peccato che io non abbia il coraggio di avvicinarmi, non vorrei mai disturbare.

Ad un certo punto, Amelia, una delle mie amiche, fa cadere una forchetta, e finisce vicino alla sedia di Piero, allora lei coglie l'occasione e fa alzare me per prenderla; arrivo vicino alla sedia del mio amato, lui nota che mi abbasso a prendere la posata, ma resta fisso a guardarmi, cosi i nostri occhi si incontrano, e restiamo li, fissi, finchè non capisco che devo andare a finire la mia cena.

Cosi finisce questa cena molto particolare, e parlando con le mie amiche, vengo a scoprire che secondo loro, anche Piero è cotto di me, nonostante non mi avesse mai vista finora. Ma io continuo la mia vita.

Settembre, che bel mese, ritorna l'autunno e ritornano i firmacopie dei ragazzi. Infatti a metà mese li incontrerò. Sono molto agitata, anche se manca tanto. Cosi mi alzo dal letto e cammino, per arrivare alla fermata e prendere il bus; appena arrivata, mi metto a camminare per raggiungere la mia università, e mentre cammino sbatto sul petto di qualcuno, alzo gli occhi e il cuore accellera i battiti. Quello è Piero Barone, che mi sveglia dai miei pensieri e mi chiede se sto bene. Poi ci presentiamo, ci scambiamo i numeri di telefono e ci congediamo.

Io per tutto il tempo delle lezioni ho pensato alla mia fortuna, cioè, ho appena fatto amicizia con il mio idolo, nonché la persona che amo.

Durante la lezione di cinese, mi arriva un messaggio, lo leggo: è Piero.

-Hey Giorgia! Tu sai che il mio colore preferito è il rosso no? Bene, allora appena esci da lì, guarda bene tutti gli oggetti rossi. Piero.-

Non capisco il motivo di tutto questo, ma faccio come mi ha detto, e appena uscita trovo una bella macchina rossa con Piero dentro: entro nella macchina, lo guardo, e mi da un bacio sulla guancia. Io non riesco a muovermi, sono come paralizzata da quelle labbra. Allora lui mi accompagna a casa, e mi invita la sera stessa, a casa sua, per una cenetta romantica e un film. Io accetto, come potrei dire di no?

Arriva la sera, mi preparo: vestito attillato rosso, scarpe nere, e trucco non troppo vistoso, opto per mascara, un filo di eyeliner e rossetto rosso. Esco, lo vedo e penso alla sua bellezza, cosi vado, prendo coraggio e gli do un bacio a stampo; lui ricambia.

Andiamo a casa sua, è molto grande, bella, e...rossa! Si vede proprio che ama quel colore.

La cena l'ha cucinata lui, ha fatto spaghetti al ragù, mi ha detto che ama cucinare, soprattutto il pesce, visto che abita in zone di mare, ma cucina anche altro.

Dopo, mi prende per mano, mi mette una benda, e sento dei respiri affannati su di me, e a poco a poco sento qualcosa di piatto sulla mia schiena: mi ha messa a muro. Poi sento un tocco caldo sul mio collo, mi leva la benda e mi bacia, mi bacia con passione, facendomi sentire tutto il suo amore verso di me. Dopo questo dice:

«Giorgia, questa è la mia dichiarazione d'amore..ti amo più della mia stessa vita e non te l'ho mai detto.»

Io ero come incantata da queste parole, che solo sognavo che lui potesse dirmele, invece eccolo qui, davanti a me, dopo avermi baciata, me le sta dicendo.

«Piero, lo stesso per me, ti ho sempre amato, anche quella sera dopo il concerto, quando ci siamo guardati negli occhi. Piero Barone, io ti amo.»

Dopo quella sera non ci siamo più separati, adesso viviamo insieme, stiamo insieme, e tra qualche mese ci sposiamo. Ho realizzato il mio sogno, e non potrei esserne più felice.

HELLOOOOOO!
Sono lieta di dirvi, che ho deciso di pubblicare degli one shot ogni tanto. Questo è il primo. Non farò one shot solo su Il Volo, ma anche su altri personaggi famosi, anche con personaggi anime o inventati. Se volete, consigliatemi qualche personaggio per fare qualche storia.
Kisses
Yellah.


«Io ti amo» - Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora