Annabeth era seduta sulla spiaggia e osservava il mare. Osservava le onde infrangersi sugli scogli. L'odore del mare le inebriava tutti i sensi. Senza nemmeno accorgersene si ritrovò a pensare a Percy. A quegli occhi verdi nei quali si perdeva ogni volta che lui la guardava. A quei capelli neri come la notte, sempre trasandati. Alle sue braccia che la stringevano come se fosse la cosá più importante al mondo. Ormai era persa nei suoi pensieri, quando sentì una voce:
"È da un'ora che ti cerco" disse la ragazza.
Annabeth si girò
"Ciao Pip"
"Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così!?"
"Okay allora ciao Piper, cosa mi devi chiedere?"
"Perchè pensi che ti debba chiedere qualcosa?" Chiese Piper
"Non so forse perchè circa trenta secondi fa mi hai detto che è da un'ora che mi cerchi!?"
"Se io ti cerco non vuol dire automaticamente che voglia farti una domanda, magari voglio passare un po' di tempo con una delle mie più care amiche"
"Va bene, va bene" rispose la figlia di Atena sorridendo
"A cosa pensavi?" Domandò Piper
"Oh, a niente in particolare"
"Che tradotto vuol dire Percy Jackson"
Annabeth non rispose ma Piper aveva capito di aver centrato il punto dalla faccia da ebete dell'amica.
"Stavo pensando alla prima volta che ci siamo incontrati" disse la bionda
"Oh, Percy mi ha detto che sei una vera romantica, la prima cosa che gli hai detto è"quando dormi sbavi", io non avrei saputo dire cosa migliore"
Annabeth rise e diede un pugno amichevole sulla spalla dell'amica, poi si alzò ed esordì:
"Vado a cercare Percy"
"Mi sembra di averlo visto parlare con Drew" disse Piper
"CHE COSA!?"
"Rilassati, sto scherzando" Piper rise di gusto.
"Non è divertente. Come reagiresti se ti dicessi che ho visto Jason flirtare con una delle tue sorelle?"
"Non sarebbe divertente. Perchè stai scherzando vero! VERO?" disse Piper un po' allarmata.
"Vero"
***Annabeth si allontanò dalla figlia di Afrodite e si diresse verso la Casa Grande per cercare Percy. Mentre camminava sentì dei rumori provenire dall'arena. Si avvicinò e notò una figura alta, alquanto muscolosa, con una spada in mano con la quale tagliava teste, gambe, e braccia ai manichini. Quando il ragazzo si girò, sul viso di Annabeth si aprì un sorriso e gridò a gran voce:
"Cosa ti hanno mai fatto quei manichini per meritare tutta qiesta sofferenza!!!!"
Il figlio del dio del mare si voltó e corse verso la ragazza, sorridendo.
"Ciao sapientona"
Annabeth pensò che fosse bellissimo con la maglietta ormai del tutto bagnata, a causa del sudore, che metteva in risalto i muscoli, ormai delineati dagli anni di allenamento.
"Dove sei stata per tutto questo tempo?" Continuò Percy
"Oh, ero sulla spiaggia"
"E che facevi di bello?"
"Pensavo"
"A qualcuno in particolare?" Ammiccò Percy sollevando le sopracciglia.
"In realtá si. Stavo pensando a Will Solace a al fatto che in questo periodo sia sempre più bello, non credi!?" Disse Annabeth soffocando un sorriso. "Oh si, sono pienamente d'accordo" disse Percy ironico.
Annabeth scoppiò in una risata e avvicinò il ragazzo a se baciandolo con passione e non prestando al fatto che fosse sudato, poi a malincuore si separó da lui e disse:
"Ti va di andare a fare una passeggiata?" Domandó Annabeth.
"Sicuro, però prima devo andare nella capanna a farmi la doccia, non profumo certo di rose"
Annabeth sorrise "okay allora aspetto qui"
"Se vuoi puoi entrare dentro con me" poi si rese conto di quello che aveva appena detto e si corresse:"intendo nella capanna non nella doccia, anche se non sarebbe male". Entrambi arrossirono.
Poi Annabeth disse, un po' in imbarazzo:"okay"
"Okay" disse Percy
"Okay" replicò Annabeth
"Okay smettiamola di dire okay"
"Va bene" Annabeth si mise un ciuffo biondo dietro l'orecchio e lo seguì, mano nella mano, nella sua capanna. Appena entrati Percy le sorrise e si diresse verso il bagno mentre Annabeth si buttò sul letto. Vide tra i panni sparsi per terra, un paio di mutande con dei pesci e dei cavallucci marini e non riuscì a non sorridere mentre ripensava al momento in cui lei gliele aveva date il giorno del suo compleanno.Percy se le era subito provate sopra I pantaloni, e con tono ironico le aveva chiesto:"allora come sto?"
"Direi che ti donano testa d'alghe" gli aveva detto leiErano passati circa dieci minuti, quando Annabeth sentì lo sciabordio dell'acqua cessare. Dal bagno uscì Percy con solo un asciugamano legato alla vita. Annabeth dovette evitare di sbavare davanti a quella visione. Così girò il viso da un'altra parte, mostrando particolare interesse per la scrivania del ragazzo. Allora Percy vedendo il suo "leggero" imbarazzo le si avvicinò un po' di più dicendo:" tutto questo" disse indicandosi"ti mette in agitazione" fece con tono ironico. Annabeth non rispose ma diventò ancora più rossa. Percy le prese il volto tra le mani e la baciò sulle labbra. La ragazza provó un brivido lungo tutta la schiena. Il ragazzo la guardò negli occhi, e sorrise. Uno dei motivi per i quali Annabeth si era innamorata di lui, era il suo sorriso, che riusciva a renderle anche la giornata più triste, migliore.
Percy approfondì il bacio sempre di più, schiudendo le labbra di Annabeth. Il figlio di Poseidone la prese in braccio e la adagiò delicatamente sul letto continuando la danza tra le loro bocche. Tra sospiri e nomi sussurrati si tolsero i vestiti e si amarono come mai avevano fatto prima di allora.
Dopo un po' Percy si staccò dalle sue labbra e le disse, gemendo leggermente: "Presumo dunque che l'idea di una passeggiata, resterá soltanto un'idea"
Annabeth rise e disse:"Presumi bene testa d'alghe"
Poi lo riavvicinò a se e ricominciarono ciò che avevano interrotto pochi secondi prima.Angolo autrice:
Salve popolo di wattpad, questa è la prima storia in assoluto che scrivo (quindi siate clementi) ed è sulla mia OTP per eccellenza, la percabeth. Spero vi sia piaciuta :)
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Passeggiate mancate
FanfictionDal testo: "Ti va di andare a fare una passeggiata?" chiese Annabeth "Sicuro, però prima devo andare nella capanna a farmi una doccia. Se vuoi puoi entrare con me" poi Percy si rese conto di quello che aveva appena detto e si corresse: "Intendo nell...