Capitolo 21

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<< Ma guarda chi si vede, Colei-che-non-risponde-ai-messaggi! >>
Stavo avviandomi verso le scale davanti all'atrio dell'università quando sentii qualcuno rivolgersi a me; mi voltai di soprassalto: era Aurora, bellissima, raggiante e sorridente come sempre.
I capelli lunghissimi, liscissimi e lucidi sembravano fili di seta che componevano un velo perfetto, dorato, prezioso e le ricadevano sulle spalle. Portava un cerchietto nero, che le cingeva la testa come un diadema; sugli occhi vidi un'alone scintillante di ombretto color bronzo, sulle sue labbra, del colore dei petali di rosa era steso un velo di rossetto appena percettibile. Le guance avevano assunto un colorito roseo per via del primo freddo autunnale, ma nonostante ciò continuava ad uscire senza cappotto, mi chiedevo come fosse possibile che non avesse freddo.
Stava abbracciando il suo libro di letteratura inglese mentre reggeva con la spalla la tracolla colma di altri manuali e quaderni. Vista così sembrava il perfetto ritratto di ragazzina liceale americana con la sua amata divisa, tutta perfettina, non un capello fuori posto, brava a scuola e popolare.
Quel giorno le avrei dato qualche anno in meno di quelli che aveva. Sembrava più... Piccola. Forse era colpa del trucco, forse erano i capelli, il modo di andare in giro abbracciando il suo libro. Non sapevo cosa fosse, ma sembrava più luminosa e giovanile del solito.
E poi c'ero io, con i capelli disastrati per via del mio menefreghismo di alto livello risalente al giorno prima, il quale mi aveva indotta persino ad evitare di truccarmi. Così stavo andando a scuola con le occhiaie di un vago colorito violaceo che traspariva al di sotto della mia pallida pelle, e le evidenti borse sotto i miei occhi non avevano fatto altro che aumentare l'espressione stanca stampata sul mio viso.
Ero rinchiusa nel mio amabile giubbottone, protetta dall'aria pungente dal naso alle ginocchia.
<< Ah, e anche Colei-che-non-mi-aspetta prima di andare a scuola! >>
Sono sicura di averla fulminata con lo sguardo dopo essermi girata per vedere chi fosse.
<< Uhm... Qualcuno non ha dormito stanotte? >> mi chiese dopo aver notato la mia espressione di disappointment.
Effettivamente ero rimasta sveglia per gran parte della notte ripensando all'uscita del giorno prima, al bacio di Adam a Central Park, al fatto che dopo essere tornato a casa stesse piangendo... Ma più mi ripetevo che non riuscivo a ricambiare i suoi sentimenti e cercavo di autoconvincermi di lasciarlo perdere più ci pensavo e mi contraddicevo.
<< Hai indovinato, Aurora. >>
Mi osservò pensosa, coprendosi il labbro con il dito indice.
<< Oggi sei strana. Non ti vedo vogliosa di scherzare. È successo qualcosa? >>
<< Lasciamo stare. Non ho molta voglia di parlarne, scusami. >>
<< È per Adam, vero? >>
<< Ehm... Sì. >>
<< Ed è per quello che ieri non hai risposto al mio messaggio, giusto? >>
<< Ma.. >> sospirai, << sì. >>
<< Vedi? Io so tutto! >>; si lasciò andare a una flebile risatina, ma io non avevo affatto voglia di fare umorismo sull'accaduto. Era una faccenda seria per me.
Notandolo, si mise subito sulla difensiva.
<< Per caso... Ti ho offesa in qualche modo? >>
<< No, no... Tranquilla. >>
<< Hai voglia di parlarne? >>
<< No, cioè, si... Non lo so! >> mi strinsi la testa tra le mani, ero convinta che se non l'avessi trattenuta sarebbe potuta esplodermi da un momento all'altro.
<< Cioè vuoi... Ma non vuoi? >> alzò un sopracciglio, cercando di decifrarmi.
<< Si, cioè... Boh! Ho le idee confuse Aurora... Non voglio parlarne perché è stato... Imbarazzante... Ma vorrei lo stesso farlo per sfogarmi! >>
<< E allora sfogati, non tenerti tutto dentro! Parla con me e cercheremo di trovare una soluzione. >>
Mi venne spontanea una risata sarcastica.
<< Soluzione... Non c'è una soluzione, Aurora... Non so più cosa fare. >>
<< Ma cosa può essere di così terribile e irrisolvibile? >>
Cedetti finalmente alle sue domande e le risposi impulsivamente, senza nemmeno pensare a cosa le stessi dicendo.
<< Mi ha.. Mi ha baciata! >>
Riuscii a percepire l'alone di sbigottimento nell'aria.
<< COSA?! >>
<< Hai sentito bene... Cerco di riaggiustare l'amicizia tra di noi e cosa fa lui? Mi bacia. Ha peggiorato la situazione, l'ha resa insostenibile per me! E non sono riuscita a fare altro che urlarglielo dietro da quando ci siamo staccati a quando me ne sono andata... È impossibile cercare di instaurare un dialogo con lui... È stato tutto tempo perso... Basta, non lo sopporto più! >>
Soppesò poi ciò che le avevo appena detto.
<< Beh... Se devo essere sincera un po' me l'aspettavo.. Si vedeva lontano un miglio che non voleva semplicemente esserti amico. >>
Non riuscivo a risponderle, non sapevo che dirle. Ma poi lei ruppe il silenzio.
<< Vedo che però si è già risistemato. >> gesticolò nell'aria, indicando un ragazzo biondo a braccetto di una ragazza dai capelli neri e ricci. Era lui, e quella sembrava essere Ylenia con la Y.
Dovetti porre attenzione affinché non mi cadesse il mento a terra per la sorpresa e il disgusto. Disgusto, ecco la parola perfetta per descrivere ciò che stavo provando.
<< Morto un Papa se ne fa un altro, insomma... >>. Fu l'unica cosa che riuscii a dire a proposito, ero evidentemente rimasta senza parole.
Li osservai per qualche istante. Lui sembrava essere così felice al suo fianco: ridevano e si spingevano scherzosamente, proprio come una coppietta agli albori del proprio amore, ancora insicuri del sentimento provato, ancora giocherelloni.
<< Che doppia faccia... >> sussurrai, sospirando.
Incrociai per un momento il suo sguardo. Lui assunse un'espressione grave ma si distaccò subito, riprendendo a ridere con Ylenia come se non fosse mai accaduto nulla.
<< Stanno proprio bene insieme. >> aggiunse poi Aurora. Per questo la fulminai con lo sguardo per la seconda volta nel giro di una decina di minuti.
<< Hey, calma, non guardarmi in quel modo! Intendo dire che hanno la stessa personalità. Cioè una personalità che vale meno di zero. Cioè, >> si corresse ancora, << praticamente è come se nemmeno ce l'abbiano una personalità. >>
Ero sorpresa dalle sue parole. Mi ricordavo che all'aeroporto e durante il viaggio erano sempre state insieme, così come nei primi giorni di scuola. Ma non avevo effettivamente tenuto conto del fatto che non le vedevo più l'una al fianco dell'altra da un bel po' ormai.
<< Ma Ylenia non era la tua migliore amica? >>
<< Appunto... Era. Mi sono resa conto che era una persona smorfiosa, che badava solo alle apparenze e all'aspetto fisico, ma l'ho capito troppo tardi. Lei bada all'aspetto esteriore perché dentro non ha nulla di interessante. È un burattino ma allo stesso tempo è un'utilitarista, si conforma unicamente alle sue esigenze e usa le persone per i propri scopi personali. Quando ero sua amica non faceva altro che imitarmi in tutto, ma enfatizzandolo in un modo indecente. Quello che facevo io doveva farlo anche lei, e solo per apparire una persona rispettabile agli occhi degli altri, una persona popolare, importante. Ora che non ci sono più io si sta sfogando con Adam, a quanto riescono a vedere i miei occhi. Sta facendo la cascamorta con lui.>>
Rimasi sorpresa: ciò che inizialmente pensavo riguardo Aurora settimane prima durante la partenza, quando ancora non la conoscevo, era esattamente la medesima cosa che ella stessa stava dicendo riguardo Ylenia. Mi sentii in colpa per averla giudicata così a freddo, quando invece si era rivelata per me una persona fantastica, un'amica insostituibile. Ma cercai di non dare peso ai miei pensieri e le risposi, anche perché ormai era acqua passata.
<< Non immaginavo che fosse successo tutto ciò. Mi dispiace. >>
<< A me no, sinceramente. Sto bene senza di lei, era troppo da reggere. >>
Abbassai la testa.
<< Vorrei poter riuscire a dire lo stesso riguardo Adam... >>
Aurora si voltò e mi fissò confusa.
<< Ma non avevi detto che non riuscivi più a sopportarlo giusto qualche minuto fa? >>
<< Si.. Però mi da fastidio vederlo assieme a... Quella. Non mi piace essere rimpiazzata, come penso che sia la stessa cosa per tutti. >>
<< Ohhh, ora capisco. Sei gelosa! >>
<< Ma cosa stai dicendo? Non parlare a sproposito! >> la rimproverai amichevolmente.
Aurora rise e mi diede una leggera gomitata.
<< Dai su, pensa alla parte positiva della faccenda. >>
<< Cosa ha di positivo questa storia? >>
<< Beh, ora ti si è liberato il campo per stare con Tristan tutto il tempo che vuoi, senza avere Adam che ti ronza attorno. >>
Fece un cenno con il viso, alzando leggermente la testa dritta davanti a noi. Lui era lì, in piedi e con la schiena al muro che mi stava osservando.
Mi sorrise sollevando la mano per salutarmi. E io mi sentii diventare paonazza.
<< D'accordo, ho capito, vi lascio soli! >>
<< No aspetta! Dove vai?! >> cercai di trattenerla, ma i miei sforzi furono inutili.
<< Non mi piace fare la parte del terzo incomodo. Quindi ti lascio con lui, che sta arrivando. >>
Tristan si distaccò dal muro e iniziò con una lenta camminata a procedere verso di me, passandosi la mano tra i capelli.
<< Ciao Alice! Poi chiamami! >> , gesticolò come se in mano avesse un telefono e se ne andò, correndo via tra la marmaglia di persone.
E Tristan si fermò davanti a me.

Teal and Orange (sospeso) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora