31•Parenti serpenti.

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In questo posto si congela di notte.
Mi alzo tremante, mi avvolgo di un plaid e scendo al piano di sotto.
Cammino lentamente sopra il parquet scricchiolante.
Se preparo qualcosa di caldo non fa nulla.
Apro uno scaffale e cerco un pentolino.
"Posso aiutarti?" sento la voce di Luna alle mie spalle.
Mi volto e la guardo.
"Vorrei farmi qualcosa di caldo, ho freddo" mi stringo nelle spalle.
"Posso farti compagnia?" si siede su uno sgabello alto.
"Come vuoi" ritorno verso la cucina.
"Scusaci se siamo stati opprimenti prima" dice.
"No, non fa niente" dico con un filo di voce.
"Somigli molto a me" me la ritrovo vicina.
"L'ho notato anche io" ammetto.
"Ma non troverai in me o in Max ciò che hai perso" si volta di spalle irritata.
Stringo la tazza di cioccolato.
"Cosa ti fa pensare che in due ragazzini come te e tuo marito potrei trovare i miei genitori?" ringhio.
Sono consapevole di passare per una maleducata con la lingua tagliente, ma nessuno può trattarmi con tanto ribrezzo.
"Ti abbiamo accolta in questa casa, e tu cosa fai, ci insulti? Sei solo una maleducata" stringe i denti.
"Stai tranquilla, posso fare anche ora le valigie e andarmene" alzo la voce.
"Bene perché ti voglio ora fuori di qui, questo non è un ritrovo per orfani" indica la porta.
In quel momento mi salgono gli occhi lucidi.
"E io non voglio avere a che fare con una persona tanto mostruosa" la squadro e mi dirigo verso le scale.
Metto tutto nelle valigie alla rinfusa, ed esco facendo più rumore possibile, sbatto la porta e vado verso il piccolo centro per trovare un hotel o qualcos'altro.
Una bufera ricopre la notte, si vede poco tra tutta la neve, e probabilmente la temperatura sarà bassissima.
Cammino a fatica con le pantofole che lasciano impronte, ma come mi è saltato in mente perché non tengo mai la bocca chiusa.
Vorrei in questo istante scomparire e ritornare per vedere davvero se mi cerca qualcuno.
Le luci di una piccola casa mi attirano, busso con quel poco di calore che mi resta in corpo.
A quanto sembra la fortuna prima se ne è andata, ora è tornata, ad aprirmi è Ashley che svelta mi fa segno di entrare.
"Grazie" sussurro.
"Che è successo Queen?" chiede preoccupata.
"Ho litigato con Luna, e non mi sembrava opportuno restare a casa tua" mi siedo piano sul divano.
"Come fai a sapere che abito qui?"
"Infatti non lo sapevo, ho visto che solo qui c'erano luci accese" rispondo.
"Posso restare? Domattina troverò un hotel" continuo.
Annuisce.
"Ti mostro la stanza degli ospiti" apre una porta.
"Sei davvero un'amica" prendo le valigie.
Sorride.
"Non so davvero come ringraziarti" dico.
"Riscaldati e riposati penseremo domattina ai ringraziamenti" chiude la porta della stanza.

Apro gli occhi accovacciata su me stessa.
Mi alzo intontita ed entro nel piccolo bagno vicino la stanza.
Appena sono pronta ritorno nell'ingresso.
Timmy non appena mi vede mi corre in contro.
"Queen come stai tutto bene? Abbiamo preso tutti un colpo questa mattina!" corruga la fronte.
"Si tutto bene" scuoto il capo.
"Luna a volte è molto..." si ferma e pensa.
"Molto?" alzo un sopracciglio divertita.
"Molto..." continua.
"Stronza?" chiedo e scoppio a ridere.
"Non dovrei dirlo, ma si" ride anche lui.
"Queen vuoi mangiare qualcosa?" chiede Ashley.
"No, credo che andrò subito a cercare un hotel" mi stiracchio.
"Stamattina ha chiamato il tuo ragazzo" dice di colpo Timmy.
Mi paralizzo all'istante.
"E cosa ha detto?" tremo.
"Che sarebbe arrivato oggi pomeriggio e di avvisarti perché gli abbiamo detto che dormivi" alza le spalle.
"Perfetto!" gli dico.
"Conoscete un hotel nelle vicinanze?" chiedo.
"Si è un cinque stelle lusso, questo posto non è frequentato da molta gente" si intromette Ashley.
"Meglio così" ammetto.
"Dai Queen prendi le valigie e andiamo" mi fa segno Tim.
Annuisco prendo le valigie e lo seguo.
"Aspetta Queen resta un altro po', Timmy! Va a farti un giro!" dice divertita verso il suo ragazzo.
"Signore" Timmy fa un finto inchino e scompare con le valigie.
Ci sediamo al tavolo e la mia amica beve un sorso di latte.
La fisso un po'.
"Ash tu hai una sorella?" le chiedo.
Alza lo sguardo dalla tazza con uno sguardo malinconico.
"Si, una sorella gemella" ammette.
La mia stessa saliva mi va di traverso.
"E perché non è qui?" continuo sempre più curiosa e nervosa.
"Ci hanno separate dalla nascita, i nostri genitori hanno divorziato e mia madre con mia sorella si è risposata" sospira, punta il suo sguardo lucido nel mio.
"Ashley scusa se ho chiesto" scuoto il capo.
"Tu conosci mia sorella?" spalanca gli occhi e vedo Kat in persona.
"Per un certo verso si" dico guardando altrove.
Come no, ti sei cresciuta con sua sorella!
Sbatte la sedia a terra.
"Ti ha mandato lei vero?" urla con le lacrime.
"Io.." inizio.
"No tu niente! Le ho fatto il favore ora e ha giurato di non darmi più fastidio! Quella maledetta" stringe nelle piccole mani i pugni.
"Non mi ha mandata, ho solo visto la grossa somiglianza e mi è venuto il sospetto" abbasso lo sguardo.
Maledetta boccaccia.
Riprende la sedia e compostamente ritorna al suo posto.
"Scusami, è che siamo come il male e il bene. Io sono il secondo e purtroppo lei fa di tutto per rovinarmi la vita" si asciuga le lacrime.
"Katline non sembra come la descrivi" faccio una smorfia.
"E infatti non lo era, finché non ha scoperto della mia esistenza, lei mi odia e non so perché" scuote il capo.
"Per bellezza non può essere, siamo uguali completamente, non capisco per cosa allora" singhiozza.
Sposto la sedia e l'abbraccio.
"Ash, è tua sorella non ti può odiare più di tanto" le sussurro.
Punta di nuovo i suoi occhi lucidi nei miei verde spento.
"Queen spiegami perché la gente deve per forza pensare che se una persona ha lo stesso sangue sia una famiglia, tu hai detto a Tim che con i tuoi amici siete come fratelli, ma non ci sono unioni di sangue"
"Non è ciò che dico, anche il fatto che siete gemelle è una cosa in più in confronto alle persone unite di sangue o non" le accarezzo la schiena.
"Sai Queen mi serviva parlare con qualcuno, non ho molte amiche e Timmy lo amo ma è sempre maschio" ridacchia tra le lacrime salate.
Le faccio l'occhiolino.
"Sarà meglio che vada, o Timmy penserà che mi hai uccisa"
"Vai" mi dice.
Abbraccio di nuovo Ashley.
"Grazie, se non mi avessi aiutato sarei già morta di freddo"
"Non c'è di che, ci vediamo!" saluta.
Esco con un sorriso triste.
"Che stavate facendo là dentro?" mi guarda preoccupato.
"Confessioni tra ragazze" stringo i denti.
Socchiude gli occhi.
"C'ero compreso anche io?"
"Non lo so" alzo le spalle.
La mia attenzione viene attirata dalla sigaretta tra le sue dita.
Cameron mi ritorna in mente, arrossisco al pensiero, siamo così poco stati insieme che non ho potuto ricordagli di non fumare.
"Tu fumi?"
"Non spesso" ammette.
Annuisco silenziosa.
"Dai muoviamoci ora, dopo voglio andare a sciare anche con Ash" butta la sigaretta.
"Non vedo l'ora!" annuncio ed entro in macchina.
Un pensiero mi ritorna in testa, di quale favore parlava Ashley?

#Spazio autrice
Ok,Ashley doveva avere il compito di sculettare con Cameron.
Ma penso che questa parte le si addice meglio,che ne dite?
Ne parlerà con Katline,Queen?
E domanda più importante,riuscirà a sciare per la prima volta Queen?
Come andranno le vacanze con Cameron?
Come finirà con Luna?
Tutto nei prossimi capitoli,ovvio.
Scusate il super ritardo,sapete già il motivo:scuola.
Grazie per i mi piace,i commenti e le visualizzazioni❤️❤️❤️❤️
As prestos,Princessofpink26

La chiamavano principessa. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora