CAPITOLO 4

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Dopo non so quante ore di viaggio, arriviamo finalmente a destinazione.
Benvenuta nuova vita, penso.
Guardo Milano scorrere davanti ai miei occhi con il viso attaccato al finestrino dell'auto. È cosí diversa dal mio piccolo paesino.
Non passa molto tempo prima che mio padre parcheggi in una stradina.
Apro la portiera, scendo e mi ritrovo davanti quella che da oggi in poi dovrò considerare casa mia.
《Ma è meravigliosa! Molto meglio che in foto!》dice mia madre con eccessivo entusiasmo.
In fondo non posso biasimarla, è la casa che ha sempre sognato: non molto grande, di due piani e un piccolo giardino sul davanti.
Guardandola dall'esterno, devo ammettere che non è tanto male.
《Invece di continuare a fissarla perché non vediamo com'è all'interno?》dico alla mia famiglia.
Entriamo e nonostante fossi partita con l'intento di odiare questa casa solo per ripicca, non posso fare a meno di adorarla.
È già arredata, piccola e accogliente.
C'è una cucina fantastica, che spero contribuirà al miglioramento delle capacità culinarie di mia madre, un tavolo enorme e grandi finestre. Nella sala principale c'è un divano con di fronte un camino.
Io e mia sorella saliamo al piano di sopra e occupiamo la stanza più grande. Nonostante ci sia la possibilità di avere una stanza a testa, decidiamo di dividerne una. Sarebbe impossibile per noi dormire separate.
Impieghiamo l'intera giornata per mettere tutte le nostre cose nella nuova casa e anche dopo tante ore di lavoro manca ancora qualcosa da sistemare.
Mi butto a peso morto sul mio nuovo letto, giro lo sguardo alla mia sinistra e i miei poster sono già tutti lí, attaccati alla parete, nella stessa e identica posizione in cui erano nella mia vecchia stanza. Nonostante tutto, quel sorriso è ancora lì e ci sarà sempre. Mi saluterà ogni mattina.
Questa casa è davvero bellissima. È perfetta, ma un solo difetto lo ha: è lontana centinaia di chilometri da tutto ciò che amo.

I giorni successivi al trasloco sono estenuanti e stressanti. Mio fratello e mia sorella devo iscriversi in due nuove scuole, io devo sistemare la mia questione universitaria, per non perdere tutti gli esami che ho già sostenuto e inoltre devo trovare una nuova scuola di danza, perché non ho la minima intenzione di abbandonare la mia più grande passione.
Ma mi accorgo presto che la cosa non è per niente facile.
Spostarsi per Milano mi risulta difficile, e il mio pessimo senso dell'orientamento non aiuta affatto.
Non sono abituata a tutto questo.
Fortunatamente casa mia è ubicata in una zona più tranquilla, più isolata, altrimenti sarei impazzita in pochi giorni, anzi, in poche ore!
Adattarmi a questo nuovo ambiente sta richiedendo più sforzi di quanto pensassi e sento il bisogno impellente di sentirmi più vicina alla mia vera casa, per questo mando un messaggio a Lou: "Milano è grande e piena di gente, ci sono davvero tante persone ma non ci sei tu. Mi manchi."
Ci sono molti momenti in cui la nostalgia minaccia di sopraffarmi e in quei momenti mi sento sola, persa e fuori luogo.
Tutti continuano a ripetermi che è solo questione di tempo, che tra pochi giorni tutto sarà più facile, e io davvero voglio crederci. Ci provo con tutta me stessa.
Ogni sera prima di dormire mi ripeto che quello successivo sarà un giorno nuovo, che sarà un pó meglio, che mi sentirò più a casa, ma la verità è che ogni mattina mi sveglio sperando di essere ancora nella mia amata provincia.

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