Work.

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E' veramente un assistente speciale, è anche uno dei pochi amici fidati che avevo qui a Los Angeles.

Driiiiiiin Driiiiiiin

Il suono del telefono mi risveglia dai miei pensieri.

"Pronto?"

"Salve lei è la Signorina Bianco? Sono Michele Torpedine, il manager de Il Volo"

"Si sono, io. Aspettavo la sua chiamata."

"Bene. Allora noi saremo in America tutto il mese, partiamo domani dall'Italia, quindi mi dica lei quando possiamo incontrarci."

"Guardi, io direi che verso mercoledì potrebbe andare bene. Direi proprio mercoledì alle 9.00 nel mio ufficio a Los Angeles. Per voi va bene?"

"Certo, ci sentiamo ancora martedi per la conferma. Buona giornata. A mercoledi."

"Grazie mille per la sua collaborazione. A martedi."

Sono solo le 10.00 del mattino e ho già fatto troppe cose, e ne ho ancora altre 1000 da fare. Accendo il computer per controllare la mail e vedo che mi è arrivata la conferma della mia prenotazione per tornare in Italia. Finalmente a casa. Sono tanti anni che non torno a casa. Io vengo da una famiglia benestante, mio papà e mia mamma sono entrambi medici, mio fratello è chirurgo e mia sorella è pediatra quindi secondo la tradizione anche io sarei dovuta diventare medico ma quellla non era la mia aspirazione. Io volevo andare a Los Angeles e diventare direttrice di una rivista di musica e con tanta fatica ci sono riuscita. La mia vita è perfetta.

"Roberta dobbiamo andare in riunione. Daiii."mi dice il mio assistente.

"Dai allora andiamo però queste scarpe mi stanno distruggendo i piedi." ribatto io.

"Sei una direttrice di una rivista famosa, vuoi venire a lavorare in pantofole? e poi chi bella vuole apparire un poco deve soffrire." mi rispose lui aprendomi la porta della sala conferenza e porgendom il secondo cappuccino in un'ora.


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