Capitolo 11_pensieri per il domani

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||ANASTASIA||
"Papà, io vado a fare una doccia, buona notte". Saluto mio padre e vado in bagno. Sento l'acqua che mi scorre sul corpo, avvolgendomi completamente. Rimango così, ferma, immobile, sotto il getto dell'acqua e i ricordi s'impossessano della mia mente: tutto quello che è successo con quell'uomo, Patrick, il fidanzato di mia madre quando avevo sette anni, il dolore profondo che ho provato, sia fisico che mentale. Rabbrividisco al pensiero di quello che mi ha fatto quell'essere, che non può neanche definirsi umano. Passano i minuti ed inizio a sentirmi un po'meglio psicologicamente. È ora di uscire da qui. Mi vesto in fretta ed entro in camera mia. Sono nel mio nuovo letto, rannicchiata tra le lenzuola, ed ho in testa tanti pensieri. Domani è il mio primo giorno di scuola, spero proprio di fare nuove amicizie, magari sedermi vicino ad un adorabile compagna di banco che ami i libri quanto me. Spero che anche gli insegnanti siano bravi, così da poter recuperare le lezione che ho perso. Ray mi ha fatto recapitare alcuni libri di testo, quelli necessari, mentre gli altri li chiederò all'istituto. Sono stanca, ma non posso concludere la giornata pensando a lui. È diventato un ossessione, la mia ossessione, e non riesco a farne a meno. Non lo conosco neanche, ma il mio desiderio di conoscerlo cresce ogni minuto di più. Chissà che tipo di persona è? Sarà arrogante e scontroso oppure simpatico e socievole? Non so proprio cosa aspettarmi, in fin dei conti non so neanche se lo rivedrò. . .

||CHRISTIAN||
"Pronto? Ehmm...mrs Lincoln? Sì, la richiamo io. A presto". Ed ora che faccio? Elena mi vuole parlare. E questo non significa nulla di buono. Proprio per nulla. "Raga, devo fare una telefonata" mi allontanano dal tavolo "Elena"sbotto poco educatamente "*Christian, tesoro, come mai mi parli in questo modo?*" risponde lei con falsa gentilezza "Niente, ora dimmi perché vuoi parlarmi" le dico più gentilmente. "*Ho saputo che sei tornato a casa. Domani vorrei che tu venissi a casa mia, ho alcuni lavoretti per te.*" domani? Oh, no. Non andrò a casa sua "No, Elena. Domani devo tornare a scuola, devo recuperare il programma degli ultimi quattro mesi. Anche nel pomeriggio sarò impegnato, fino a tardi."dico con voce ferma e decisa. "*Oh, Christian, penso che tu possa trovare un po'di tempo per venire a trovare una tua cara amica che non vedi da molto, vero? Non vorrai proprio farla arrabbiare o disobbedire ai suoi ordini, altrimenti sai cosa ti succederà. La Padrona sa essere molto cattiva.*" ecco, ora sono in trappola. "Ho capito Elena, ci vediamo domani". Stacco la chiamata. Non ci voleva, non ci voleva. Ed ora cosa cazzo faccio! Domani vorrà di nuovo provare il giochetto dell' altra volta, ma non le permetterò di farlo. È stato atroce ed è andato ben oltre i limiti consentiti da una semplice relazione BDSM. "Ragazzi, si é fatto tardi. Oggi ho il coprifuoco a mezzanotte. Ci vediamo a scuola." Saluto Jason e Luke e mi incammino verso la mia auto. È un Audi A6, bellissima vero? Grace mi ha detto che meritavo un auto ed io ho approfittato del nuovo modello, appena uscito sul mercato. Salgo in macchina e mi avvio verso casa. Domani sarà un giorno molto importante.

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Ciao a tutti, come state? Io sono stata proprio male in questi giorni (per una settimana mia nonna è stata all' ospedale) e per questo non ho avuto né il tempo né la voglia di aggiornare il nuovo capitolo. Prometto che questa volta lo pubblicherò molto prima. A presto allora!
A&D

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