Capitolo 1

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Sapete non è facile stare al fianco di una persona che viaggia per lavoro.

Io amo il mio fidanzato, lo amo alla follia, ci siamo già fatti un anno all'estero e adesso ci aspetta il secondo. Questa volta però io non sono pronta, non ho più la vita di una volta, non ho più la mia migliore amica, non vedo la mia famiglia, non ho un lavoro, non faccio niente che mi fa sentire utile.

Adesso sono a Padova nella casa di famiglia di Fabio, con la sua famiglia.

Tra qualche giorno partiamo, dopo essere stati in vacanza in Sardegna con degli amici, essere passati a salutare la mia di famiglia, mia sorella i miei nonni e tutto il resto della ciurma, siamo di nuovo pronti a partire. Lui è pronto a partire.

"Sara va tutto bene?" mi chiede Mara.

Lei è come una seconda mamma per me. Fabio la adoro e ci credo, si prende cura di lui come se fosse ancora un bambino.

"si si tutto bene".

Siamo nel divano di casa Volpato, un divano rosso ad angolo, cuscini morbidi e grandi, ha quasi 30 anni ma non si direbbe.

"non mi sembra proprio, l'anno scorso eri felice di partire. Adesso cosa succede?"

Cosa succede?

Succede che non sono più me stessa, che vivo una vita che non è la mia.

"Mara va tutto bene, sono stanca, non siamo mai fermi, tra una cosa e l'altra non riesco a riposarmi come dovrei"

Premetto già che se non dormo come si deve, passo notti intere sveglia, a fissare il soffitto o l'orologio. Nemmeno le mie gocce per dormire fanno effetto.

"Non sei obbligata a partire con Fabio, ha quasi 30 anni, se la sa cavare, poi conosce la zona, puoi tornare dai tuoi genitori per un po' e quando te la senti, se te la senti, vai da lui, altrimenti lo rivedi quando torna. Non puoi andare se già stai male, lo dico per il tuo bene, Fabio capirebbe."

Eccola che inizia, fa la mamma anche con me. Ok che ho 19 anni e che ne dimostro 25, ma di mamma ne ho una e mi basta quella.

"Parto con lui. Non posso tirarmi indietro proprio adesso. Starò meglio, ne sono sicura, tu non ti preoccupare, so badare a me stessa. Sono maggiorenne e vaccinata"

Sorrido. A Mara piacciono i miei sorrisi, anche a Fabio, dicono che sono sorrisi sinceri.

La prima volta che sono venuta qui mi ha sorpreso questa affermazione tanto da chiederle spontaneamente da cosa lo capisse e lei ha risposto che certe cose le si vedono negli occhi.

Inizialmente lei e Antonio, suo marito, non era proprio contenti di avermi la con loro, per il semplice fatto che ho 10 anni in meno di Fabio e 10 anni di differenza sono veramente tanti.

Però con il tempo hanno imparato a conoscermi e ad accettarmi così anche perché a lui vado bene così come sono.

Ed eccolo che arriva.

Il mio uomo.

Tutto bello, pettinato, per quei pochi capelli che gli sono rimasti è sempre pettinato, vestito bene, come sempre, mi correggo, quasi sempre.

Alto, fisico non troppo palestrato, capelli castani, occhi marroni, labbra a forma di cuore, con quella barbetta che lo rende ancora più sexy.

Stiamo insieme da un anno e 3 mesi e ogni giorno lo amo sempre di più.

"Donne mie, state parlando di me?" esordisce.

Crede di essere sempre al centro dei nostri discorsi, so che Mara gli racconta quello che le dico su di lui, anche se non dovrebbe.

"non sei sempre al centro dei nostri pensieri, sia chiaro." gli ricorda Mara.

Le da un bacio sulla guancia e si siede vicino a lei. Mi sa che è il momento di lasciarli soli, in fondo tra un po' non si vedranno più per un bel po'.

"Concordo Mara! Io vado a sistemare delle cose" dico alzandomi.

"Ti do una mano!" afferma lui mentre si alza pronto a seguirmi.

Se fa così vuol dire che è venuto solo per farsi gli affari nostri e allora tanto vale portarmelo dietro.

"Sicuro? Non vuoi stare qui con la tua mamma?"

"ci sto dopo" dice sicuro.

Guarda sua mamma, si capiscono al volo, sa quello di cui lui ha bisogno.

Ci spostiamo nella camera da letto di Fabio. Non ha un letto matrimoniale, ma uno da una piazza e mezza e a noi va benissimo così: ci piace dormire abbracciati.

Lui va in bagno e io sistemo i miei vestiti. Non ho ste grandi cose, due valige grandi e ci sta l'armadio con tanto di reparto estivo e ancora avanzo spazio. Non amo avere molte cose, quelle che ho sono quelle che mi servono e mi bastano.

Fabio ha un sacco di robe, come sua sorella. Sono uguali in questo.

Prendo le sue maglie lavate e stirate e le metto in valigia. Da quando stiamo insieme l'ho sempre aiutato a preparare i bagagli, è una cosa che mi piace fare.

Esce dal bagno e si stende sul letto.

"aiutarmi no?"

Potrebbe benissimo darmi una mano, tanto non gli costa niente, e poi le cose sono sue!!!

"no e dovresti smettere pure tu e venire qui con me" dice con tono malizioso.

Io lo guardo, sorrido e scuoto la testa. Sembra un ragazzino di 20 anni.

Qualche mese fa mentre eravamo ancora in Russia mia ha detto: "abbiamo veramente tanti anni di differenza, ma non mi pesano. E sai perché? Perché io non mi sento vecchio, mi sento ancora giovane dentro e tu mi fai sentire esattamente così. Mi fai sentire giovane perché tu lo sei e te ne freghi di tutti gli anni che ci separano, mi porti via con te come se fossi un tuo coetaneo e io ti amo per tutto questo e per altre milioni di cose".

Il fatto dell'età come già detto è stato un problema quasi per tutti, ma non per noi.


Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora