capitolo 13

5.4K 329 11
                                    

I suoi occhi erano incatenati ai miei,una sorta di legame invisibile ci impediva di smettere di guardarci.
I suoi occhi blu,un blu così intenso da assomigliare ad un oceano in tempesta mi avevano ammaliata,più scuri di quelli del fratello, più tetri,più misteriosi,misteri che prima o poi avrei scoperto.

Mi svegliai di soprassalto per colpa della canzone assordante che avevo impostato come sveglia.
Mi strofinai gli occhi ancora assonnati, e controvoglia mi alzai maledicendo chiunque avesse inventato la scuola.
Mi lavai in fretta, e altrettanto velocemente mi misi un maglione nero, leggins neri e converse nere.
Misi un po di mascara,il mio cappellino nero e fui pronta.
Se non si era capito,amo il nero.
Arrivai a scuola in fretta, e per tutto il tragitto mi ero fatta film mentali su come avrei salutato Alessandro.
Un bacio?
Abbraccio?
Un pugno?
Magari un batti cinque...no, troppo friendzone.
Beh,era inutile farmi così tanti problemi, mi avrebbe salutato lui.
Intravidi un gruppetto vicino alla entrata posato su un muretto,e mi avvicinai sentendo la vocedi Arianna che schiamazzava.
Mi fermai di colpo non appena notai una testa bianca(?!).
Ma chi cazzo aveva i capelli bianchi?!
Mi avvicinai titubante,quando gli altri mi videro e mi chiamarono,così affrettai il passo.
Alessandro si presentò difronte a me e mi diede un bacio sulla fronte,bene non avrei fatto figuracce!
Ma sinceramente non ci feci molta attenzione presa dalla testa bianca che parlava con una ragazza.
Finché non si girò.
Ma perché?!
Perché?!
Perché doveva essere così fottutamente bello?!
Andrea mi guardo con un sorrisino.
Si era tinto i capelli, e se li era anche tagliati leggermente,e acconciati in modo che sembrassero perfettamente spettinati.
Lo guardai mezza sconvolta, quel ragazzo doveva avere sempre quello che volevo io! Pure i capelli bianchi si doveva fare.
Ma dovevo ammettere che gli stavano bene.
Ma che dico?!
Era uno spettacolo!
Sofia mi si avvicinò e mi diede una spallata per richiamare la mia attenzione che ormai si era fissata su Andrea.
Mi girai gurdandola non capendo e lei mi fece notare lo sguardo di Alessandro che stava bruciando il fratello.
Feci le spallucce,sinceramente non mi fregava molto.
Sofia mi guardo male pero involontariamente gli nacque un sorrisetto e disse-sei una menefreghista!
La guardai -ancora non hai capito che se la gente pensa che sono menefreghista non me ne frega un cazzo?!
Rise per la mia affermazione muovendo la testa con aria esasperata.
Ormai mi conosceva bene, e sapeva come ero fatta.
La campanella segno l'inizio della tortura mattutina e controvoglia ci dirigemmo verso le varie classi.
Prima raggiungemmo quella dei gemelli dove Alessandro prendendomi alla sprovvista mi si avvicinò e mi diede un bacio.
Anzi non un bacio.
Sembrava che mi stesse scopando la bocca.
Era come se volesse marcare il territorio.
Brutto coglione mica sei un cane e io un albero su cui puoi pisciare!!!
Lo spinsi via sorpresa e lo guardai male.
-Ma che cosa non capisci della frase "non so se mi piaci?!"
Lui mi guardo male, stavamo dando spettacolo a tutto il corridoio,senza contare i posti in prima fila di Lucrezia e Sofia che ci guardavano con la bocca e gli occhi spalancati, e Andrea che guardava la scena con un sorrisetto sulle labbra e fulminando il fratello.
Alessandro mi guardava male, non pensava che l avrei respinto, ma doveva capire che avevo un caratterino niente male.
Mi girai arrabbiata e mi diressi in classe.
Non camminavo impettita,non era da me, le ragazze che camminavano così mi sembravano dei pinguini zoppi, mi diressi verso la mia aula con calma, sentendo lo sguardo di tutti che trafiggeva la mia schiena.
Entrai, e con la mia solita grazia da elefante mi buttai su una sedia rischiando di cadere,per la spinta troppo forte che mi ero data.
Era stato uno stupido, voleva solo dimostrare che poteva baciarmi,ma non avav capito che le mie labbra erano off-limits.
Poco dopo lo vidi entrare con al seguito il resto del gruppo, fortunatamente per lui e per la mia solita sfiga la professoressa era in ritardo e quindi lui era libero di entrare.
Mi si avvicinò.
Vidi Lucrezia,Sofia che si misero abbastanza vicine per ascoltare la conversazione che stava per avvenire...pettegole,mentre Andrea si era messo a parlare con Nina,(una troia che sfortunatamente mi ero ritrovata in classe)ma comunque vedevo che prestava attenzione alla scena e che ogni tanto girava lo sguardo impercettibilmente per non essere notato.
Alessandro fece un finto colpo di tosse per richiamare la mia attenzione.
Mi volta scocciata verso di lui pronta a sentire tutte le cavolate che avrebbe sparato.
Mi guardo come se fossi una bambina piccola -scusa se il tuo cuore ancora-iniziò, ma non lo lasciai finire di parlare che io aggiunsi -Ma quale cuore?! Tu mi hai rotto il cazzo!-vidi gli occhi di Alessandro spalancarsi,non avevo mai parlato con lui in questo modo, ma solo con il fratello.
Sofia e Arianna sobbalzarono e una piccola risata provenì dalla parte di Andrea.
-Non dire così lo so che anche io ti faccio un certo effetto-continuo imperterrito lui.
Ora stava esagerando.
Un certo effetto?!
Secondo me sognava il nostro matrimonio quando dormiva.
Lo guardai con sguardo assassino.
-Il tuo culo dovrebbe essere geloso delle cacate che ti escono dalla bocca.-ero furente.
Ma come si permetteva ?!
-e non curarti di me,curati tu che hai problemi peggiori- continuai.
Si senti la risata di Andrea che non era riuscito a trattenerla,o forse non aveva voluto.
Alessandro aveva uno sguardo sconvolto stampato in faccia e ormai completamente in imbarazzo aveva incominciato a grattarsi la testa.
Fortunatamente entrò la prof che costrinse Alessandro ad uscire insieme al fratello.
Li vidi andare via, seguiti dalle occhiate di tutte le ragazze della mia classe.

Spazio autrice

Prima di tutto volevo dirvi che FORSE cambierò qualche nome, ma ancora non ne sono sicura al 100%.
● Seconda cosa,vi chiedo di fare un po di pubblicità alla storia dato che ha poche visualizzazioni e non so se continuare.
●Ultimissima cosa: un bacione ❤

Queen of disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora