10. Ultimi

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Harry

"ciò che rende felice me sicuramente non renderà felice te."

Non avevo capito a cosa si riferisse con quella frase, sapevo solo che non mi piaceva.

Louis era così strano, mi piaceva stuzzicarlo.
Lui naturalmente mi odia:
vinco tutti i premi di calcio,
e la mia ragazza gli piace.

Ho già detto tutto dicendo "la mia ragzza"

Lui non riuscirà a portarmela via.
Che poi sono convinto, comvintissimo, che a lui non piaccia veramente, la vuole portare via da me solo per vendetta, per vedermi debole.

Lui mi odia, e io odio lui.
La nostra "relazione" è semplice.
Ci odiamo a vicenda, ci ignoriamo e stuzzichino quando è possibile.

Ero arrivato finalmente a casa di Emily, e grazie a tutti i pensieri che mi affollavano la testa il tragitto sembrò molto più corto.

Bussai.
la porta si aprì, ma lei non era lì.
Era abbastanza strano, non capivo.
Di solito mi saltava addosso abbracciandomi e salutandomi con un dolce bacio.

Entrai preoccupato in casa e la trovai a sedere sul divano, con i gomiti appoggiati sui ginocchi e il viso immerso nelle mani, mentre i suoi occhi mi fissavano.

Sembrava tesa, i suoi occhi sembravano quasi preoccupati, e il suo stuzzicarsi le unghie mi confermava il suo nervosismo.

Feci l'unica cosa che mi venne in mente vedendola in quello stato.

Aprii le braccia e gli sorrisi leggermente.

Lei subito si alzò e mi corse in contro affondando nel mio petto.

La strinsi forte accarezzandogli i capelli e con l'altra mano la schiena.

"Scusa, scusami" non faceva altro che sussurrarmi queste parole sul petto, e sembrava quasi sul punto di piangere.

Okay, non capivo ufficialmente più nulla di quello che stava succedendo.

Misi le mani sotto le sue cosce e la tirai su, prendendola in braccio per poi mettermi a sedere sul divano lì vicino a noi e cullata tra le mie braccia.

"Per cosa dovresti scusarti? Non hai fatto nulla"

O forse si...

Avevo paura di sentire quello che stava per dirmi, ma comunque continuavo a sorriderle.

"Non dovrei dirtelo... ma ti prego, giura di non arrabbiarti troppo"

Aveva paura, lo sentivo. E lei non dovrebbe avere paura di me.

Gli spostai una ciocca di capelli e gliela misi dietro l'orecchio, per poi guardarla dritta negli occhi.

"Amore, non mi arrabbierò, ma ora mi sto preoccupando. Cos'è successo? "

Lei continuava a torturarsi le unghie, e il mio cervello continuava a torturare me con 1000 diversi fatti su quello che poteva dirmi in questo momento.

"Tu e Louis ora siete più o meno amici vero?"

Io e Louis?
Più o meno amici?
Emm...No.
Il rapporto tra me e louis era passato dal "odiamoci e ignoriamoci" al "odiamoci e stuzzichiamoci".
Non era cambiato molto, solo che c'era più divertimento per me.

Ma poi perché questa domanda?
Perché c'entra Louis in tutto questo?
Che cazzo a fatto quel ratto?

"Più o meno"

Certo.

"okay...beh perché, ecco lui aveva bisogno di aiuto in storia e mi aveva chiesto se potevo aiutarlo, e ci siamo incontrati quelche volta, in realtà non dovrei dirti tutto ciò, lui voleva che non ti dicessi niente, aveva paura che se lo avessi saputo avresti impedito i nostri incontri..."

Before and after. The change of love  - Larry Stylinson -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora