L'autunno era una stagione che le metteva malinconia, non capiva il perché, ma in qualche modo osservare le foglie cadere, assistere alle prime piogge, la faceva sentire vuota. L'autunno non a tutti piace, solo a pochi; è qualcosa di tiepido, ti rilassa, ti accarezza è diverso dal sole estivo che ti prende e ti dà tutto subito. Ecco, lei amava l'estate per questo, perché dava tutto e subito, ti faceva stare bene, mentre l'autunno la faceva sentire sola e stanca. Era l'intermezzo tra estate e inverno e lei odiava gli intermezzi, tutto o niente, bianco o nero. Forse proprio per questo odiava tanto questa stagione, per essere un misto tra estate ed inverno.
In quel periodo fare qualunque cosa le metteva noia, veniva colta da un senso di nichilismo che nemmeno lei riusciva a spiegarsi. Solo quando passava del tempo con i suoi amici, riusciva in qualche modo a stare meglio, ma solo temporaneamente, poi quel senso di nulla ritornava a farle compagnia, come se, quel tempo passato a divertirsi, avesse accentuato questo suo stato d'animo. E forse iniziava a capire che qualcosa le mancava, e non qualcosa, ma qualcuno. Le mancava qualcuno che la facesse sentire amata, pensata, coccolata, importante. Insomma le mancava avere un ragazzo!
Aveva avuto solo una storiella una volta, quando era al terzo anno del liceo, all'epoca era innamorata di un ragazzo, e pensava che la loro storia sarebbe durata... Si dovette ricredere quando si lasciarono perché lui cambiò stato, trasferendosi dall'altra parte del continente. Lasciarlo le sembrò tremendo, ma capì che non c'era altra soluzione, le storie a distanza non erano per lei, e infondo avevano solo 16 anni entrambi, non erano pronti ad affrontare tutto quello che avrebbe comportato . In tutto quel tempo non trovò nessuno in grado di farle provare le stesse emozioni, e lei ormai si era rassegnata, anzi "abituata" a quell'idea, e forse le andava bene così.
Ma quando quella mattina di settembre incontrò quel ragazzo tanto misterioso quanto bello, iniziò a sentire quelle familiari emozioni che solo Finn, il suo ex ragazzo, le aveva suscitato, e si sentì persa quando si rese conto che erano molto più intense e belle. Ma non aveva speranze con lui. Era fidanzato e la vedeva solo e soltanto come un'amica. Certo alcuni comportamenti da parte del moro, in questi due mesi, l'avevano confusa e fatta sentire a disagio. Spesso si era ritrovata a domandarsi se quello che provava lei, in qualche modo, potesse essere provato anche da lui.
Zayn era ormai, l'unico pensiero che le assillava la mente, giorno e notte, stargli vicino era diventato quasi una sofferenza per lei. Ogni sorriso, parola, abbraccio, saluto, messaggio che le riservava quel ragazzo le faceva male, ma allo stesso tempo sentiva di non poterne fare a meno. Come quando una persona si droga, conosce e sa perfettamente il male che quella roba procura, ma non ne riesce a fare a meno e si ci affida totalmente. Ecco, lei provava la stessa cosa per Zayn, lui era la sua droga e lei era completamente dipendente da lui. Aveva provato a smettere di pensarlo, di volerlo così tanto, ma tutto risultava essere inutile, ogni suo sforzo rimaneva vano. Aveva provato anche ad allontanarlo, così con la speranza di lenire la sua sofferenza, ma fu il ragazzo stesso che glielo impedì e ricordava perfettamente quel giorno.FLASHBACK
Il cellulare iniziò a vibrare, mentre stava ripetendo la lezione di storia, quando lesse il nome sul display il fiato divenne pesante e il cuore leggero, era Zayn.
*perchè mi stai evitando? Ti ho fatto qualcosa?*
Lesse quel messaggio due volte e si sentì tremendamente male, era vero, lo stava evitando, o almeno cercava di farlo, per proteggere se stessa, ma non voleva dirlo a Zayn e tanto meno farglielo capire in qualche modo, ma a quanto pare lo aveva già capito da solo.
*non lo sto facendo! Ti sbagli. Sta tranquillo Zayn.* allegò una faccina sorridente per essere ancora più convincente, ma non servì a molto, e la dimostrazione le arrivó pochi minuti dopo.
*so che c'è qualcosa che non va, non mi parli quasi più. Nel banco è come se non ci fossi, quando mi avvicino agli altri e sei con loro, tu, con una scusa ti defili, non mi guardi nemmeno più!*
Con quelle parole capì che i suoi tentativi di non destare sospetti erano stati inutili e sapere di aver "ferito" in qualche modo Zayn, non faceva altro che aumentare la sua sofferenza, così scrisse quello che a lei sembrava più giusto in quel momento, decidendo di mettere al primo posto lui, piuttosto che se stessa.
*giuro Zayn non ho nulla contro di te e mi dispiace averti dato questa impressione.. Sono solo molto stanca e questo mi porta ad essere apatica, alle volte, tutto qui, scusa!*
Avrebbe voluto urlare e piangere.
*okay, allora promettimi che tornerai a parlarmi, ad abbracciarmi, anzi veramente sono io che lo faccio... Comunque prometti che sarai la stessa ragazza meravigliosa che ho conosciuto a inizio anno e che ho scelto come compagna di banco! mi manchi!❤️*
Mentre una lacrima scivolava via dai suoi occhi un timido sorriso le illuminava il volto.
In quel momento realizzò che se c'era una cosa a cui non avrebbe mai rinunciato era proprio il suo sorriso. Perché nonostante la sofferenza, anche questa sarebbe stata sopportabile per qualcuno per cui ne valeva la pena e Zayn Malik ne valeva assolutamente la pena.
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A Place For His Heart ↠ Z.M
Fanfiction«Perché mi hai fatta innamorare di te se poi non avevi intenzione di amarmi?» sussurrò la ragazza fissandolo intensamente. «la verità è che io sono un disastro e tu sei un'opera d'arte che non posso permettermi di rovinare.»