Capitolo 12_la mattinata di Ana

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||ANASTASIA||

La sveglia è suonata. Oggi è un nuovo giorno che conto di vivere al meglio. Mi alzo, rifaccio il letto e vado in cucina. Mio padre non è ancora sveglio, forse sono io che ho messo la sveglia troppo presto. Mi preparo la colazione: pancake. Effettivamente cucino sempre questi, sono la mia specialità in fatto di colazione. "Buongiorno Annie! Vedo che stai già preparando la colazione."anche papà a quanto pare si è svegliato di buon umore. "Buongiorno papà. Ho messo la sveglia presto e nel frattempo che arrivassi ho iniziato a cucinare. Vanno bene i pancake?"chiedo gentilmente. "Vanno più che bene." Iniziamo a mamgiare silenziosamente; a casa di solito era mamma a parlare, e noi stavamo lì ad ascoltarla. Questo silenzio é quasi assordante ed è strano per me, che adoro il silenzio. Mi sento di dire qualcosa, qualunque cosa. "A che ora inizi il turno di lavoro?"chiedo."Che materie hai alla prima ora?"abbiamo pensato la stessa cosa."Prima tu papà" dico velocemente "Stavo dicendo, quali materie hai alla prima ora?"mi chiede. "Credo di avere il corso di letteratura, ma non sono sicura. Tu invece a che ora inizi il tuo turno?"rispondo. "Alle nove e venti minuti devo essere sul posto di lavoro." Annuisco silenziosamente con un cenno della testa "Ora vado a cambiarmi papà." Mi alzo e sparecchio, mentre Ray completa la sua colazione. Esco dalla stanza e vado in bagno. Mi do'una rinfrescata e mi vesto. Indosso un maglioncino fatto a maglia azzurro, un jeans blu scuro e i miei stivaletti al ginocchio. Metto soltanto un po'di mascara e sono pronta. Prendo la mia tracolla con i libri e i quaderni degli appunti e raggiungo mio padre, che nel frattempo si è cambiato e mi aspetta in salotto. "Credo che per oggi ti accompagnerò io a scuola, Annie" oh bene, così non dovrò arrivare in ritardo il primo giorno. Ho calcolato che il pullman che passa per questa strada passa alle sette e cinquanta minuti: praticamente dieci minuti fa. "Grazie papà"Vado verso la porta e apro. "Kate? Cosa ci fai tu qui?"Kate qui a Seattle? Mi sono persa qualcosa? "Ana! Mi sei mancata tanto!" Sì, mi sono persa davvero qualcosa."Ehm, Kate, è da ieri che non ci vediamo. Ma tu cosa ci fai qui?"ribadisco. "La storia è lunga. Mio padre ha fatto trasferire Ethan all' università di Seattle e ha detto che anche io dovevo andare con lui. Così mi ha trascinato a Seattle. Prima di partire ho chiesto a tua madre Carla l'indirizzo del tuo appartamento ed eccoci qui!"urla lei entusiasta. Sono decisamente più sollevata nel sapere che non inizierò l'anno scolastico da sola. "Ma come... io sono partita solo ieri e tu non mi hai detto niente!?" Sono piuttosto perplessa. "Papà ed Ethan avevano già deciso, ma mia mamma era contraria al fatto che io rimanessi da sola. Così ha deciso che io dovevo assolutamente partire con mio fratello. E così è stato!" Oh, ora capisco. Mi è nota la tenacia di Mrs. Kanavagh, credo che sia da lei che Kate abbia ereditato il carattere deciso. "Ciao Kate! Se mi permettete, é ora di andare a scuola, non vorrei faceste tardi."mio padre, quello con in senso pratico, ci ricorda che dobbiamo andare. "Ray, che ne dici se dai un passaggio a tutti noi universitari?" chiede Kate con quel tono che riserva alle persone adulte: non più da adolescente ma da donna adulta e vissuta. Questa parte di lei è piuttosto divertente, soprattutto da parte mia, che la conosco bene. "Ma certo ragazzi!" Scendiamo tutti insieme nel parcheggio ed entriamo nell' auto di Ray. Quando eravamo ancora a Savannah, mia madre e Ray usavano la stessa auto. Ora papà ha lasciato quella lì a mamma e ne ha comprato una nuova qui a Seattle appena si sono separati. Credo che quest'anno andrò alla scuola-guida, credo di aver bisogno di saper guidare. Dopotutto sono maggiorenne, devo essere indipendente. "Bene, questa è la scuola. Buona giornata a tutti!" Ray posteggia l'auto per farci scendere e ci saluta. "A dopo"lo saluto io.

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