IL DISCORSO

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Stavo tornando a casa, quando mi fermai nella piazza dell'agorà per assistere al discorso di un tale Socrate, un uomo un po' strano, sembrava odiare un po' tutte le persone. Al suo fianco Platone, un ragazzo di 23 anni, un tale bel ragazzo che da mesi ormai ne ero innamorata. Decisi di avvicinarmi per assistere ai loro discorsi di cui ormai parlavano tutti. Più mi avvicinavo, più mi batteva il cuore, stavo per avvicinarmi al ragazzo più bello della piazza e il solo pensiero mi rendeva nervosa. Abbassai un attimo lo sguardo e Platone si stava avvicinando verso di me..

"Buongiorno signorina, che fa di bello una ragazza come lei in questa piazza ad ascoltare le parole di un vecchio signore irato con il mondo?" - Risi per due secondi, ero troppo emozionata.. "Nulla di che signore, volevo assistere ad uno di quei discorsi di cui tutta l'agorà parla." - Rispose.. "Signorina non si perde nulla, vede, quel vecchio di nome Socrate, sta facendo diventare pazzi quei finti sapienti." Mi spiegò la sua teoria e la sua frase che usa sempre nelle sue lezioni 'Il sapiente è colui che sa di non sapere.'

Platone decise di accompagnarmi in un luogo che io non avevo mai visitato fino ad ora. Era un prato enorme con qualche albero di arancio che si spargeva un po' su tutto il perimetro. I fiori erano sbocciati, la Dea Atena ci aveva ascoltati ed aveva esaudito le nostre preghiere. Ci sdraiammo e lui iniziò a parlarmi della sua vita..


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